Lettera della Comagri al commissario Wojciechowski per chiedere di poter utilizzare le superfici Efa, che in Italia ammontano a 200mila ettari
«L'Unione europea ha l'obbligo di sostenere il popolo ucraino, anche tramite un maggiore impegno nel garantire la sicurezza alimentare nelle regioni del mondo che più di altre soffriranno a causa dell'attacco russo». Così Paolo De Castro, membro della commissione Agricoltura al Parlamento Ue, annuncia l'invio di una lettera da parte della Comagri al commissario Ue, il polacco Janusz Wojciechowski, al quale si chiedono interventi immediati per aumentare la resilienza della filiera agroalimentare.
«Facendo proprie le nostre proposte, la Comagri ha chiesto una sospensione temporanea di un anno dell'obbligo previsto dall'attuale Pac di non coltivare almeno il 5% delle superfici arabili delle nostre aziende, destinandole ad aree ad alto valore ambientale – scrive De Castro in una nota –. Mettere a coltura tali superfici, significherebbe sfruttare oltre otto milioni di ettari a livello europeo, di cui circa 200mila solo in Italia». Secondo la Commissione, a tanto ammonterebbe l'attuale superficie Efa (Ecological focus area) a livello Ue, di cui poco più di un terzo viene sfruttato per la coltivazione di piante proteiche.
Misure una tantum dell'Ocm
«Non solo – prosegue l'eurodeputato Pd – chiediamo anche l'attivazione delle misure contro le crisi di mercato previste dal regolamento Ocm, da finanziare tramite la mobilitazione della riserva di crisi Pac, e la riattivazione della misura straordinaria Covid prevista dal regolamento sullo Sviluppo rurale, con il pagamento di un aiuto una tantum fino a settemila euro per azienda agricola, per far fronte alla riduzione di liquidità determinata dall'impennata dei costi di produzione».
Per De Castro «sul fronte commerciale servono misure volte a evitare qualsiasi perturbazione o barriera alla libera circolazione delle merci sul mercato interno Ue, oltre a un'azione a livello internazionale volta a rendere più flessibile l'importazione di materie prime strategiche, dai cereali alla soia, dai fertilizzanti ai semi oleosi». «Nelle prossime settimane l'Unione europea dovrà giocare un ruolo da protagonista - conclude l'eurodeputato Pd - nell'evitare tensioni sul fronte dell’approvvigionamento alimentare, che rischierebbero di sfociare in ulteriore insicurezza e instabilità sociale».Il tema a livello comunitario dovrebbe essere affrontato al prossimo Consiglio dei ministri agricoli dell’Ue, in calendario per il 21 marzo.