Incentivare la nascita di filiere dedicate, aumentare la materia prima nazionale destinata all’industria interna del legno, della carta e dell’energia rinnovabile, promuovere le pratiche colturali sostenibili, intercettare sostegni economici dai fondi Ue, a partire da quelli per lo sviluppo rurale, regolamentare l’attività pioppicola all’interno delle aree della Rete Natura 2000 e di altre aree protette, nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento sul Ripristino della Natura.
Questi gli obiettivi dell'intesa sottoscritta a Palazzo Lombardia per lo sviluppo della filiera del pioppo. L’accordo rinnova e aggiorna quello siglato a Venezia nel 2014, con l’obiettivo di dare un ulteriore impulso a una coltura che rappresenta una risorsa strategica per l’industria nazionale del legno, della carta e dell’arredo.
Firmatari gli assessori di cinque Regioni: Alessandro Beduschi (Lombardia), Marco Gallo (Piemonte), Federico Caner (Veneto), Alessio Mammi (Emilia-Romagna) e Stefano Zannier (Friuli-Venezia Giulia), oltre alle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Cia e Confagricoltura) e ai principali stakeholder ed enti ricerca impegnati nello sviluppo della filiera: Associazione Pioppicoltori Italiani, FederlegnoArredo, Crea, Pefc Italia, Fsc Italia e al Cluster Italia Foresta Legno.
Mancano un milione di metri cubi di legno
Pur occupando solo l’1% della superficie forestale italiana, la pioppicoltura fornisce il 45% del legname di origine interna lavorato nel Paese e circa il 33% del legname utilizzato dal settore legno-arredo, che nel 2024 ha sviluppato un fatturato di oltre 51 miliardi di euro con quasi 300.000 addetti (fonte: Centro Studi FederlegnoArredo). Il fabbisogno nazionale è stimato in 2,2 milioni di metri cubi l’anno, mentre la produzione interna non supera 1 milione di metri cubi, costringendo l’Italia a essere il secondo importatore mondiale di pioppo dopo la Cina. Per raggiungere l’autosufficienza industriale servirebbero almeno 115.000 ettari coltivati, contro i circa 50.000 ettari attuali.
Oltre al legno-arredo, la materia prima pioppicola alimenta altre filiere chiave come quella del compensato e pannelli (2,5 miliardi di euro di fatturato) e l’industria cartaria, che conta 20.000 addetti in 160 stabilimenti, per un valore di 6,7 miliardi di euro, metà dei quali destinati all’export.










