Il 2023 sarà ricordato per una formidabile concentrazione di eventi negativi. Dalle estreme condizioni climatiche alle guerre, dall’instabilità dei mercati alle differenze sociali accentuate dall’aumento generalizzato dei prezzi. Nonostante questo, i parametri finanziari di Terremerse sono da considerarsi positivi, fa sapere la cooperativa con una nota. Il valore della produzione è stato buono, se pur fortemente condizionato da tali eventi, attestandosi a 269 milioni di euro, in calo rispetto ai 288 del 2022. Il volume d'affari consolidato del gruppo è stato, invece, di 278 milioni, rispetto ai 310 dei dodici mesi precedenti. L’utile netto di 1.085.000 euro, comprende importanti accantonamenti prudenziali a protezione del valore del patrimonio della cooperativa. Nel 2022 fu di 1,5 milioni.
Cereali e fertilizzanti, prezzi in calo
Gli andamenti al forte ribasso delle quotazioni dei cereali e dei fertilizzanti hanno determinato un calo del fatturato rispetto all’esercizio 2022, nonostante la presenza sui territori e la quota di mercato presidiata dalla cooperativa siano in aumento.
Dal punto di vista finanziario, nel 2023 si è abbassato ulteriormente il debito oneroso della cooperativa. «Il miglioramento dei parametri finanziari iniziato in modo deciso ormai dal 2018 è frutto di un processo di accumulazione determinato, oltre che dai risultati economici, da una sempre più efficace gestione del circolante – ha sottolineato il direttore generale di Terremerse Emilio Sabatini –. Su quest’ultimo aspetto, dirimente è stato nel settore agroforniture il lavoro di selezione della clientela e della gestione del credito, inteso non solo come attività amministrativa di sollecito o recupero, ma come selezione preventiva della clientela e partnership con banche e società finanziarie. Uno degli elementi innovativi è, infatti, l’incremento dell’offerta agli agricoltori di strumenti finanziari che consentano loro di gestire le valute di pagamento in funzione delle proprie esigenze e a Terremerse di rendere liquida una parte dei propri crediti».
Primi mesi del 2024 in chiaroscuro
I primi mesi del 2024 hanno fatto registrare al momento un andamento regolare delle vendite dei mezzi tecnici e delle attività di semina, sebbene proprio in questi giorni, a un anno dal disastro del 2023, su una fascia importante dei nostri territori si siano abbattute forti grandinate e piogge che hanno compromesso colture estensive e danneggiato gravemente i frutteti.
In relazione al mercato dei cereali, le quotazioni dopo un calo preoccupante nello scorso mese di marzo, in aprile hanno fatto registrare una risalita.
Nel settore carni, se da un lato il consumo non accenna a invertire il trend negativo, dall’altro le marginalità unitarie risultano migliorative rispetto all’anno precedente, nel quale i costi delle materie prime avevano toccato livelli record.