Si tratta nello specifico di attività mediante mutagenesi sito-diretta o di cisgenesi a fini sperimentali e scientifici. Il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. Con le Tea è quindi possibile svolgere una mutagenesi biologica sulla pianta e ‘toccare’ quei geni deputati a una o più attività, come, per esempio, la resistenza alle malattie.
A ricevere tre milioni di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea), come riportato nell'articolo 82 del capitolo 'Misure in materia di ricerca nel settore dell'agricoltura e della zootecnia'.
Manovra, nove milioni anche per il progetto Leo livestock environment open data
Sempre nello stesso articolo viene autorizzata la spesa di tre milioni di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027 per la prosecuzione del progetto Leo livestock environment open data, prima iniziativa in Europa che punta a racchiudere in un'unica banca dati digitale tutte le informazioni relative al comparto zootecnico, settore produttivo chiave per l'economia italiana.
Nello specifico, nella banca dati, costantemente aggiornata, confluiscono dati produttivi, riproduttivi, relativi alle caratteristiche quanti-qualitative dei prodotti, di zootecnia di precisione, sanitari e climatici raccolti su oltre 5 milioni di animali in produzione e 18.194 aziende zootecniche. Coinvolte nelle attività di progetto oltre 190 razze distribuite sull’intero territorio nazionale e raccolte informazioni su 201 razze allevate in Italia, delle quali circa 100 autoctone e a bassa diffusione.
Positivo il commento di Assalzoo
Per Assalzoo è fortemente auspicabile che, nel percorso di approvazione della manovra, questi stanziamenti di bilancio vengano confermati per non lasciare indietro la nostra agricoltura, chiamata a confrontarsi con sfide sempre più severe dettate dal cambiamento climatico, dall’esigenza di una maggiore sostenibilità e dalla necessità di sicurezza degli approvvigionamenti, consentendo di favorire una maggiore disponibilità di materie prime di origine italiana indispensabili per le nostre produzioni alimentari che, altrimenti, non si possono che importare dall’estero