Biologica, giovane, propositiva e innovativa. Così sarà l’agricoltura italiana del futuro e Agricola Grains punta a individuarne e coltivare i primi germogli con il contest “Azienda Bio&Smart 2020” organizzato con la collaborazione di Edagricole e Terra e Vita che ha avuto nell’ultima edizione della Fiera Agricola di Verona uno dei principali eventi di lancio.
Biologico e sostenibile vanno a braccetto
«Il biologico – afferma Massimo Roncon, titolare di Agricola Grains - rappresenta la strada più efficace per realizzare l’obiettivo della sostenibilità in agricoltura. Per rafforzare questo legame puntiamo a coinvolgere gli agricoltori italiani “Bio&Smart” nell’obiettivo di individuare un percorso produttivo chiaro e certificato, in linea con le esigenze dei mercati più esigenti come quelli del Nord Europei e Nord Americani».
C'è ancora tempo
Il concorso intende premiare le aziende agricole biologiche (in linea con i dettami dei Regolamenti Ue 834/07 889/08) che si distinguono per:
- approccio etico;
- modalità operative green e sostenibili;
- adozione di sistemi di digital farming.
La partnership tra Edagricole e Agricola Grains per individuare queste giovani realtà aziendali è stata lanciata a inizio anno (leggi qui), sono giunte numerose candidature ec’è ancora spazio per aderire cliccando sui link in fondo all’articolo.
Vera sostenibilità
La giuria valuterà l'approccio tecnico delle aziende, selezionando quelle più motivate e dinamiche, aperte all’innovazione e in grado di perseguire con originalità l’ambizioso obiettivo della sostenibilità, cercando di approfondire e migliorare l’attenzione a tutti i fattori dell’agroecosistema che la compongono.
«Un obiettivo – afferma Roncon – che non può prescindere dalla redditività delle produzioni agricole. Per questo occorre avere massima attenzione alle richieste di mercato per saper scegliere colture redditizie, che abbiano caratteristiche di rusticità e “low input” che meglio si adattano al metodo di coltivazione bio e che raggiungano buone rese produttive, per crescere e progredire senza impattare negativamente sugli altri fattori in campo».
L’esperienza fa la differenza
La realtà di Arre (Padova) è tra i pionieri dello sviluppo del bio in Italia. Opera da più di 30 anni nel settore della raccolta e commercializzazione di cereali da agricoltura biologica, assumendosi anche l’onere di fornire la necessaria assistenza tecnica ai produttori ed è impegnata nella conversione delle aziende per la creazione di filiere bio 100% Made in Italy. Negli anni l’azienda si è focalizzata sull’estrazione di olii vegetali estratti a freddo con produzione di farine da impiegare nel settore zootecnico – mangimistico.
«Un impegno – commenta Andrea Calgaro dell’Ufficio Tecnico Agricola Grains – che ci ha consentito di diventare un punto di riferimento per le circa 1.500 imprese agricole bio italiane».
L’esperienza fa infatti la differenza anche nel bio: in 30 anni di attività Agricola Grains ha dimostrato di sapere reagire con competenza e flessibilità alle sfide tecniche e commerciali che caratterizzano questo settore, delineando validi percorsi tecnici agronomici che stanno dando soddisfazioni economiche ai produttori.
L’interesse per il girasole alto oleico
e le altre oleaginose bio
A Verona Calgaro ha infatti spiegato come il mercato di cereali e oleaginose convenzionali sia ormai dominato dall’import da Paesi con costi di produzione decisamente più competitivi dei nostri, tanto che la quota di import nel 2019 è arrivata al 55% (addirittura sopra al 65% per i semi oleosi), determinando speculazioni e ribassi sui prezzi particolarmente evidenti su referenze come il mais.
Tutto il contrario di quanto capita per i cereali e soprattutto per le oleaginose bio: l’export made in Italy è arrivato a superare a giugno 2019 quota 2,2 miliardi di euro, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente (+600% in 10 anni). La superficie coltivata a girasole, soia e colza bio è ancora contenuta ma in crescita. Si registra in particolare un forte interesse commerciale per il girasole alto oleico bio, con un aumento delle richieste sia per l’olio che il panello (un sottoprodotto destinato all’utilizzo zootecnico) che spinge verso l’alto il prezzo di queste referenze. Prodotti che Agricola Grains valorizza nei suoi 8 centri raccolta e nelle linee specializzate nella spremitura meccanica a freddo per oli di colza, soia e girasole di qualità (30mila le tonnellate lavorate nel 2019), con vantaggi che si riverberano sulla gestione delle rotazioni.
Vantaggi economici ed agronomici
«Le rotazioni di colture erbacee biologiche – assicura Calgaro– sono oggi trainate dalle performance del girasole alto oleico, che nelle prove allestite nei nostri campi dimostrativi in Veneto e Friuli ha raggiunto rese di 35-38 q/ha e che continua ad essere premiato da listini in forte crescita, sorretti dalla forte domanda delle aziende di trasformazione che hanno deciso di evitare l’olio di palma, penalizzato oggi dai consumatori».
Le candidature per il premio "Azienda Bio&Smart 2020"
vanno presentate entro il 30 aprile 2020.
La premiazione avverrà a Verona nel corso della manifestazione B/Open 2020, posticipata a giugno 2020 a causa delle recenti disposizioni in fatto di prevenzione e contrasto alla diffusione del “Coronavirus”. In seguito di questa decisione Agricola Grains e Edagricole hanno deciso di posticipare a fine aprile il termine per la presentazione del questionario di partecipazione al contest precedentemente fissato per il 15 marzo.
L’evento di chiusura e la premiazione delle aziende vincitrici avverrà sempre al B/Open – Verona.