Il Senato ha approvato questa mattina in Commissione Agricoltura la proposta di legge sul biologico.
Tra le novità normative, vi è l'introduzione di un marchio per il bio italiano che distingue i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate o allevate nel nostro Paese, un modo per garantire la massima trasparenza sull'origine e la filiera dei prodotti e per rendere maggiormente consapevoli i consumatori.
Viene istituito, inoltre, un Tavolo tecnico presso il ministero delle Politiche Agricole che coinvolgerà esperti, ricercatori e rappresentanti del settore della produzione biologica al fine di individuare le criticità del settore e offrire le relative soluzioni. Viene rafforzata, poi, la filiera biologica attraverso la promozione dell'aggregazione tra produttori.
Dopo due anni di stop (a fine 2019 sembrava imminente la sua approvazione) finalmente si sblocca una questione che ormai sembrava arenata.
Un settore strategico
Il biologico è un settore in costante crescita e rappresenta una fetta importante del made in Italy, con il nostro Paese tra i leader in Europa. L'estensione dedicata è di 2 milioni di ettari, pari al 15% della superficie agricola nazionale, focalizzata soprattutto al Sud (Sicilia, Puglia, Calabria) e in Emilia-Romagna mentre sono oltre 80.000 gli operatori
«Ora il testo approda nell'Aula di Palazzo Madama per il voto conclusivo del Senato per poi ritornare alla Camera per la definitiva approvazione - dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L'Abbate,
che ha seguito l'iter in Senato per il Mipaaf - Siamo i primi al mondo a riconoscere per legge i bio-distretti dando così il giusto valore agli attori che operano nei tanti distretti biologici italiani e permetteremo lo sviluppo e la crescita di questi virtuosi sistemi produttivi locali».
Risposte importanti
Grazie a questa legge (il cui iter iniziava nel 2018) vengono date risposte importanti alle esigenze del settore agricolo, che da anni attende aggiornamenti normativi e migliorie per la tutela del comparto biologico.
«Il biologico è un comparto su cui il Governo crede fortemente, in linea con gli obiettivi della strategia Farm to Fork - conclude L'Abbate - come dimostra la recente emanazione del bando per la ricerca sul biologico, con uno stanziamento di 4,2 milioni di euro, nonché i 5 milioni di euro a regime a partire dal 2021 già previsti nella Legge di Bilancio 2020 per la promozione di filiere e distretti».
La soddisfazione di Federbio
«Siamo particolarmente soddisfatti per l’approvazione in Commissione Agricoltura al Senato del testo di legge sull’agricoltura biologica che accelera l’entrata in vigore di questa norma che attendiamo ormai da diversi anni - afferma Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio -. Inoltre, l’approvazione del testo all’unanimità ci pare un risultato importante per arrivare rapidamente all’approvazione definitiva che è fondamentale in questa fase affinché il nostro Paese si allinei agli obiettivi del Green Deal e delle strategie Farm to Fork e Biodiversità, che puntano a triplicare in Europa la superficie coltivata a biologico e ridurre del 50% l’uso dei pesticidi entro il 2030. L’Italia è un Paese leader per le produzioni biologiche e in questa fase occorre dotarsi degli strumenti necessari per governare la crescita del settore nel rispetto dei valori fondanti del vero biologico e per cogliere tutte le opportunità che le produzioni bio offrono per il territorio rurale per la ripresa economica e l’occupazione dei giovani».