Il Cerreto è un'azienda agricola storica situata in provincia di Pisa, a 15 Km da Volterra, nelle colline metallifere toscane. Fino alla seconda metà del ‘800 è stata di proprietà della Chiesa poi, con l’Unità d'Italia e l'esproprio dei beni ecclesiastici, fu venduta all’aristocratica famiglia fiorentina Ginori.
Dopo la seconda guerra mondiale con la riforma fondiaria e l’esproprio dei terreni ai proprietari latifondisti, l'azienda è stata suddivisa e affidata ai privati. Nel 1978 è stata acquistata dalla famiglia Brivio che coltivò i 240 ettari iniziali in maniera convenzionale fin quando la gestione non venne presa da Carlo Brivio e da sua moglie Paola, nel 1998.
Il Cerreto oggi ha una estensione di circa 500 ettari di cui 200 boschivi. È attraversato dal fiume Cecina ed è caratterizzato dalla presenza di tre tipi di terreno: uno limoso e sabbioso nella pianura fluviale, uno di medio impasto nell'altopiano che sovrasta la valle ed infine uno di argilla pura nelle colline che circondano tutta l’azienda.
La vegetazione è quella della macchia mediterranea. Situata a soli 20 km in linea d'aria dal mare, il Cerreto è una azienda agricola multifunzionale dove viene coltivata un’ampia gamma di prodotti, dai cereali (avena, orzo, grano duro, farro dicocco, grano tenero, farro monococco, miglio) ai legumi (ceci, lenticchie rosse e lenticchie variegate), oltre ai semi di lino, ai foraggi (trifoglio alessandrino ed erba medica), e ad un’ampia varietà di ortaggi e di frutta. Direttamente in azienda vengono confezionate in atmosfera protetta cereali, legumi e zuppe, prodotte farine molite a pietra e paste trafilate al bronzo ed essiccate a basse temperature (pasta di grano duro, grano duro antico, di farro) e trasformati di pomodoro.
Una scommessa vinta
L’azienda è gestita seguendo gli insegnamenti di Steiner e quindi come un organismo unico e i titolari hanno lavorato in questi anni per sensibilizzare alla biodinamica tutto il territorio, istaurando rapporti di vicinato collaborativi con gli agricoltori confinanti.
«Quando iniziammo il lavoro - racconta Carlo Brivio - non avevamo la possibilità di acquistare alcune attrezzature che ci servivano, e un agricoltore vicino ci concesse l’utilizzo delle sue pur essendo molto scettico nei confronti della bioagricoltura che intendevamo praticare. Feci quindi con lui una scommessa. Gli concessi l’utilizzo di un terreno da coltivare con il metodo tradizionale a patto che, se dopo 3 anni il nostro raccolto biologico avesse dato risultati migliori rispetto al suo, lui avrebbe continuato a collaborare con Il Cerreto lasciando a nostra disposizione i suoi macchinari».
Carlo vinse questa scommessa e il suo vicino oggi è certificato biologico come tante altre piccole realtà agricole confinanti con l’azienda. Il Cerreto oggi, con i suoi 300 ha certificati biologico (Icea) e biodinamico (Demeter) è il presidio più virtuoso, ma è circondato da una cintura di agricoltori biologici che stanno lavorando per convertirsi alla biodinamica. «Ognuno con i propri tempi e in una maniera “slow”, in modo che ogni organismo agricolo possa assimilare concretamente e fino in fondo i valori che l'agricoltura biodinamica porta con sé».
Certificazione Demeter
La certificazione Biologica risale al 1998 e, nonostante l’azienda fosse da tempo in regola con le prescrizioni del protocollo biodinamico, si è certificata Demeter da circa 2 anni. Il Cerreto infatti non aveva bisogno di utilizzare tale certificazione perché vendeva prevalentemente a clienti del mercato italiano dove il marchio Demeter non è ancora richiesto quanto all'estero. La crescita dell’azienda, grazie all’acquisizione di appezzamenti di terreno confinanti, ha permesso l'apertura verso mercati del nord Europa e in particolare quello svizzero, olandese, e tedesco, che attualmente pesano circa il 15% del fatturato totale, paesi nei quali il marchio Demeter è molto apprezzato e richiesto.
