Il 2021 è stato l'anno dei record per la Fondazione Enpaia, che ha realizzato la migliore performance economica di sempre: con un utile di oltre 38 milioni di euro, più del doppio rispetto al 2020. Tale risultato è da ascrivere alla performance conseguita con la gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare della Fondazione: il rendimento della gestione mobiliare è passato da +3,67% nel 2020 a +4,79% nel 2021; il rendimento netto della gestione immobiliare si è attestato a +0,61%.
Con un valore del patrimonio di oltre 2 miliardi e 241 milioni di euro, l'Ente previdenziale per gli agricoltori, stima per il 2022 un rendimento complessivo del portafoglio immobiliare pari a +4,61% rispetto al 2021 e un +4,29% per quello mobiliare. Questi i dati emersi durante la presentazione della relazione annuale 2022 della Fondazione Enpaia, illustrata al Senato.
Crescono gli iscritti
A dicembre 2021 risultavano iscritti alla Fondazione 39.003 lavoratori (+0,8% rispetto al 2020) impiegati presso 8.826 aziende (+2,3%). Il 52,5% degli iscritti era di genere maschile, a fronte del 47,5% di quello femminile. Consolidata quindi la riduzione del gender gap: con le donne che rappresentano la maggioranza degli iscritti nelle classi di età fino a 50 anni.
L’Emilia-Romagna si conferma la regione con il maggior numero di iscritti attivi (oltre 6.000), seguita da Veneto, Toscana e Lombardia.
Aumentano le prestazioni
Sempre nel corso del 2021 la Fondazione ha erogato prestazioni agli iscritti per 161.455.460 euro, in aumento del 10%, e le entrate contributive sono state complessivamente pari a 150.904.726 di euro, in crescita del 3,9%.
Redditività investimenti
Sui mercati finanziari sono stati allocati 968 milioni di euro derivanti dalla dismissione di alcune attività finanziarie e immobiliari. Nel 2021, attraverso l’acquisizione del 50% del fondo immobiliare Rubens, è stato perfezionato l’investimento nella Torre PwC di Milano, che ha assicurato una redditività del +4,8%. Nello stesso anno la Fondazione ha venduto 115 unità immobiliari residenziali per un controvalore di 32 milioni di euro, incamerando una plusvalenza di 16 milioni di euro.
Piazza: «Servono regole tributarie più favorevoli»
«La cornice fiscale vigente per le Casse di previdenza non è adeguata». Lo ha affermato il presidente della Fondazione Enpaia, Giorgio Piazza, sottolineando come l’assunzione di regole tributarie più favorevoli «costituirebbe indubbiamente un ulteriore pungolo alla nostra volontà di investire a favore del sistema-Paese».
«Perdurano, invece - ha incalzato Piazza -, le storture che appesantiscono il regime fiscale degli Enti di previdenza privati rispetto a quanto previsto per i Fondi pensione di cui al D. Lgs. 252/2005. Nonostante si tratti in entrambi i casi di strumenti ideati per l’accumulazione previdenziale, la fiscalità di vantaggio applicata ai Fondi pensione è più favorevole rispetto a quella prevista per gli Enti di previdenza privati. La distorsione riguarda sia l’aliquota applicata per la tassazione dei rendimenti derivanti da investimenti diversi dai titoli di stato (26% per le Casse di previdenza rispetto al 20% applicato agli schemi di secondo pilastro), sia le modalità d’imposizione fiscale delle prestazioni pensionistiche (al netto dei rendimenti conseguiti per i Fondi pensione, al lordo dei rendimenti per le Casse di previdenza).
In questo modo, la redditività realizzata dagli Enti di previdenza privati è soggetta ad una duplice tassazione. Pertanto invitiamo le forze politiche a rimuovere quanto prima questa ingiusta penalizzazione».
«Più responsabilità dalle strutture di governo»
«L’auspicato aumento dei nostri investimenti nell’economia reale - ha proseguito il presidente Piazza - passa anche dall’accrescimento del grado di responsabilità delle strutture di governo. Negli ultimi anni gli Enti hanno compiuto progressi importanti in tale direzione, tuttavia, una possibile evoluzione del quadro normativo potrebbe rappresentare un utile passo nella giusta direzione (ad esempio l’emanazione del decreto sui limiti agli investimenti previsto dal D.L. 98/2011)».
«Investimenti e sostenibilità - ha rimarcato Piazza - sono i due temi chiave dell’azione della Fondazione. L’Ente sta giocando un ruolo di protagonista nell’attuale contesto economico e finanziario, lo stiamo facendo con la saggezza e la diligenza dell’investitore prudente che ha sempre contrassegnato la gestione della Fondazione e, al contempo, nella consapevolezza delle opportunità e delle ricadute positive per i nostri stakeholders. Alle Istituzioni il compito di condividere e supportare i nostri obiettivi, attuando un assetto normativo e fiscale adeguato alle sfide della nuova normalità imposta dalla pandemia.
Freni: «Maggiore flessibilità senza rinunciare alle funzioni di controllo del governo»
Il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, rispondendo alla sollecitazione di Piazza ha affermato: «un punto di partenza che deve distinguere l'intervento del decisore politico rispetto al mondo delle Casse è il coraggio e il realismo. Occorre rompere una foresta pietrificata che non ci consente di avere una gestione degli investimenti adeguata al mercato di oggi. Serve una maggiore flessibilità senza rinunciare alle funzioni di controllo del governo. Dobbiamo essere consapevoli che qualche aggiustamento dobbiamo farlo nell’ottica della sostenibilità, cercando di valorizzare gli investimenti di secondo pilastro e dobbiamo certamente immaginare di poter lasciare questo mondo delle Casse migliore di come lo abbiamo trovato. Ma tutto questo lo dobbiamo fare insieme».
Diacetti: «Anno straordinario. La previdenza agricola è resiliente»
Il direttore generale della Fondazione Enpaia, Roberto Diacetti, ha puntualizzato come il 2021 sia stato «un anno straordinario per Enpaia in termini di redditività della gestione finanziaria e immobiliare, e il migliore della sua storia in termini di risultato economico. Il 2022, in un contesto macroeconomico totalmente mutato e contrassegnato dall’impennata dell’inflazione e dalla forte volatilità dei mercati, evidenzia, in linea con il comparto di riferimento, la resilienza della previdenza agricola, che cresce ancora per lavoratori attivi e aziende iscritte».
Rota: «La vera sovranità alimentare la fanno i lavoratori»
Per il segretario generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota, «la vera sovranità alimentare la fanno i lavoratori, che dobbiamo mettere in condizione di operare con più sicurezza, competenze, tutele sociali: servono maggiori sostegni agli organi ispettivi e più controlli, bisogna proseguire il percorso avviato con il principio della condizionalità sociale della nuova Pac, e dobbiamo evitare passi falsi come l’estensione del voucher in agricoltura prevista dal governo con la recente manovra.
Il problema non è la flessibilità, già ampiamente garantita dal contratto nazionale, per questo chiedo di avviare al più presto un tavolo di confronto, con il Ministero dell’Agricoltura e il Ministero del Lavoro, per normare il lavoro insieme senza indebolire la contrattazione e le tutele previdenziali e di welfare di cui i lavoratori agricoli hanno assoluta necessità».
Ottimo articolo e ottima gestione E N P A I A Ringrazio i dirigenti e tutti i funzionari per l’eccellente lavoro a favore
della fondazione e dei suoi iscritti.
Incluso il settore che coinvolge le casse dei professionisti Periti Agrari E Agrotecnici.
Con i migliori Auguri di Buon Natale . Per Agr Ermes Montanari