Corilicoltura, ecco le dritte per fare qualità e reddito

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    Corileto nelle Langhe
    Ricerca, innovazione e organizzazione le parole chiave per dare più forza al comparto: il 18 maggio a Cherasco (Cn) giornata tecnica con tutta la filiera corilicola. Si parlerà di gestione della chioma, distribuzione degli agrofarmaci e opportunità di reddito per gli imprenditori agricoli

    Per gli imprenditori agricoli la coltivazione del nocciolo oggi rappresenta una valida alternativa alle classiche produzioni cerealicole, frutticole e viticole. Ma la corilicoltura non si può improvvisare: per renderla davvero redditizia servono competenze tecniche e tecnologie innovative. Ecco perché anche quest’anno Confagricoltura Cuneo, Ascopiemonte e Asprocor organizzano il convegno “Il nocciolo come laboratorio tecnico dell’innovazione”, di cui Edagricole è media partner. Appuntamento sabato 18 maggio al Palaexpo di Cherasco (Cn) di piazza degli Alpini a partire dalle 9:30. L’ingresso è aperto a tutti.
    Oggi in Piemonte sono oltre 9.000 le aziende corilicole, circa 21.000 gli ettari coltivati a noccioleto specializzato, con una produzione annua di nocciole in guscio che può variare dai 200.000 ai 260.000 quintali. Il nocciolo è una coltura di facile realizzazione con costi di impianto e di conduzione abbastanza limitati, ma con lunghi tempi di attesa per l’entrata in produzione degli impianti. Quindi per poter essere competitive le aziende hanno bisogno di crescere in qualità, quantità prodotte, organizzazione, innovazione e nuove tecnologie.

    Tutta la filiera attorno a un tavolo

    «Il convegno, giunto alla sesta edizione, è diventato ormai un tradizionale momento di incontro e di confronto tra protagonisti del settore corilicolo – spiega il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio – insieme ad agricoltori, tecnici, associazioni di produttori, rappresentanti dell’industria di trasformazione e del mondo della ricerca, analizzeremo le opportunità, ma anche le criticità del comparto che così tanto si è sviluppato negli ultimi anni. Le parole d’ordine per poter far crescere una filiera produttiva come quella del nocciolo – prosegue Abellonio – sono qualità, organizzazione, ricerca e innovazione tecnologica. Solo con tutti questi ingredienti saremo certi di poter continuare a sostenere e sviluppare una coltura che ha caratterizzato e caratterizzerà in futuro il nostro territorio in maniera forte».

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    Gestione sostenibile, qualità e reddito

    «Continua lo sviluppo della coltivazione del nocciolo in regioni tradizionali come Piemonte e Lazio, ma soprattutto in nuovi areali quali Veneto, Toscana e Umbria – precisa il responsabile tecnico di Nocciolo Service Gianluca Griseri – durante il convegno verranno analizzati aspetti tecnici quali potatura, concimazione, corretta distribuzione dei fitofarmaci, difesa e tanto altro. Il nocciolo, essendo una coltura di più facile gestione – sottolinea Griseri – può diventare un vero e proprio laboratorio dell’innovazione tecnologica dove sperimentare e mettere in pratica tutte quelle novità che ci permetterebbero di raggiungere in breve tempo e con costi limitati, una gestione ecosostenibile dei nostri noccioleti. La qualità delle produzioni nel rispetto dell’ambiente – conclude il tecnico – è l’avvincente sfida che ci accompagnerà nei prossimi anni, sfida che non possiamo permetterci di perdere».
    Le relazioni tecniche affronteranno le seguenti tematiche: gestione della chioma, lo scenario di erbicidi e spollonanti autorizzati sul nocciolo, l’innovazione per una corretta distribuzione degli agrofarmaci, opportunità economiche per le imprese corilicole.
    Chiuderà la giornata la visita alla ditta Chianchia, specializzata nella produzione di macchine per la raccolta, pulizia ed essiccazione delle nocciole, con un aperitivo offerto a tutti i partecipanti.

    Corilicoltura, ecco le dritte per fare qualità e reddito - Ultima modifica: 2019-04-29T11:39:35+02:00 da Simone Martarello

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