Ci ha lasciato Giulia Maria Crespi, 97 anni, decana degli ambientalisti, strenua sostenitrice dell'agricoltura biodinamica, che praticava nella sua azienda sulle rive del Ticino, e fondatrice del Fai, Fondo ambiente italiano. Solo due mesi fa aveva perso il figlio, Aldo Paravicini 65 anni, in un incidente d'auto, molto probabilmente dovuto a un malore.
La Crespi era nata a Merate (Lecco) nel 1923 in una facoltosa famiglia di cotonieri lombardi. Era vedova del conte Marco Paravicini e di Guglielmo Mozzoni.
La "zarina" del Corriere della Sera
Nel 1962 Giulia Maria Crespi entrò nella proprietà del Corriere della Sera al quale impresse la sua forte personalità, tanto che fu soprannominata la “zarina”. La Crespi introdusse importanti sconvolgimenti all'interno del quotidiano milanese allontanando dalla direzione Giovanni Spadolini al quale fece subentrare Piero Ottone.
Entrò anche in aperto contrasto con Indro Montanelli che, per la sua adesione alla biodinamica, la tacciò di “stregoneria”. Nel 1973 la Crespi cedette alcune quote della proprietà a Gianni Agnelli e Angelo Moratti per poi liquidare l’anno dopo la sua quota all'editore Andrea Rizzoli.
Austera ma disponibile
Avevamo incontrato la Crespi due anni fa per un'intervista in preparazione dell'annuale Convegno internazionale di biodinamica (che lei sosteneva sia economicamente che nei contenuti) nella sua casa milanese, dove, austera ma allo stesso tempo molto disponibile, aveva accettato di rispondere alle nostre domande.
Ambientalista e seguace della filosofia biodinamica ante litteram, Giulia Maria Crespi è la più famosa e battagliera paladina dell'agricoltura rispettosa dei ritmi naturali.
La Crespi ha sempre considerato la cura e la salute della terra come fondamento per la salute dell'uomo, impegnandosi con tutte le sue forze per una agricoltura senza l'uso della chimica, sostenuta da una esemplare passione per la tutela dell'ambiente.
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«Non piace la modernità dell’agricoltura biodinamica»