A Lucinico, un piccolo centro abitato in prossimità di Gorizia, tra i numerosi vigneti che caratterizzano il paesaggio, collocata tra l'altura a destra del fiume Isonzo e le pendici del monte Calvario, si trova la società agricola “4 Principia Rerum” “. Un’azienda che ha fatto una scelta coraggiosa e originale collocandosi in un segmento di mercato ancora inesplorato in Italia.
«Nel 2013, in Germania, abbiamo assaggiato la bacca Aronia Melanocarpa e siamo rimasti talmente colpiti dalle sue proprietà che, quasi per scommessa, abbiamo deciso di provare a coltivarla, primi in Italia» racconta Samo Sanzin, classe ’63, avvocato appassionato di filosofia che, insieme alla moglie Caterina e ai due figli Luka e David, gestisce l’azienda certificata in conformità al regolamento biologico europeo e ai disciplinari Demeter per l’agricoltura biodinamica.
L’Aronia Melanocarpa ha delle caratteristiche veramente uniche. Sanzin ricorda infatti che «è certificata dall’Usda, il Dipartimento dell'agricoltura americano, come l’alimento che possiede il più alto contenuto di antiossidanti rispetto a qualsiasi altra pianta al mondo, con un Orac (Oxigen Radical Assorbence Capacity) pari a 16 mila micromol ogni 100 grammi di bacche fresche. Questo le consente di tenere sotto controllo l’azione dei radicali liberi e, quindi, contrastare l’invecchiamento cellulare e tutte le patologie correlate, con una efficacia cinque volte superiore a quella dell’uva, del mirtillo nero e della ciliegia e venti volte superiore a quella del lampone o della fragola».
Pianta dalle mille virtù
Inoltre l’Aronia, come ci spiega Sanzin «possiede grandi quantità di acido chinico, che contrasta le infezioni del tratto urinario, ha proprietà antibatteriche e antivirali, riduce il colesterolo e l’arteriosclerosi, rafforzando la circolazione del sangue e irrobustendo i vasi sanguigni, è ricca di vitamina K, di vitamina C, di ferro e di fibre, che stimolano l’attività intestinale, ed ha effetti benefici sulla vista».
Una bacca, dunque, dal grande valore salutistico che, se assunta quotidianamente, aiuta anche a ridurre gli zuccheri e i trigliceridi presenti nel sangue e, secondo alcuni studi, potrebbe essere usata per curare il diabete di tipo 2.
«Nei paesi dell’est l’Aronia è utilizzata come medicina - ci dice Sanzin -. In Slovenia viene prescritta dai medici per i malati di cancro che sono in chemioterapia per rafforzare le difese immunitarie. L’Aronia è stata utilizzata per aiutare i contaminati dalle radiazioni nei disastri di Chernobyl e di Fukushima. In Italia ancora non è molto conosciuta e per i piccoli produttori come noi è difficile fare gli investimenti di marketing che sarebbero necessari. Ma il valore di questa bacca è così benefico che stiamo ricevendo molte richieste da tutta Italia, soprattutto dopo essere stati intervistati nella trasmissione Rai Linea Verde».
La gestione della pianta
L’arbusto di Aronia, che vive circa 25 anni, viene piantato quanto è ancora molto piccolo, con un’altezza che raggiunge poco più di 20 cm, ed entra a regime in 6 anni arrivando ad una altezza di circa 180 cm con un diametro di 2 metri.
Sanzin da principio temeva che la pianta, originaria del Canada, non sarebbe riuscita ad attecchire nei nostri terreni. Invece le 44 mila piante messe a dimora 4 anni fa, opportunamente curate con i preparati e con le tipiche lavorazioni biodinamiche che incrementano l’humus del terreno, si stanno sviluppando al meglio.
«Nei primi due anni è stato necessario lavorare a mano perché le piante erano molto piccole, ma dal terzo anno abbiamo meccanicizzato quasi tutte le lavorazioni» ricorda Sanzin. Ad oggi la produzione si aggira sui 30 mila kg di bacche ma tra 2 anni, ma quando gli arbusti saranno “adulti”, le quantità dovrebbero più che raddoppiarsi.
Ogni anno viene utilizzata la tecnica del sovescio, cioè un mix composto da 8-10 tipi di sementi diversi, che rientano nella famiglia delle graminacee, leguminose e crucifere, che viene seminato a una distanza di circa mezzo metro dalle piante di Aronia.
