Il futuro dell’agricoltura Ue tra visione, finanziamenti e semplificazione

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Al Consiglio Agrifish ribaditi gli intenti della Commissione europea ma i rappresentanti dei 27 continuano a chiedere garanzie sulle risorse della prossima Pac

L’agricoltura Ue è giunta a un inevitabile crocevia. Con il lancio della “Vision for Agriculture & Food”, la Commissione europea ha sancito un cambio di passo nel modo in cui Bruxelles considera il settore primario: non più solo un comparto economico, ma un pilastro strategico per la sovranità alimentare, la sicurezza e l’autonomia dell’Unione. Un discorso che si è intrecciato con il dibattito sull’evoluzione della Pac post-2027 e con la richiesta, sempre più pressante, di un sistema agricolo competitivo, equo e sostenibile.

Il cambio di narrazione: l’agricoltura torna al centro

Il Commissario europeo all’Agricoltura, Christophe Hansen, ha sottolineato l’importanza del nuovo approccio: «Dobbiamo riconoscere che l’agricoltura è centrale per la sicurezza alimentare e l’indipendenza dell’Europa». La “Vision” presentata lo scorso febbraio mette in primo piano la necessità di garantire un reddito equo agli agricoltori, ridurre la dipendenza dalle importazioni e incentivare l’innovazione.

Hansen ha ribadito che il settore deve essere attraente per le nuove generazioni. La stabilità economica e le opportunità di crescita sono elementi essenziali per garantire il ricambio generazionale e la resilienza del sistema agricolo. Inoltre, ha posto l’accento sulla semplificazione burocratica: meno vincoli amministrativi e più incentivi per gli agricoltori, in modo da rendere la Pac più moderna ed efficace.

La sfida del finanziamento: i ministri vogliono più dettagli

Se da un lato il Consiglio Agrifish ha accolto positivamente la “Vision”, dall’altro è emersa una richiesta unanime: servono più dettagli sul finanziamento della futura Pac. Il timore di molti governi, infatti, è che la riforma resti un’ottima dichiarazione d’intenti, senza però le risorse necessarie per trasformarla in realtà.

Il ministro dell’Agricoltura polacco, Czesław Siekierski, ha evidenziato la necessità di un budget dedicato alla Pac post-2027, articolato sui due pilastri attuali, per garantire continuità e solidità al settore. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro spagnolo Luis Planas, che ha ribadito: «Sicurezza alimentare ed energetica sono priorità, e necessitano di finanziamenti adeguati».

Anche l’Italia, attraverso il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, ha sottolineato l’importanza di una Pac forte e ben finanziata, con particolare attenzione ai giovani agricoltori per contrastare lo spopolamento delle aree rurali.

La conferenza di Varsavia: Pac più flessibile e resiliente

Il dibattito sulla Pac ha trovato un momento chiave nella conferenza di Varsavia, che ha riunito ministri, esperti e rappresentanti delle istituzioni europee. L’esito è stato chiaro: serve una Pac più flessibile, capace di adattarsi alle esigenze reali degli agricoltori, con strumenti di supporto agli investimenti e una regolamentazione meno onerosa.

Tre i punti cardine emersi:

  1. Agricoltura e ambiente – Ridurre le emissioni senza compromettere la produzione agricola è la grande sfida. Gli esperti hanno ribadito che l’agricoltura non potrà mai essere a emissioni zero, ma può compensarle attraverso pratiche come il carbon farming e la bioeconomia.
  2. Catene di approvvigionamento e commercio equo – La stabilità della produzione alimentare europea deve essere garantita, evitando distorsioni di mercato e pratiche sleali. Un punto cruciale è la necessità di maggiore trasparenza nei contratti e di meccanismi per rafforzare il potere negoziale degli agricoltori.
  3. Investimenti per la competitività – Il futuro dell’agricoltura passa da innovazione e ricerca. Tuttavia, gli investimenti agricoli restano rischiosi e poco remunerativi per il settore privato, motivo per cui la Pac dovrà continuare a svolgere un ruolo chiave nel sostegno finanziario.

Hansen: «L’agricoltura è una questione di sicurezza»

Il Commissario Hansen ha chiuso i lavori ribadendo che la sicurezza alimentare è ora parte integrante dell’agenda strategica dell’Ue: «Non possiamo permetterci di destabilizzare il settore agricolo. La Pac resta uno strumento essenziale per garantire la resilienza e la sostenibilità della nostra agricoltura».

La strada è tracciata: la politica agricola europea dovrà evolversi per affrontare sfide globali sempre più complesse. Ma senza un impegno chiaro sui finanziamenti, la “Vision” rischia di rimanere solo un esercizio di stile.

Il futuro dell’agricoltura Ue tra visione, finanziamenti e semplificazione - Ultima modifica: 2025-03-26T14:34:48+01:00 da Simone Martarello

2 Commenti

  1. Avete venduto la nostra agricoltura in cambio con l’industria che a sua volta è capitolata e adesso volete riprendere un agricoltura che non ha più le basi

  2. La uè rappresenta un cancro che attanaglia e ha distrutto l’ agricoltura ,basta pac, basta sovvenzioni ,giusta remunerazione per i nostri prodotti agricoli ,basta regole rigide per noi e nessuna regola per la merce importata, quando non esisteva l’ europa si viveva meglio ,basta Europa

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