Gli autotrasportatori in sciopero, gli agricoltori in disaccordo fra loro

autotrasportatori sciopero
Autotrasportatori in sciopero a San Severo (Fg)
In Puglia e in Sicilia i camionisti hanno fermato i mezzi per protestare contro l’aumento continuo del costo del gasolio, bloccando la fornitura di prodotti ortofrutticoli a Gdo e grossisti. Grosse realtà agricole sono contrarie al fermo, ma altre lo appoggiano

Dalla Puglia alla Sicilia, le due grosse regioni agricole meridionali, gli autotrasportatori hanno fermato i loro mezzi, incrociato le braccia e bloccato il trasporto e la fornitura di prodotti ortofrutticoli a Gdo e grossisti del Centro e del Nord Italia.

Sciopero!

Da domenica sera in Puglia ci sono presidi dovunque: in provincia di Foggia, in quella di Taranto, sulla strada fra Altamura e Gravina in Puglia e altrove. I camionisti lo dicono chiaro: non vogliono creare disagi a nessuno, ma la Puglia resterà bloccata per almeno otto giorni. In Sicilia, sulle grandi vie di comunicazione da Catania a Ragusa, da Palermo a Messina e altrove, i grandi mezzi dell’autotrasporto sono ugualmente fermi e ulteriori blocchi si annunciano nelle prossime ore.

sciopero
L’aumento dei prezzi del gasolio è stato la grossa “goccia” che ha fatto traboccare il vaso della disperazione di un settore in ginocchio. nella foto camion fermi in Sicilia

L’aumento dei prezzi del gasolio è stato la grossa “goccia” che ha fatto traboccare il vaso della disperazione di un settore in ginocchio per l’incremento dei costi anche dei pneumatici, dei pedaggi autostradali e così via.

Colpiscono, in questa protesta, l’unità di intenti degli autotrasportatori, siano essi guidati da sigle autonome oppure si muovano in maniera indipendente, e la fermezza della richiesta al Governo di provvedimenti mirati a risollevare il settore dalla crisi in cui versa. Ma colpisce anche la diversità di posizione di diverse grosse realtà ortofrutticole di Puglia e Sicilia sulla protesta degli autotrasportatori, non tutte comprensive che gli aumenti dei costi riguardano tutti, sia gli autotrasportatori, preziosi per portare l'ortofrutta a destinazione, sia gli agricoltori.

Consorzio Pomodoro Pachino Igp contrario al fermo degli autotrasportatori

fortunato
Sebastiano Fortunato

Partendo dalla Sicilia, diverse realtà hanno espresso contrarietà verso lo sciopero. Ad esempio il Consorzio di tutela Arancia di Ribera Dop, pur condividendo la ragioni dello sciopero, lamenta che centinaia di bancali di arance sono fermi nei magazzini, con grave danno per l’agricoltura del territorio. Anche il Consorzio di tutela Pomodoro di Pachino Igp, presieduto da Sebastiano Fortunato, si è espresso in maniera ferma e severa nei confronti dello sciopero degli autotrasportatori, accusandolo di aver creato non pochi disagi in Sicilia. E lo ha fatto attraverso una dichiarazione ufficiale del Consiglio di amministrazione dell’ente di tutela pachinese. “Siamo consapevoli di quanto la situazione sia difficile per tutti, ma riteniamo che non sia corretto che l’incremento subito dal settore dei trasporti su strada gravi sulla nostra filiera. Tonnellate di pomodori di Pachino Igp rischiano di non essere trasportate nei mercati di destinazione. Il nostro comparto è stato già messo a dura prova negli ultimi anni dall’aumento dei costi di produzione”.

Per il Consorzio di tutela la preoccupazione principale è che questa situazione possa andare a svantaggio non solo del Pomodoro di Pachino Igp, ma della produzione ortofrutticola italiana in generale. “Ci appelliamo alle autorità competenti per sbloccare la situazione perché il fermo merci sta minando tutta la catena produttiva, con il rischio concreto che la Gdo si approvvigioni presso i mercati esteri”.

Nel Consiglio di amministrazione non manca la consapevolezza della serietà delle motivazioni che animano il fermo attualmente in corso. Tuttavia “questi disagi devono essere trattati con la massima tempestività dalle istituzioni ma nei luoghi opportuni e non paralizzando l’isola, creando dei danni incalcolabili”. Anche per questo, il Consorzio ha manifestato “la piena disponibilità a rappresentare presso gli organismi competenti le difficoltà che sta attraversando il comparto della logistica e dei trasporti, affinché possa ottenere l’attenzione dovuta attraverso interventi normativi mirati”.

Consorzio Uva di Puglia Igp: «Vicini agli autotrasportatori»

In Puglia Vito Cifarelli, direttore commerciale dell’azienda Cericola di Ordona (Fg), che solo a carciofo coltiva 100 ha e fornisce di carciofi, cavoli e altre ortive numerose catene commerciali, esprime «la preoccupazione che i buyer si riforniscano da altri produttori, fuori dalla Puglia. Sarebbe un brutto colpo, adesso che le aziende ortofrutticole stanno subendo aumenti di costi su tutti i fronti».

Michele Laporta
Michele Laporta

Invece Michele Laporta, presidente del Consorzio Uva di Puglia Igp e presidente della Op Agritalia di Barletta, esprime pieno appoggio alla protesta degli autotrasportatori.

«Gli autotrasportatori hanno pienamente ragione e fanno bene ad alzare la voce. La situazione è diventata insostenibile, chi gestisce un’azienda lo sa perfettamente. Per questo non posso che manifestare la nostra vicinanza a una categoria in grande difficoltà, con cui abbiamo a che fare quotidianamente». «L’aumento delle materie prime sta mettendo a dura prova il sistema Paese. Nei nostri magazzini facciamo un grande uso di energia elettrica, abbiamo bisogno di tenere in funzione 24 ore su 24 i nostri frigoriferi, per non parlare delle linee di produzione. È aumentato tutto: gli imballaggi, i fertilizzanti, energia e gas. E non da ultimo è aumentato il gasolio, aumento che inevitabilmente si riversa anche sulle merci. Noi lavoriamo principalmente con il Nord Italia, le merci arrivano là su gomma. L’aumento del gasolio incide tantissimo».

Laporta conviene che «Bisogna scongiurare il blocco dei trasporti, perché si rischia di penalizzare ulteriormente il mondo agricolo. Ma capisco la protesta e la sostengo. Dobbiamo impegnarci tutti insieme per spingere il Governo, nazionale e regionale, ad adottare i provvedimenti necessari ad annullare i rincari e a riportare la situazione quantomeno a 7-8 mesi fa. Sono certo che se ci mettiamo passione possiamo uscire da questa situazione, ma il fronte deve essere compatto».

Gli autotrasportatori in sciopero, gli agricoltori in disaccordo fra loro - Ultima modifica: 2022-02-22T22:48:17+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome