Fotovoltaico a terra, il compromesso del Dl Agricoltura

agrivoltaico linee guida
Salvi i progetti già presentati. Ma d'ora in poi si potranno realizzare solo impianti sollevati da terra per permettere la coltivazione sotto

Sì ai pannelli solari sui terreni agricoli, ma solo se sollevati da terra, in modo da permettere
la coltivazione sotto. Sono salvi però i progetti già presentati e le comunità energetiche finanziate dal Pnrr. Questa la decisione presa dal Consiglio dei ministri sul punto più spinoso del Decreto di aiuti al settore agricolo, che il ministro Francesco Lollobrigida ha portato a Palazzo Chigi. Dopo la riunione del Cdm, il titolare dell'Agricoltura si è presentato in conferenza stampa insieme al collega dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, per smentire le voci di contrasto e sancire l'unità di vedute nel governo. Contrasto che in realtà c'è stato, ma sul quale alla fine si è trovato un compromesso.

Pannelli sì, ma solo se sotto si può coltivare

Sui terreni agricoli saranno vietati solo gli impianti collocati a terra, che impediscono di fatto la coltivazione. Vengono salvati gli impianti di questo tipo che hanno già presentato istanza, per non vanificare gli investimenti già avviati. E vengono salvati anche gli impianti fotovoltaici delle comunità energetiche rinnovabili, finanziate da una misura apposita del Pnrr. Il decreto concede di installare i pannelli in terreni agricoli "compromessi, come quelli fino a 300 metri dalle autostrade o fra autostrade e ferrovie".

In realtà, la bozza iniziale del provvedimento prevedeva di fatto un divieto per ogni forma di pannello su terreni coltivati, uno stop chiesto da tempo da Coldiretti. Il ministro dell'Ambiente alla fine della scorsa settimana era intervenuto col collega trovare una mediazione e salvare l'agrivoltaico, un settore con prospettive di sviluppo per 60 miliardi di euro.

Le altre misure del decreto

Come anticipato nei giorni scorsi, il Decreto di aiuti all'agricoltura approvato in Cdm prevede anche una task force di 177 militari per abbattere i cinghiali portatori della peste suina, con ulteriori fondi per 20 milioni; oltre 20 milioni per contrastare malattie dei kiwi e della vite; crediti di imposta per le Zes, misure contro le pratiche sleali e sgravi contributivi per i lavoratori agricoli nelle zone alluvionate. Ci sono poi il ritorno del comando dei Carabinieri forestali (Cufa) sotto il ministero dell'Agricoltura e l'ampliamento alle associazioni venatorie del servizio di guardie venatorie.

Fotovoltaico a terra, il compromesso del Dl Agricoltura - Ultima modifica: 2024-05-07T10:07:21+02:00 da Redazione Terra e Vita

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