Il coronavirus in Lombardia ha creato problemi anche nella gestione del siero prodotto dalla lavorazione dei formaggi nei caseifici e di solito trasformato in preziosa materia prima per l'alimentazione zootecnica. La Regione è intervenuta approvando il decreto n. 3419 del 16 marzo 2020 che sostiene l'industria casearia alle prese con i volumi di questo sottoprodotto al momento non collocabili presso le industrie che producono mangimi sul territorio, per carenze di personale, contagiato dal coronavirus o messo in quarantena.
Il provvedimento prevede, infatti, che il siero prodotto dall'industria casearia, ma non collocato, possa essere impiegato per alimentare gli impianti di biogas per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili. Com'è noto, il siero costituisce il residuo del latte impiegato nella caseificazione, un liquido opalescente derivato dalla precipitazione e rimozione della caseina (proteina) del latte durante la lavorazione del formaggio. Questo sottoprodotto viene di solito ritirato dalle aziende magimistiche e trasformato (essiccato) in polvere di siero per essere usato come ingrediente principe nell'alimentazione zootecnica.
Sulla gestione del siero, però, e sulla gestione delle emergenze legate alla filiera del latte, non tutte le Regioni si stanno muovendo allo stesso modo (vedi il Veneto) e probabilmente l'autorizzazione all'impiego di questo sottoprodotto in tutti gli impianti di biogas (deve essere previsto nella lista di biomasse, ossia di materiale in entrata, autorizzate a livello di singolo impianto), dovrebbe essere concertata in modo coordinato e a livello nazionale.
In Lombardia semplice comunicazione all'Ats
In base al decreto lombardo è sufficiente una semplice comunicazione all’Ats (Agenzie di tutela della salute) per destinare il siero, tale e quale o concentrato, agli impianti di biogas, che sono più di 400 in Lombardia su un totale di 1.400 presenti a livello nazionale.
I caseifici non sapevano dove collocare il sottoprodotto
Il documento è stato emanato dalla Regione Lombardia «in tempi strettissimi - si legge nella nota regionale - per affrontare questo problema che coinvolge molte industrie della trasformazione lattiero casearia».
I caseifici lombardi in questi ultimi giorni non sapevano infatti dove collocare i quantitativi di sottoprodotto non ritirato a causa del rallentamento delle attività delle imprese che in regione lo trasformano in siero in polvere da usare per l'alimentazione zootecnica.
Assessore all'Agricoltura Rolfi: «Serviva un provvvedimento straordinario»
«Serviva un provvedimento straordinario - ha sottolineato Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura -. La rete di biogas presente in Lombardia, oltre ad essere un esempio riuscito di sostenibilità ambientale applicata all’agricoltura, può rappresentare una grande opportunità in caso di crisi».
«Neppure un litro di latte in questo modo - ha concluso l'assessore Rolfi - dovrà essere buttato e i contratti saranno rispettati. Lavoriamo cercando varie soluzioni per raggiungere e garantire ogni giorno questi obiettivi in questo difficile momento».
Boselli, Confagricoltura Lombardia: « Utile per risolvere alcuni problemi»
«Acccogliamo positivamente il decreto che è utile per risolvere alcuni problemi del siero - commenta Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia e produttore di latte -. per non intasare le torri di polverizzazione del latte in regione.
«Sarebbe stato necessario - continua Boselli - un intervento in questa direzione coordinato a livello ministeriale o, comunque, approvato in Conferenza stato-regioni. Tramite il Consorzio italiano biogas stiamo facendo fare delle verifiche presso il Gse (Gestore dei servizi energetici, Mise)».
«L’amministrazione regionale – ha continuato Boselli - in linea con quanto richiesto dalle organizzazioni di categoria, sta progressivamente predisponendo tutti gli atti di proroga degli adempimenti a carico delle imprese agricole dalle scadenze legate al Psr alle misure per il settore vitinicolo alle richieste di gasolio agevolato. Questi rinvii – sottolinea Boselli – permettono alle aziende di respirare in questa situazione critica, consentendo così agli imprenditori e ai loro collaboratori di continuare a fare il proprio lavoro per il necessario approvvigionamento delle filiere agroalimentari».
Voltini, Coldiretti Lombardia: «Ogni componente della filiera deve fare la propria parte»
Anche Coldiretti Lombardia è soddisfatta dell’approvazione del decreto regionale che consente di destinare il siero tale e quale o concentrato presso gli impianti di biogas.
“E’ importante – ha sottolineato Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia – che tutti gli attori della filiera facciano la propria parte con responsabilità, mettendo in campo tutte le misure necessarie per evitare tensioni e speculazioni che possono mettere a repentaglio la continuità produttiva e la tenuta del sistema”.