La legge nazionale sul biologico potrebbe essere approvata entro l’anno e, nel peggiore dei caso, comunque entro l’estate. Ferma al Senato da diversi mesi, a breve dovrebbe essere sdoganata, una volta ritrovato il riassetto di Governo.
«Ci sono tutti i presupposti perché questa legge possa vedere la luce in tempi brevi» ha detto il senatore Mino Taricco (membro della Commissione agricoltura) in occasione del seminario Bio-Dinamico sul ruolo dell’agricoltura biodinamica per lo sviluppo del biologico che si è tenuto a Bologna a Palazzo Davia Bargellini nella prestigiosa sede di Nomisma.
Un rapido iter
«In questo momento - ha ricordato Taricco - è in corso la sessione di bilancio che blocca tutta l’attività legislativa del Senato.
Quando questa si trasferirà alla Camera inizieremo immediatamente l’analisi degli emendamenti relativi alla legge del bio. Dal momento che le modifiche previste sono comunque modeste, abbastanza circoscritte, la successiva analisi da parte della Camera dovrebbe essere abbastanza rapida e l’iter di questa legge dovrebbe veder la luce a breve».
Taricco ha ribadito, tra le altre cose, che nessuno mette in discussione il riconoscimento dell’agricoltura biodinamica all’interno della normativa.
«Mi sembrerebbe giusto, però, - ha detto - inserire nella legge del biologico una norma che, senza dover ricorrere a modificazioni della legge stessa, permetta di riconoscere altri modelli produttivi che sposino lo stesso tipo di regole del bio».
Altri rami del bio
Taricco, esperienza di frutticoltore ed ex assessore all’agricoltura della Regione Piemonte, a tale proposito ha fatto un esempio proveniente dal proprio territorio, il Cuneese.
Qui, una decina di anni fa, sull’onda del lavoro fatto da Slow Food nel settore della zootecnia, si è sviluppato il concetto di “agricoltura simbiotica”, un’agricoltura biologica che “si basa su metodo di coltivazione e di allevamento che si fonda sul rispetto e la valorizzazione della simbiosi tra gli attori della catena alimentare (terra, animali e uomo)”.
«Come legislatori - sostiene Taricco - non dobbiamo decidere se un metodo di coltivazione sia migliore di un altro. Questo, infatti, lo stabilisce l’agricoltore sulla base dei suoi convincimenti e delle sue valutazioni. A noi preme invece che siano chiare le regole del gioco e che ci sia trasparenza nell’attività agricola e che si instauri un clima di fiducia tra produttore e consumatore. In questo contesto, se emergono altri modelli produttivi che seguano filoni diversi, comunque sulla base dell’agricoltura biologica, devono essere automaticamente riconosciuti dal Ministero».
Una norma essenziale
Il Senato avrebbe dunque fatto solo modesti affinamenti normativi e corretto piccoli refusi tanto che la Camera non dovrebbe avere problemi a dare un rapido ok alla legge.
«Ritengo che la legge sia il frutto di un buon lavoro e che questa sia in grado di fornire tutti gli elementi per sostenere la potenzialità di sviluppo di un settore in grado di rafforzare l’economica non solo del mondo agricolo, ma di tutto il paese. Si tratta di una legge straordinariamente importante che può dare veramente le gambe per una scommessa diversa e per far diventare il bio un settore trainante. Per altro, questo, in alcuni territori, rappresenta oggi l’unico sistema per dare un futuro all’agricoltura».
Seminario biodinamico
Al seminario Bio-Dinamico, sostenuto dal Fondo europeo per lo sviluppo rurale, dal Psr della Regione Campania, da Apab, Federbio e Amico Bio, hanno partecipato anche Carlo Triarico, presidente dell’Associazione italiana per l'Agricoltura Biodinamica e vicepresidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, Enrico Amico, imprenditore, presidente del Gruppo Amico Bio e Simona Caselli, assessore all’agricoltura dell'Emilia-Romagna, una Regione che ha scommesso con successo sul biologico.
La Caselli, nell'occasione, ha posto in risalto la mancanza di dati specifici ufficiali sul biodinamico (superfici, produzioni e operatori) che sono compresi, ma non differenziati, nei dati Sinab sul biologico. e che servirebbero per inquadrare meglio il settore.
L’Assessore ha ricordato inoltre che il biologico, e il biodinamico in particolare, ha una funzione fondamentale per il ripristino della fertilità del terreno attraverso l’incremento della sostanza organica, evitando il fenomeno della desertificazione, già in atto, purtroppo, in alcune aree del nostro Paese.
Clicca qui per vedere il seminario BIO-DINAMICO
che si è tenuto il 14 ottobre a bologna