Nonostante che il sistema biologico sia estremamente rigoroso in termini di regole e controlli, la moltiplicazione di sementi secondo il metodo bio coinvolge appena il 4% dell’intera superficie sementiera italiana. È infatti attivo un sistema di deroghe che consente di utilizzare nel biologico sementi ottenute con la tecnica convenzionale, purché queste non siano state trattate con prodotti non ammessi nel biologico. I dati del Crea-Dc (ex Ense) evidenziano che nel 2016 è stato accettato il 94% delle 63.810 deroghe richieste.
Fra l’altro il “Nuovo regolamento per la produzione biologica” prevede il mantenimento del sistema delle deroghe almeno sino al 2035. Anche il nuovo apparato normativo disincentiva dunque l’investimento nella produzione di sementi bio da parte delle aziende sementiere italiane che, in questo contesto, considerano a rischio gli investimenti effettuati nel settore biologico.
Nell’incontro organizzato da FederBio e Assosementi a Bologna il 3 maggio scorso (il convegno dal titolo: “bio: la crescita del settore e la nuova normativa per le sementi) le due associazione hanno voluto portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica un paradosso da sanare.
«In Italia l’agricoltura biologica, tanto apprezzata dai consumatori, non può quasi mai definirsi completamente tale perché il seme, primo anello della filiera, è prodotto con tecniche convenzionali - ha dichiarato Giuseppe Carli, presidente di Assosementi -. Riteniamo che la disponibilità di seme per le produzioni in regime biologico potrebbe invece essere garantita da meccanismi che vanno oltre lo strumento della deroga e che prevedono intese tra gli operatori del settore».
Nella fase attuale, dove alla crescita dei consumi di biologico nel mercato interno si affianca la crescita delle superfici coltivate con metodo biologico nel territorio nazionale, è necessario puntare all’organizzazione di filiere che partano dalla scelta di sementi idonee e prodotte anch’esse in biologico, come del resto richiede la normativa vigente.
«Il nuovo decreto ministeriale che va finalmente a rivedere anche in Italia l’organizzazione del sistema di concessione delle deroghe per l’utilizzo di sementi convenzionali non trattate, deve essere il punto di partenza per verificare i fabbisogni e le disponibilità di semente biologica in funzione del superamento del sistema delle deroghe attraverso l’adozione di accordi di filiera che prevedano l’utilizzo di semente bio» ha detto il presidente di FederBio, Paolo Carnemolla.
Per passare dalle parole ai fatti, Assosementi e FederBio hanno dichiarato la loro disponibilità per firmare un Protocollo d’Intesa per definire una costruttiva collaborazione di filiera per la produzione di sementi biologiche secondo i quantitativi richiesti dagli agricoltori. Lo scopo è quello di far cessare prima possibile il regime delle deroghe e aumentare la credibilità del biologico assecondando le esigenze dei consumatori sempre più attenti all’acquisto di prodotti sani e salutari.
Le associazioni coinvolte
ASSOSEMENTI – Associazione Italiana Sementi - rappresenta a livello nazionale il settore sementiero: costitutori di varietà vegetali, aziende produttrici di sementi e aziende distributrici di sementi in esclusiva. Assosementi aderisce a ESA (European Seed Association), l’Associazione sementiera europea, e a ISF (International Seed Federation), la Federazione internazionale delle sementi.
FEDERBIO - Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica – rappresenta a livello nazionale il settore biologico in tutte le componenti della filiera e dei servizi. Aderisce a IFOAM EU (International Federation on Organic Movements European Union) che rappresenta a livello europeo il settore biologico regolamentato.