«Il settore agricolo può diventare il custode del nostro pianeta o esserne il primo distruttore».
«Migliorare l’uso delle risorse, la qualità dei prodotti, utilizzare le giuste tecniche sono gli strumenti per andare nella giusta direzione».
È la riflessione che ha spinto a organizzare AgriWorld 2023, l’evento che coinvolge 9 Università ed enti di ricerca, 28 espositori e 63 relatori suddivisi in 15 workshop che si terranno il 18,19, 20 e 21 maggio presso il Campus Universitario di Macchia Romana a Potenza, in Basilicata. Quattro giorni densi di appuntamenti dedicati alla sostenibilità e alle innovazioni nel settore agricolo e agroalimentare.
Un approccio rigenerativo nella coltivazione del nocciolo
L’appuntamento centrale dell’evento è rappresentato dalla Conferenza internazionale “Resilienza e sostenibilità della coltivazione del nocciolo: un approccio rigenerativo” che si terrà nel pomeriggio del 19 e nella mattinata del 20 maggio (qui il programma), organizzata da Università della Basilicata, Safe UniBas, Rete d’impresa Basilicata in guscio, Ferrero Hazelnut company e con la moderazione di Terra e Vita.
L’adozione di pratiche agricole sostenibili è infatti di fondamentale importanza per l’industria corilicola. «I principi dell’agricoltura rigenerativa – spiega Giuseppe Coletta della Rete di Impresa Basilicata in Guscio - combinano innovazione, sostenibilità e tradizione, fornendo una soluzione pratica per sviluppare una catena di valore resiliente e di successo».
Transizione ecologica, la giusta direzione
Nel ricco calendario di eventi di Agriworld spiccano numerosi appuntamenti incentrati su sostenibilità, agroecologia, economia circolare, protezione del suolo, delle risorse e dell’'ambiente. «Porremo l'attenzione – testimonia Carlo Cosentino dell’Università degli Studi della Basilicata - sulla transizione ecologica e digitale». «Tracceremo le linee future di tutto ciò che appartiene al settore primario. Ci rivolgiamo a imprenditori, tecnici, al mondo della ricerca e della formazione, agli studenti, agli ordini professionali e alle associazioni di categoria».