Agroservice riparte da PSB

Tommaso Brandoni, presidente e ad di PSB
Con l’acquisizione della storica casa sementiera la società di San Severino Marche acquisisce la leadership nel mercato italiano del seme di grano. Ottima posizione anche nelle leguminose. E ora si guarda alle potenzialità del cartamo

Psb è tornata tutta italiana e il suo marchio è diventato un punto di riferimento per la nostra agricoltura. La società, infatti, dopo essere stata ceduta a Syngenta nel 2014, lo scorso anno è stata acquisita da Agroservice spa che ha poi deciso di assumerne la denominazione.

Vista la popolarità del marchio (la Società Produttori Sementi era stata fondata nel 1911), la più giovane Agroservice spa (costituita nel 1994) ha effettuato questa scelta importante per una maggiore visibilità sul mercato. Così dopo la fusione di Isea in Agroservice avvenuta il 13 dicembre scorso, il 3 gennaio di quest’anno Agroservice è confluita in Psb.

Per farci spiegare come è strutturata la nuova società abbiamo incontrato Tommaso Brandoni, presidente e ad di Società Produttori Sementi, che ha coordinato tutto il lavoro di ristrutturazione societaria.

Un poker di marchi

«Con la sparizione di Agroservice – ci ha spiegato Brandoni -, oggi il gruppo Psb dispone di quattro marchi: Isea, Psb, appunto, Veneto Sementi (marchio acquisito nell’aprile 2022 da Adriatica spa assieme alle varietà in delegazione e la rete commerciale Nord Italia) e le Farine srl (con i marchi Verditerre e Invita)».

Isea si occupa di seme commerciale (frumento duro e tenero, orzo, triticale, avena, leguminose e cartamo), così come Veneto Sementi (frumento tenero e duro e orzo) mentre PSB si occupa di seme tecnico. Le Farine, infine, ha a cuore una attività in campo salutistico (sviluppo del monococco, orzo ad elevato contenuto in beta glucani e prodotti funzionali.

Il gruppo prevede un team di ricerca (Argelato, Bologna) e due poli di produzione sementi (organizzati per bacino di mercato, uno ad Argelato e l’altro a San Severino Marche, Ancona), occupando complessivamente 48 persone alle quali se ne aggiungono circa altre 25 nei momenti di picco.

Leadership nel frumento

«Oggi, secondo i dati del Crea, Psb ha una quota di circa il 35% nel mercato italiano del grano duro da seme (certificato) - spiega Brandoni – confermando la nostra leadearship (i due comperitor più importanti si assestano circa sul 18%). Oggi disponiamo di 35 varietà di grano duro venduto in Italia e all’estero. In particolare, esportiamo in 20 Paesi e siamo presenti in tutte le principali filiere».

Per quanto riguarda invece il grano tenero da seme (certificato) la quota di mercato (con il marchio Veneto Sementi) PSB occupa con circa il 22% la seconda posizione (l’azienda leader si attesta sul 24% circa). Per il grano tenero le varietà detenute sono 30. Anche in questo caso PSB è presente in moltissime filiere.

Leguminose e cartamo

«Un settore in cui siamo molto forti è anche quello delle leguminose – ci spiega Brandoni – sulle quali il nostro staff sta lavorando alla ricerca di varietà sempre più performanti. Oggi abbiamo in catalogo 21 varietà di leguminose. Anche nelle leguminose abbiamo una buona fetta di mercato e, nello specifico, per il favino, abbiamo circa il 40% del mercato italiano. Visto la sempre maggiore richiesta di proteine vegetali riteniamo molto importante investire in queste colture che ci stanno danno grandi soddisfazioni».

Campo di cartamo

Una coltura a cui PSB sta guardando con interesse in questi ultimi tempi è invece il cartamo (Carthamus tinctorius), una pianta coltivata soprattutto nei paesi caldi dalla quale si estrae un prezioso olio vegetale ma anche una sostanza colorante. L'olio estratto dai semi di cartamo è ricchissimo di acido linoleico (omega 6) e ha una percentuale importate di acido oleico rispetto agli altri oli vegetali. È inoltre una preziosa fonte di vitamine C e K. La pianta, per le sue caratteristiche di rusticità, ben si inserisce fra le culture su cui puntare in funzione del cambiamento climatico e nello specifico per il problema della siccità. Per le sue caratteristiche ben si adatta ad essere utilizzata nelle fasce tampone contro i cinghiali. La piante è spinosa ma PSB ne ha selezionata anche una senza spine.

«Oggi – conclude Brandoni – il nostro fatturato ha raggiunto i 30 milioni di euro. Lo abbiamo infatti raddoppiato rispetto all’anno precedente, incrementando notevolmente i volumi storici».

Agroservice riparte da PSB - Ultima modifica: 2023-03-30T10:40:55+02:00 da Alessandro Maresca

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