Ortofrutta, ricerca e innovazione per recuperare competitività

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A Macfrut confronto tra alcuni dei principali rappresentati della filiera organizzato da Confagricoltura. Lollobrigida: «Con i fondi Pnrr valorizzeremo le filiere»

«Dare al consumatore quello che desidera, un prodotto di alta qualità e buono. Lo stiamo facendo, non è una sfida impossibile, ma occorre accelerare su ricerca e innovazione per recuperare spazi di mercato, lavorando sulla pianificazione e come sistema». Il messaggio del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti a Macfrut è condiviso dai principali player del settore che l’organizzazione agricola ha chiamato a Rimini per un momento di confronto ad ampio respiro sul comparto ortofrutta. Un’occasione di dialogo molto apprezzato dai relatori del convegno dedicato alle nuove sfide del settore.

«È una grande opportunità essere qui oggi – ha detto l’amministratore delegato di Coop Italia Maura Latini – perché insieme dobbiamo trovare delle soluzioni e un modello che guardi al futuro. I consumi sono già modificati: tengono bene i prodotti più innovativi, che addirittura crescono nelle vendite. Occorre intercettare velocemente nuove tendenze e necessità e trovare una grande strategia comune, facendo attenzione anche ai prezzi».

La dinamica della domanda finale delle famiglie ha evidenziato un calo dei consumi in quantità rispetto al 2021 dell’1,7% per la frutta e del 5,2% per gli ortaggi. Ancora peggiore la performance se paragonata al 2020, con un calo del 2,6% per la frutta e dell’8,5% per gli ortaggi (dati Ismea). In buona sostanza, l’effetto inflattivo si è fatto sentire nel 2022 anche sul carrello ortofrutticolo della spesa delle famiglie italiane e sembra proseguire anche nel 2023.

«Sul fronte dei mercati, il 2022 è stato un anno in cui tutto sommato le esportazioni hanno tenuto, ma importiamo più di quanto esportiamo – ha spiegato il presidente di Fruitimprese Marco Salvi –. Questo significa che abbiamo perso competitività. Siamo ancora leader per mele, uva da tavola, kiwi, pesche nettarine. Non è un caso, sia perché sono più adatti al trasporto sia perché hanno avuto più innovazione. Quindi dobbiamo puntare a un prodotto che abbia una sua distintività, perché quello di massa ci vede perdenti anche rispetto ai paesi con costi di produzione più bassi».

«ll nostro è un tessuto fatto di imprese piccole e piccolissime, che vivono questa situazione in grande difficoltà – ha aggiunto il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini –. C’è un margine da recuperare per far emergere il ruolo dell’Italia sulla piazza mondiale: dobbiamo lavorare per aumentare la produzione italiana sui mercati, ma anche per avere una logistica migliore».

Il settore dell’ortofrutta sta vivendo una situazione estremamente complessa: dopo due anni (2020 e 2021) in cui le gelate primaverili hanno compromesso buona parte dei raccolti in diverse regioni d’Italia, a fronte della diffusione di fitopatie difficili da contrastare, nell’ultimo anno i produttori hanno dovuto fare i conti con gli effetti sempre più gravi della siccità e con le alte temperature che si sono eccezionalmente protratte nel tempo portando, in molti casi, a drastiche riduzioni delle quantità e di calibro della produzione.

«Dobbiamo andare verso la ricerca e l’innovazione – ha detto il presidente di Italia Ortofrutta Gennaro Velardo – recuperando anche un po’ rispetto al passato per stare davvero sul mercato. Anche sulla comunicazione dobbiamo fare attenzione a non dare messaggi fuorvianti, ma lavorare in modo coordinato».

«Questa è sicuramente la crisi più complessa e difficile degli ultimi tre decenni – ha sostenuto il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini – clima, manodopera, accesso al credito sono le voci su cui sono necessarie misure d’urto, programmi e progetti che ci mettano nelle condizioni di reagire. Poi sicuramente noi non ci salveremo senza ricerca: grazie al Pnrr abbiamo risorse mai viste nella nostra storia, dobbiamo investire con partner alleati e università».

«Stiamo lavorando per cercare di spendere bene le risorse del Pnrr, per valorizzare le filiere puntando sulla qualità, vero punto di forza dell’Italia agroalimentare – ha affermato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida – presteremo attenzione ai temi che sono stati sollevati in questo incontro: la ricerca, innanzitutto, ma anche la manodopera e l’innovazione per reagire ai cambiamenti climatici che non sono una novità di oggi».

«Confido che temi esposti qui saranno approfonditi dal Governo per valorizzare davvero un settore che rappresenta un quarto del totale della produzione agricola nazionale – ha concluso Giansanti – noi continueremo a fare la nostra parte».

Ortofrutta, ricerca e innovazione per recuperare competitività - Ultima modifica: 2023-05-03T20:01:08+02:00 da Redazione Terra e Vita

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