«La produzione dei nostri semi è sicuramente un fattore di grande importanza per noi. Per quanto riguarda i cereali utilizziamo solo semi autoprodotti, selezionati tra le varietà antiche locali. Per gli ortaggi invece dobbiamo acquistare piantine biologiche da vivai localizzati sulla costa toscana. È però in programma un incontro con l’azienda Sativa per vedere se è possibile creare una collaborazione per la produzione dei semi degli ortaggi e dei cereali».
Il Cerreto potrebbe infatti diventare una delle aziende di moltiplicazione di semi antichi biodinamici grazie alla recente dotazione di un innovativo impianto modulare di selezione, pulitura e opere accessorie (decorticatura, perlatura,…) delle granaglie di cereali e legumi. Un impianto che è stato studiato su misura per soddisfare le esigenze aziendali e, comunque, in conformità a quanto richiede l’abilitazione ministeriale. È inoltre in fase di progettazione un mulino aziendale di piccole dimensioni che servirà per il consumo interno e, entro la fine dell'anno, saranno attivate una stalla e un caseificio che saranno gestiti da una famiglia di Belluno con le competenze necessarie per curare gli animali e produrre il formaggio. Gli animali comunque non mancano al Cerreto che, come ogni azienda agricola biodinamica che si rispetti, ospita mucche, cavalli, pecore e capre.
Tutti i prodotti sono venduti attraverso lo spaccio aziendale e negozi presenti nelle province di Livorno, Pisa e Firenze. Inoltre l’azienda ha un contratto con NaturaSì per il conferimento di prodotti confezionati e di alcuni prodotti freschi.
Preparati biodinamici autoprodotti
Il Cerreto produce internamente tutti i preparati di attivazione richiesti dall’agricoltura biodinamica che servono anche per produrre il compost che viene poi distribuito sul terreno.
Per una efficace concimazione vengono inoltre effettuati sovesci, per i quali è stato studiato in collaborazione con l’università di Pisa un miscuglio di semi adatto al terreno, oltre alle opportune rotazioni.
«Il punto cruciale per un'azienda biodinamica è quello di migliorare la qualità del terreno anche attraverso le consociazioni: per esempio tra i vari test che abbiamo effettuato abbiamo riscontrato quanto lenticchie e avena crescano in maniera proficua insieme, aiutandosi l'una con l'altra. Ed oggi separare i raccolti non è più un problema grazie alle tecnologie di cui ci siamo dotati».
Carlo Brivio è vicepresidente di Coldiretti Pisa ed è nel Consiglio direttivo dell'Associazione per l'Agricoltura biodinamica. Collabora con il comune di Pomarance per i progetti integrati di filiera (PIF) ed ha attivato una convenzione con università di Pisa per prendere dei tirocinanti in azienda e un’altra con le scuole superiori della zona per ospitare i ragazzi che fanno progetti di alternanza scuola lavoro. Inoltre c'è una stretta collaborazione con le scuole Waldorf e rifornisce la mensa dell'asilo nido del paese.
Accoglienza nel Bio hotel
Il Cerreto è anche dotato di un l'agriturismo certificato come Bio hotel, un marchio per l'accoglienza molto conosciuto all’estero. I disciplinari per la certificazione Bio Hotel sono rigidi e in Italia sono solo 10 le strutture certificate: si va dall’utilizzare al 100% prodotti biologici per la ristorazione, alla gestione sostenibile di acqua, energia e rifiuti oltre avere edifici realizzati in bioedilizia, come l’ultimo edificio costruito tutto in legno, in classe CasaClima Gold.
Il 20 di maggio scorso Carlo e Paola hanno festeggiato il ventennale dell'azienda agricola con una grande festa: l’impegno profuso in questi anni è stato ben ripagato dai risultati, segno che la scelta di applicare il metodo biodinamico è stata quella giusta.
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