Piano di azione biologico, segnale forte alla Commissione

Intervista al direttore di Ifoam Organics Europe

«Al biologico dovrebbero essere destinati maggiori sostegni rispetto a quelli oggi inseriti nei Piani strategici nazionali». La posizione di Ifoam Europe all'indomani dell'approvazione della relazione della Commissione agricoltura dell'EuroParlamento sul Piano d'azione Ue sull'agricoltura biologica

Piano d'azione sul biologico, la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha adottato all'unanimità la sua relazione sulla proposta della Commissione Europea formulata lo scorso anno.

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Nella relazione si  ribadisce l'obiettivo della strategia Farm to Fork di aumentare la superficie agricola europea ad agricoltura biologica fino al 25% nel 2030 ma anche di realizzare l'equilibrio tra l'aumento della domanda e dell'offerta.
Secondo il direttore di Ifoam Organics Europe, Eduardo Cuoco: «Il piano d'azione dell'UE sull'agricoltura biologica è fondamentale per aumentare sia la produzione che la domanda di prodotti biologici».

Climate change e biodiversità: «il bio è la soluzione»

Ifoam accoglie con favore il lavoro degli eurodeputati in favore della transizione ecologica, in particolare il riconoscimento del biologico come pratica ad alta intensità di conoscenza, nonché l'importanza di aumentare la consapevolezza sul biologico e su diete migliori
nelle scuole e tra i consumatori.
«L'agricoltura biologica - sottolinea Cuoco - fa parte della soluzione quando si tratta di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e di contrastare la perdita di biodiversità».
Il movimento per l'alimentazione e l'agricoltura biologica attende con impazienza il voto sulla relazione previsto nella plenaria del Parlamento a maggio. Abbiamo rivolto al riguardo alcune domande a Eduardo Cuoco, direttore di Ifoam Organics Europe.

Un segnale in favore del sostegno al bio

ComAGRI ha votato il 31 marzo il Piano di azione Biologico, elaborato dalla Commissione e sul quale il Parlamento ha fatto un rapporto di iniziativa non legislativo. Qual è il giudizio dal suo punto di vista rispetto al Piano appena licenziato?

Il rapporto sul piano di azione biologico del Parlamento - risponde Eduardo Cuoco - riprende vari punti importanti del rapporto iniziale della Commissione. Per esempio, il supporto per piani di azione sul biologico a livello nazionale, regionale e persino locale o la necessita’ di promuovere lo sviluppo dei biodistretti.

Tutto sommato, questo rapporto del Parlamento manda un segnale forte alla Commissione del sostegno del Parlamento al biologico come dimostrato da una delle prime frasi del rapporto nella quale il Parlamento “accoglie con favore il riconoscimento da parte della Commissione dell'agricoltura biologica come una delle principali componenti del percorso dell'UE verso sistemi alimentari più sostenibili, utilizzando pratiche agricole più sostenibili, un uso più efficiente delle fonti rinnovabili, garantendo standard più elevati per il benessere degli animali e contribuendo a garantire maggiori entrate agli agricoltori europei”.

La spaccatura tra i Paesi membri

Quali sono state le divergenze tra i diversi Paesi? Nei giorni precedenti, ad esempio, l'eurodeputato Éric Andrieu (S&D, francese) si era rammaricato che gli emendamenti di compromesso sul piano d'azione a favore dell'agricoltura biologica non menzionavano il raggiungimento dell'obiettivo del 25% delle superfici organiche nell'UE nel 2030.

Non ho risposte concrete a questa domanda, che sarebbe da porre agli assistenti degli eurodeputati per capire cosa sia successo “dietro le quinte”. Purtroppo l’obiettivo del 25% non é menzionato nel rapporto votato il 31 Marzo in ComAGRI. Questo rapporto sara’ votato in plenaria il 22 maggio e ci potrebbe essere ancora una possibilita’, tramite i “split votes”, che un riferimento al 25% sia incluso.

Quali gli emendamenti più significativi a suo avviso e quali le istanze che sono restate fuori?

Gli emendamenti piu’ significativi a parer nostro, che purtroppo non sono stati votati, sono gli emendamenti 61, 94, 117, 180, 212, 215, 258, 297 (trova tutti gli emendamenti qui).

Alcuni di questi emendamenti fanno riferimento all’obbiettivo del 25%, altri all’importanza di strumenti fiscali (come per esempio l’iva ridotta) per promuovere il consumo di alimenti sani e sostenibili, al fatto che i piani strategici nazionali della PAC debbano essere in linea con la F2F strategy, e alla promozione del biologico nelle mense scolastiche.

L'equilibrio domanda-offerta

Il compromesso tra i gruppi, è un'altra delle critiche mosse, evoca uno "sviluppo equilibrato" del biologico, in funzione della capacità del mercato di assorbire la produzione biologica. Cosa ne pensa a riguardo?ortofrutta biologica

Le misure prese con lo scopo di promuovere il biologico devono fare in modo che lo sviluppo della domanda e dell’offerta crescano a pari passo. Detto questo, il rapporto si focalizza abbastanza sul fatto che la crescita del biologico debba essere guidata dal mercato, mentre a parer nostro il mercato é solo una delle componenti che possono portare alla crescita del biologico. In effetti, le politiche di promozione, più biologico nelle mense pubbliche, campagne sul biologico, incentivi per gli agricoltori per la conversione al biologico, sono tutte misure che possono contribuire alla crescita del biologico.

Serve una quota maggiore di sostegni

Il sostegno specifico per il settore biologico rappresenta l’1,8% dei crediti della PAC per l’8,5% delle aree europee: si tratta di dati corretti? Ritiene che sia un rapporto corretto-equilibrato?

Secondo noi il biologico dovrebbe essere sostenuto di più nella PAC rispetto a quanto lo é ora. Trovate qui una nostra analisi per quanto riguarda il biologico nei piani strategici nazionali della PAC.

Troppe differenze tra i Paesi membri

Uno degli emendamenti di compromesso prevedeva che la percentuale di terreni agricoli destinati all'agricoltura biologica potesse variare tra gli Stati membri sulla base di politiche e strumenti nazionali per migliorare la produzione biologica. E' così? Quale è la "forbice" che si prevede e quale la "classifica" tra gli Stati più e meno orientati in merito?

In effetti l’obbiettivo del 25% di cui si parla é una media e non vuol dire che ogni Stato membro dovrà raggiungere il 25% di terreno agricolo biologico entro il 2030. La Polonia e i Paesi Bassi per esempio hanno intorno al 3-4% di terreno biologico e sarebbe quindi difficile arrivare al 25% in qualche anno. Tuttavia, la Germania che sta al 10% attualmente, ha deciso di cercare di raggiungere l’obbiettivo del 30%. Lo studio interno a cui ho fatto riferimento nella domanda precedente, risponde anche a questa domanda.

In questa pagina è possile trovare più dati riguardo alla percentuale di terreni agricoli biologici nei vari Stati membri: sono riferiti però al 2018, per dati più recenti è possibile fare riferimento a questa pubblicazione.

Piano di azione biologico, segnale forte alla Commissione - Ultima modifica: 2022-04-05T08:00:03+02:00 da Gilberto Santucci

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