Vite-Bio, protocollo di difesa Certis per massimizzare l’efficienza del rame

Vite-Bio Tour presso l’Azienda Agricola Casini di Castelvetro di Modena
Con le tappe del progetto Vite-Bio, un tour itinerante nazionale, Certis promuove le migliori strategie per la viticoltura biologica

Al via la seconda edizione dell’appuntamento itinerante organizzato da Certis Europe, Tour Vite-Bio 2019, incontri in campo per la viticoltura biologica. Alla prima tappa del 16 luglio, presso l’Azienda Agricola Casini di Castelvetro di Modena, ne seguiranno altre 5 lungo tutta la penisola.

Norme nuove, sfide impegnative

Il focus principale dell’evento è incentrato sull’utilizzo dei composti rameici in viticoltura biologica, idrossido di rame, ossicloruro di rame, ossido di rame, poltiglia bordolese e solfato di rame tribasico, in riferimento al regolamento UE 2018/1981 del 13 dicembre 2018 che limita l’uso di prodotti fitosanitari contenenti composti di rame ad un valore massimo di 28 kg/ha di tale elemento nell’arco di sette anni, in media, 4 kg/ha/anno.

Da destra, Fabio Berta, technical manager Italia Certis e Alessandro Arbizzani senior development specialist Certis.

Fabio Berta, technical manager Italia di Certis, dichiara: «Le ultime disposizioni del legislatore mettono di fronte a sfide impegnative soprattutto chi adotta protocolli di difesa biologica. Come gruppo internazionale specializzato nella fornitura di soluzioni per le colture specialistiche, intendiamo con questa nuova edizione del “Tour Vite-Bio” offrire un vero e proprio supporto ai viticoltori professionisti, esponendo loro anche lo stato della ricerca e soluzioni innovative per mantenere inalterati i livelli di efficacia per preservare le loro produzioni».

Risultato in campo dell'applicazione della linea Vite-Bio Certis.

L’idea progettuale della linea Vite-Bio nasce in Certis nel 2016, per andare in contro alle nuove tendenze del mercato che iniziano a richiedere, in maniera sempre più marcata, prodotti biologici anche nel settore enologico. Per far ciò, nel 2017 viene messo a punto il protocollo Vite-Bio, provato a livello sperimentale su 12 aziende vitivinicole, per una superficie di circa 40 ettari.

Test molto incoraggianti

«L’obiettivo principale – spiega Fabio Berta – è quello di capire gli effettivi bisogni delle aziende viticole biologiche, lavorando a stretto contatto con loro e con i loro tecnici». Nel 2018, grazie ai buoni risultati ottenuti nei test, il protocollo Vite-Bio Certis è stato proposto ai viticoltori italiani, con ottimi risultati sia dal punto di vista produttivo, sia per quanto riguarda il rispetto dei nuovi limiti imposti per l’utilizzo dei composti rameici, anche con andamenti stagionali particolarmente difficili, come quello della stagione 2019.

Vite-Bio, protocollo di difesa Certis per massimizzare l’efficienza del rame - Ultima modifica: 2019-07-17T11:38:51+02:00 da Roberta Ponci

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