Nel Recovery Fund la bella sorpresa di una Pac rafforzata

Ursula von der Leyen durante la presentazione del Next Generation Ue davanti all'EuroParlamento in sessione riunita
Il “Piano Marshall” presentato da Ursula von der Leyen prevede un’iniezione da 750 miliardi per contrastare gli effetti socio economici del Covid 19. La dotazione Pac del bilancio Ue post 2021 aumenta così di 24 miliardi. E rispetto a 2018 i tagli allo Sviluppo rurale sono quasi azzerati per realizzare gli obiettivi ambiziosi posti da Farm to Fork e Biodiversità

Next Generation Eu, la prossima generazione di europei. I nomi sono importanti e da quello scelto da Ursula von der Leyen, per ribattezzare il Recovery fund emerge la volontà di dare un futuro duraturo all’idea di Europa unita.

Un pacchetto anti crisi

Il pacchetto che il presidente dell’EuroCommissione ha presentato oggi al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria per contrastare gli effetti socio economici del Covid 19, potenzia il bilancio europeo 20121-2027 con un’iniezione di liquidità  costituita da 500 miliardi di trasferimenti a fondo perduto e 250 miliardi di euro di prestiti.

I soldi verrebbero immessi nelle economie attraverso piani incentrati su transizione verde, digitale e sostegno ai lavoratori più colpiti dalla crisi. Sono disponibili dal 2021, ma come "ponte" sono previsti 11,5 miliardi da rendere disponibili già quest'anno. I bond emessi dalla Commissione per coprire l’investimento saranno rimborsati dopo il 2027.

L‘Italia è il principale beneficiario del fondo, con ben 81,8 miliardi a fondo perduto e 90,9 a titolo di prestiti. Una proposta per la ripresa europea dallo tsunami coronavirus su cui ora si dovrà esprimere il Consiglio Ue nella prossima riunione del 17 e 18 giugno.

24 miliardi in più per la Pac

A beneficiarne, in caso di definitiva adozione, sarà anche l’agricoltura europea. Il nuovo bilancio pluriennale dell'Ue presentato dalla Commissione prevede infatti una riduzione dei tagli alla Pac proposti nel 2018 dalla Commissione Juncker. Rispetto a quella bozza, la dotazione per la Politica agricola comune aumenta di circa 24 miliardi, da 324 a 348 miliardi.

La spesa per il fondo europeo per lo sviluppo rurale cresce di circa 5 miliardi e quella per gli aiuti diretti di 4. Grazie all'erogazione supplementare di 15 miliardi prevista dal Next generation fund per lo sviluppo rurale, la dotazione complessiva proposta per i programmi di sviluppo rurale 2021-27 arriva quasi ad azzerare i tagli del 2018, passando da 70 a 90 miliardi a prezzi 2018 (per il 2014-20 siamo a 96 miliardi) e quella per i pagamenti diretti da 254 a 258 miliardi (286 miliardi nel 2014-20).

De Castro: «Agricoltura tra le priorità del rilancio»

«La Commissione pone l'agricoltura - non solo a parole - tra le priorità per rilancio

Paolo De Castro

economico dell'Europa, dimostrando di voler essere all'altezza della sfida posta con il Green Deal e di voler superare le conseguenze devastanti del coronavirus». È il commento di Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione agricoltura dell'Europarlamento, subito dopo la presentazione all'Assemblea del ''Next Generation EU''.

Dei 24 miliardi, fa notare De Castro, 15 provengono dal Recovery e sono destinati al Fondo europeo per lo sviluppo rurale, per realizzare gli obiettivi ambiziosi posti da Farm to Fork e Biodiversità. I 9 miliardi aggiuntivi arrivano invece dalla nuova proposta di bilancio 2021-2027: 4 miliardi per i pagamenti diretti ai produttori e 5 miliardi per lo sviluppo rurale.

 Alleanza Coop: «Recovery fund occasione preziosa»

«Si tratta di una preziosa occasione da non sprecare per un intervento dalla portata storica». Così commenta Alleanza Cooperative Italiane. «L'intervento, che va nella direzione più volte auspicata dall'Alleanza, segna una svolta decisamente positiva nel modello di intervento dell'Europa. Parliamo di oltre 172 miliardi destinati all'Italia di cui 80 a fondo perduto. Finalmente si affidano anche alla Commissione poteri in materia di finanziamento delle politiche UE. Probabilmente non basteranno da soli, ma si tratta di una cifra imponente che da un segnale di un'Europa della solidarietà che subentra a quella della tecnocrazia. Ora è importante che queste risorse entrino velocemente nel tessuto economico senza intralci burocratici».

Copagri: «Un piano strategico anche in Italia»

Sulla stessa linea Copagri. «Si tratta di un vero e proprio piano Marshall per l’economia del

Franco Verrascina, presidente della Copagri

vecchio continente» commenta il presidente Franco Verrascina. «Tenendo sempre presente il concreto rischio derivante da un maggiore indebitamento per i Paesi che sono già in sofferenza, fatto questo che rischia di andare a pesare sulle generazioni future, bisogna ora fare chiarezza e capire quali esattamente saranno i destinatari di questi aiuti e quali inoltre le tempistiche con le quali questa liquidità verrà trasferita agli Stati Membri». «Chiediamo al Governo di lavorare fin da subito a un piano strategico concordato con le parti sociali, con il quale indirizzare le risorse ai settori che possono produrre ricchezza e lavoro».


Confagricoltura: «Necessario migliorare la proposta. A rischio la competitività delle imprese agricole italiane»

Di segno diverso le reazioni di Confagricoltura: «Aumentano i fondi assegnati al settore agricolo, ma resta la riduzione sull’attuale bilancio. E trova conferma l’orientamento negativo nei confronti delle imprese».

È il commento del presidente Massimiliano Giansanti, che prosegue: «Prendiamo atto del

Massimiliano Giansanti
Massimiliano Giansanti, Confagri

miglioramento rispetto al progetto presentato dalla precedente Commissione nel maggio 2018. Riteniamo sia il riconoscimento del ruolo essenziale svolto dall’agricoltura e dal sistema agroalimentare nell’emergenza sanitaria»

«Preoccupa, però, la conferma dell’orientamento negativo nei confronti delle imprese di maggiore dimensione, alle quali dovrebbero essere ridotti i trasferimenti della PAC. Il risultato sarebbe una perdita di efficienza e competitività».

«La pandemia – sottolinea il presidente di Confagricoltura – ha messo in evidenza che il cibo è un bene a valenza pubblica e che, quindi, occorre tutelare il potenziale produttivo dell’Unione europea. Invece, per effetto delle proposte della Commissione, verrebbe penalizzata l’attività delle imprese che producono per il mercato e meglio integrate con le altre parti della catena alimentare. Per di più, solo un sistema di aziende efficienti è in grado di far avanzare il processo verso una sempre maggiore sostenibilità ambientale delle fasi produttive».

«Le proposte della Commissione vanno cambiate – conclude Giansanti - Presenteremo le nostre posizioni al governo e al Parlamento europeo, per salvaguardare i livelli produttivi e per consentire al sistema agroalimentare di dare il massimo contributo alla ripresa economica».

 

Nel Recovery Fund la bella sorpresa di una Pac rafforzata - Ultima modifica: 2020-05-28T00:41:30+02:00 da Lorenzo Tosi

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