Biologico, record Lazio: boom di aziende e superfici

Il 23,2% della Sau laziale è coltivata a bio. Tra le principali produzioni spiccano le foraggere, che coprono il 63% della superficie, seguite dai seminativi (16%)

ll Lazio è la regione del centro Italia che ha la più vasta superficie coltivata a biologico (davanti a Toscana e Marche), complessivamente 144mila ha (+2,5% nel solo 2019), che rappresentano il 7,2% della Sau biologica nazionale.
Nella regione il 23,2% della superficie agricola utilizzata viene coltivata a bio. E' la terza regione in Italia, dopo Calabria e Sicilia, per incidenza della Sau biologica sul totale nazionale. Al quinto posto per estensione delle superfici bio e al settimo per numero di operatori coinvolti.

A dirlo sono gli ultimi dati di Sinab, Eurostat e Istat che confermano l’ottimo stato di salute del settore, in linea con un trend nazionale caratterizzato da una domanda in continuo aumento e da un interesse dei consumatori stabile nel tempo. Un’attenzione favorita negli ultimi anni, come specificato dall'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura del Lazio (Arsial), anche dall’ingresso massivo dei prodotti bio nella Gdo e dal ruolo esercitato dalla filiera corta come canale di approvvigionamento alimentare.

Le principali produzioni biologiche del Lazio

Tra le produzioni che conquistano la fetta più grande della torta troviamo le foraggere, che coprono il 63% delle superfici, seguite dai seminativi con il 16%, all’interno dei quali la quota principale è rappresentata dalle coltivazioni cerealicole (12,2%). Seguono olivo (6,2%), frutta a guscio (6,1%), ortive (4,4%), altri fruttiferi (2%) e vite (1,6%).

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Ripartizione della SAU biologica per tipologia di coltivazione all’interno della regione Lazio nel 2019 (Fonte: elaborazione Arsial su dati Sinab)

Crescita verticale per le aziende bio

Nel 2019 nel Lazio si contano 5.122 aziende bio (+8% rispetto al 2018), pari al 6,35% del totale nazionale. Di queste, circa il 79% è rappresentato da produttori esclusivi, l’11% da produttori-preparatori e il 10% da preparatori esclusivi.

Regione Lazio: deliberato il testo del regolamento dei biodistretti

La Giunta regionale del Lazio ha approvato il testo definitivo - dopo il passaggio in commissione regionale - del regolamento recante le disposizioni per la disciplina e la promozione dei biodistretti, in attuazione della legge regionale 11/2019. Sono 14 gli articoli che normano, semplificandone al massimo la struttura, i distretti che hanno la finalità di diffondere la cultura del biologico e stabilire un modello di sviluppo sostenibile e compatibile con le esigenze dei territori e delle comunità insediate.

Le novità

Il nuovo regolamento disciplina tra l’altro: i criteri ed i parametri per l’individuazione dei soggetti facenti parte del biodistretto; le modalità per l’elaborazione dei programmi annuali; i criteri e le modalità per la concessione dei contributi; le modalità per l’effettuazione dei controlli sulla corretta utilizzazione dei contributi concessi.

Un testo condiviso

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Enrica Onorati

«Abbiamo pensato a un testo di semplice consultazione e applicazione per i biodistretti, che sono costituiti mediante accordo tra enti locali, soggetti pubblici e privati, rappresentativi dell’identità storica e produttiva del territorio di riferimento. I biodistretti - ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura ed all’Ambiente Enrica Onorati - operano in modo integrato in un sistema produttivo locale, ispirandosi ai quattro principi dell’agricoltura biologica formulati dalla Federazione internazionale dei movimenti dell’agricoltura biologica (Ifoam): benessere, ecologia, equità e precauzione».

Il biologico in Italia

Con quasi 2 milioni di ettari coltivati e oltre 80.000 aziende certificate, l’Italia è il primo Paese Ue per numero di operatori e il terzo per estensione delle superfici dopo Francia e Germania. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Mipaaf, riferiti al dicembre 2019, in Italia gli operatori biologici sono saliti di 1.600 unità, circa il 2% del totale. Un dato che conferma la solidità del trend, che cresce più o meno ininterrottamente dal 2000.

L’Italia è anche il quarto Paese Ue per incidenza della Sau biologica rispetto al totale (Eurostat). Nel nostro Paese il 15,8% della superficie agricola utilizzata viene oramai coltivata a biologico e nel complesso, considerando le sole produzioni agroalimentari, il giro d’affari del settore supera i 3,3 miliardi di euro l’anno (fonte: Ismea-Nielsen al giugno 2020).

Scarica il rapporto del "Sinab bio in cifre 2020"

Biologico, record Lazio: boom di aziende e superfici - Ultima modifica: 2021-02-10T21:47:33+01:00 da Laura Saggio

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