I preparati biodinamici
La semina avviene durante il mese di ottobre e verso la fine aprile segue la trinciatura con il semi-interramento del prodotto nel terreno. Su tutta la superficie agricola sono poi distribuiti, dopo la dinamizzazione, i preparati 500 (cornoletame) e 501 (cornosilice), autoprodotti in azienda.
L’agricoltura biodinamica non è un’agricoltura del passato, ma è un’agricoltura del presente per il futuro” afferma Sanzin che ha, da subito, iniziato a praticare il metodo biodinamico per coltivare l’Aronia. “Per curiosità abbiamo lasciato una piccola striscia di terra senza effettuare le lavorazioni biodinamiche e la differenza oggi è come quella che c’è tra il giorno e la notte”
I terreni ideali per la coltivazione di questa bacca straordinaria sono quelli di tipo ghiaioso con un forte carattere drenante perché la pianta non tollera i ristagni d’acqua.
In periodi di gran calore e di prolungata siccità ha bisogno di essere irrigata e la famiglia Sanzin, nel rispetto dell’ambiente e in ottica di risparmio della risorsa idrica, ha optato per un sistema di irrigazione interrata a goccia con acqua prelevata dai pozzetti del consorzio di bonifica.
Per incrementare la biodiversità del territorio è stato anche creato uno stagno popolato da varie specie di flora e fauna acquatica, con 4 casette per lo svernamento degli insetti utili, un allevamento di lombrichi grazie al quale viene prodotto humus che viene incorporato nel terreno in prossimità delle piante e in caso di reimpianti di nuovi arbusti e 12 arnie, utili per l’impollinazione.
«Alle nostre api lasciamo tutto il miele - ricorda Sanzin -. Non ne prendiamo neanche un cucchiaino, e siamo molto contenti di questa scelta perché, nonostante le morie che in questi tempi decimano le famiglie di api un po’ ovunque, ogni anno più del 90% delle nostre sopravvivono».
Oltre alla coltivazione di Aronia, un ettaro e mezzo della superficie agricola aziendale è dedicato al meleto: 6mila piante di una varietà autoctona friulana denominata mela di Corone che viene coltivata senza alcun trattamento.
«Gli agricoltori vicini - dice Sanzin - erano molto scettici quando hanno saputo che avremmo coltivato mele biodinamiche ed erano convinti che i nostri alberi non avrebbero prodotto alcun frutto. Per fortuna avevano torto e le nostre mele sono sane, buone e producono un succo delizioso».
I prodotti a base di Aronia
I prodotti di 4 Principia Rerum, tra i quali il succo di Aronia puro, l’Aronia in polvere, le bacche essiccate, gli infusi, ma anche la composta all’Aronia, il condimento a base di Aronia, la linea cosmetica (creme viso, corpo, saponette e stick labbra), tutti certificati biologico e/o biodinamico, sono trasformati in azienda o presso laboratori certificati. La distribuzione avviene attraverso il sito internet aziendale www.4pr.store, il sito altrimondo.it, che offre una selezione di prodotti artigianali autentici, originali e di qualità, e il sito macrolibrarsi.it che offre prodotti per il benessere di corpo, mente e spirito. È anche possibile acquistare i prodotti nei negozi biologici e nelle farmacie e parafarmacie del Friuli-Venezia Giulia.
«Le creme viso e corpo sono prodotte in un piccolo laboratorio vicino a Cuneo che alle nostre bacche, ricche di polifenoli rigenerativi, aggiungono l’estratto di stella alpina di alta quota e quello di calendula di montagna, che possiedono rispettivamente polifenoli protettivi e polifenoli lenitivi, donando alla pelle i benefici di un'azione sinergica antiossidante - spiega Sanzin -. Per quanto riguarda il condimento a base di Aronia stiamo fornendo questo nostro prodotto a molti ristoratori, tra i quali ci sono anche chef stellati, che lo apprezzano perché, grazie alla nota di retrogusto di leggera astringenza tipica della bacca di Aronia, è un ottimo abbinamento con carni, formaggi e dolci».
… e presto la Beeronia!
Ma 4 Principia Rerum non intende fermarsi qui e tra i progetti di prossima attivazione c’è anche la creazione di un birrificio biologico e biodinamico dove, ovviamente, non mancherà la birra di Aronia, che si chiamerà Beeronia.