Il 23 settembre diventa la Giornata europea dell'agricoltura biologica. L'annuncio è stato dato dal Commissario Ue all'agricoltura Janusz Wojciechowski, il presidente di turno del Consiglio Ue agricoltura Joze Podgoresk e l'europarlamentare Benoit Lutgen.
L’entusiasmo di Wojciechowski
«C'è molto slancio per il settore e noi vogliamo sostenere questa crescita - testimonia Wojciechowski -. Nell’Unione europea ci sono paesi come Austria e Italia che brillano per le storie di successo nel biologico, In Italia in particolare ho trovato un'ottima organizzazione per la vendita dei prodotti bio».
Continua la crescita in Italia
Fortemente voluta da Ifoam Organics Europe, la Federazione delle associazioni del biologico a livello europeo, la giornata dedicata al biologico diventa il momento per fare il punto su un settore in grande crescita, che in Italia ha fatto registrare un incremento come superfici coltivate (+ 5,1%), consumi interni (+ 5%) ed export di bio Made in Italy (+ 11%).
Transizione agroecologica in corso
L’istituzione della Giornata Europea del Biologico rientra nelle iniziative previste dal Piano d’azione dell’UE sul bio, che mette a disposizione di tutti gli Stati membri una serie di strumenti utili per sostenere e promuovere la transizione agroecologica dell’agricoltura europea, incoraggiando ogni Paese a inserire misure a supporto dello sviluppo del biologico nei singoli Piani strategici nazionali della PAC.
Serve più coerenza a livello nazionale
«La Giornata Europea del Biologico – commenta Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio - è l’ennesima dimostrazione di quanto l’Ue punti in maniera determinata sul bio».
«Esprimiamo un plauso a Ifoam che, grazie al costante impegno nella promozione di politiche che indirizzano la transizione agroecologica, ha ottenuto l’istituzione di questo momento dedicato importante per l’intero settore».
«Chiediamo adesso – conclude la Presidente - al nostro Governo un impegno concreto e scelte politiche che investano con decisione nel biologico, a partire dal Piano Strategico Nazionale della PAC, con l’obiettivo di arrivare entro il 2027 al 30% di superficie coltivata a bio».
«È inoltre necessario giungere a una veloce e definitiva approvazione della legge nazionale sull’agricoltura biologica che prevede anche l’elaborazione del Piano d’Azione Nazionale sul biologico».
Il ruolo di chi ha immaginato un futuro più sostenibile oltre 50 anni fa
«Si tratta - afferma Alessandro D'Elia di Suolo e Salute - di un riconoscimento importante e le parole del Commissario Ue all'Agricoltura danno merito del ruolo da battistrada che il nostro Paese ha svolto fino ad oggi in Europa in questo settore».
«Uno sviluppo - continua D'Elia - in cui ha pesato in modo determinante anche il sistema di certificazione, che accompagna con competenza e affidabilità la crescita del biologico da ormai trent'anni, e che dà merito a chi ha saputo, con lungimiranza, immaginare un futuro diverso e più sostenibile per la nostra agricoltura prima ancora che il termine "sostenibilità" venisse inventato».
Un riferimento, quello di D'Elia, che richiama alla memoria l'opera di pionieri come Francesco Garofalo, docente di fitoiatria dell’Università di Torino, che 52 anni fa fondò l'Associazione Suolo e Salute (da cui è poi nato l'organismo di certificazione omonimo) proprio per definire e diffondere un sistema agricolo in grado di produrre alimenti sani nel rispetto e salvaguardia dell’agroecosistema.
«L'augurio è che la Giornata del Biologico - ribadisce D'Elia - divenga anche nel nostro Paese l'occasione per affrontare con responsabilità il tema della transizione agroecologica, portando ad un clima più sereno attorno al bio e diffondendo più consapevolezza sulle motivazioni che portano l'Unione europea ad affidarsi a questo metodo di produzione per realizzare gli ambiziosi obiettivi del Green Deal».