Seconda per incidenza di lavoratori irregolari dietro solo ai servizi alla persona. Non è una sorpresa assoluta ma di certo non si tratta di un dato che fa onore al settore primario. A fornire le cifre del lavoro nero in Italia nel 2023 è l'Istat. Nei dodici mesi le unità di lavoro irregolari sono state tre milioni e 132mila, in crescita di oltre 145mila rispetto al 2022. La crescita del valore aggiunto connesso all'utilizzo di lavoro irregolare in confronto all'anno precedente è aumentato dell'11,3%. La crescita della componente dipendente irregolare è stata del 4,9% (+105.800 unità), quella della componente indipendente irregolare del 4,8% (+39.500).
Per quanto riguarda nello specifico l'agricoltura l'incidenza di lavoro irregolare è stata del 17,6%, peggio fanno solo i servizi alla persona (40,5%). Dietro il primario commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (15%) e costruzioni (12,8%).










