Si conferma l'impasse dei paesi europei sulle coltivazioni transgeniche. Il comitato d'appello Ue convocato il 27 marzo per decidere su tre mais ogm, ha visto riproporsi la spaccatura tra i Ventotto, incapaci di raggiungere la maggioranza qualificata necessaria per approvare o respingere la richiesta di autorizzazione a coltivare nuove piante ogm o rinnovare l'autorizzazione dell'unica attualmente coltivata (mais Mon810). L’Italia ha votato contro così come stabilito dall'accordo preso tra i Ministri della salute Beatrice Lorenzin, delle politiche agricole Maurizio Martina e dell’Ambiente Gian Luca Galletti, ma questo non ha cambiato il risultato del voto che ricalca quello del Comitato permanente Ue per piante, animali, alimenti e i mangimi (Paff) del gennaio scorso. Ora toccherà alla Commissione assumersi la responsabilità di compiere la scelta e decidere se dare o meno il via libera.
Il Comitato d’appello è stato chiamato in causa per esprimersi sull’autorizzazione a livello europeo di due nuove varietà di mais Gm, il Pioneer 1507 e il Syngenta Bt11, e sul rinnovo dell’autorizzazione del MON 810, dopo che lo scorso 27 gennaio i rappresentanti degli Stati membri riuniti nel Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi avevano mancato il raggiungimento di una maggioranza assoluta e in quell’occasione, alcuni Paesi europei che hanno vietato la coltivazione di ogm sui loro territori (Italia, Lituania e Paesi Bassi) hanno votato a favore dell’autorizzazione a livello europeo.
«Finalmente il messaggio chiaro e coerente che abbiamo chiesto a gran voce e stavamo aspettando» è stato il commento di Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. Anche se «è pericoloso trincerarsi dietro la possibilità per ogni Stato di vietare la coltivazione di ogm. Un voto a favore dell’ingresso di nuovi organismi geneticamente modificati in Europa avrebbe aperto le porte a un numero crescente di richieste. Mentre milioni di cittadini hanno più volte dichiarato che l’Italia e l’Europa non sono terra di conquista dei giganti multinazionali che soffocano il sistema alimentare» ha concluso Pascale.
Un no che risponde «a quanto chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76%) che si oppongono oggi al biotech nei campi» secondo la Coldiretti. «Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del made in Italy» ha affermato Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti.














A proposito di scienza e OGM
Dicono bene gli ambientalisti: bisogna capire che la chimica in agricoltura è un problema per tutti.
Io aggiungo soprattutto per I’ambiente agricolo, gli agricoltori e le loro famiglie.
Come questi signori, tutti noi facciamo parte di una società italiana ed europea liberale,pluralista e logica dove si confrontano tesi che non dovremmo proporre in modo apodittico –dogmatico, sconfessando le tesi fondate su presupposti sociali e culturali diversi, formando deformazioni cognitive allo scopo che siano rifiutate le tesi e le opinioni che non confermano le nostre. Quando si procede per decenni a questo modo la storia poi presenta il conto .
La società va in confusione,diffidenza verso le istituzioni, la scienza ,verso i vaccini ,paura degli OGM senza conoscere bene cosa sono e senza distinzioni.
La politica agricola è in fuga dalla scienza crea episodi di dissociazione tra evidenza scientifica e scelte di politica pubblica .
Scienza e politica si muovono su strade diverse senza incontrarsi .
L’articolo 9 della costituzione dice : promozione della ricerca scientifica e della cultura.
Stiamo sbagliando a concedere alla politica il gusto di esercitare un primato sulla scienza , (Benedetto Croce diceva ,comanda chi ha studiato greco e latino e opera chi ha studiato le materie utili ) è un grosso errore perché basta diffondere falsità come la fragola-pesce o pomodoro-salmone ,piante Frankenstein, sono fenomeni di disinformazione intenzionale,inoculazioni cognitive avverse alla scienza che poi vengono strumentalizzate da gruppi di interesse,e noi non possiamo sperimentare ne coltivare nessun tipo di OGM neanche piante modificate senza trasferire geni con tecniche di Silenziamento,Genome editing crisp-gas/9 o Cisgenico (trasferimenti nell’ambito della stessa specie) che possono dare modifiche genetiche nelle piante, uguali a quelle che avvengono in natura, ma mirando con grande precisione ad obiettivi che interessano all’ambiente e all’agricoltura es. resistenze a malattie fungine,batteriche, virali, nutraceutica, farmacologia, cosmetica. Stiamo parlando anche di piante autorizzate dalle direttive europee e dall’EFSA dopo indagini prolungate e approfondite.
E’ una opportunità molto interessante per incidere positivamente sull’impatto che ha la chimica sull’agricoltura, l’ambiente e ripeto sugli agricoltori e famiglie che vivono in campagna abbattendo in modo sostanziale il numero dei trattamenti con fitofarmaci, che si fanno alle colture frutticole e viticole in particolare.
Cosa c’è di più utile all’ambiente di una pianta che non si ammala perché ha acquisito resistenza alle malattie? Perché l’opinione pubblica accetta la correzione dei geni che sono la causa di malattie dell’uomo e si spaventa quando si presenta la possibilità di correggere i geni delle piante perché non si ammalino?
Un altro effetto delle inoculazioni cognitive deformate è che oltre a non aver fatto ricerca sulle modifiche genetiche non si possono fare prove in campo delle piante migliorate(19 paesi europei stanno facendo prove in campo) cosi noi siamo fermi,siamo oscurantisti. Quando dopo la sperimentazione in campo le piante OGM resistenti,che non hanno bisogno dei trattamenti,produrranno un ambiente più protetto e frutta più pulita, noi frutticoltori e viticultori italiani cosa diremo ? Intanto in campagna si continua a fare trattamenti anche nel biologico.
C’è però un enorme paradosso che i frutti delle piante OGM non li produciamo , ma li importiamo silenziosamente a milioni di tonnellate dove sta la logica?
Sta negli affari di chi li importa,e di gruppi di interesse es. no OGM e a danno della natura e degli agricoltori . Le falsità di cui non diffidiamo riducono la nostra libertà ed erodono la fiducia.
Il paradigma OGM è adatto per guardare alla nostra società dove fatti obiettivi e risultati scientifici sono meno influenti nell’orientare la pubblica opinione che gli appelli all’emotività e le convinzioni personali e a quanto sia importante nella cultura politica la valorizzazione delle competenze per recuperare la fiducia in noi stessi e nel nostro paese.
E’ esistito un tempo in cui chi non si uniformava agli schemi dominanti veniva accusato di stregoneria e bruciato sul rogo come le piante OGM delle nostre università , prove tagliate e bruciate prima che fossero raccolti i dati sui risultati, dieci /quindici anni di studi e risorse bruciti perché i dati sui risultati non parlassero e non si diffondesse il sapere e la conoscenza.
La libertà di provare, di impresa ,di investire sono libertà ,stabilite dalla costituzione,
articolo 41.
Papa Francesco nell’Enciclica Laudato sii esorta il dibattito scientifico e ha benedetto un sacchetto di riso OGM GOLDEN RISE più ricco di provitamina A inventato da Ingo Potrykus.
Gli esperti in campo mondiale di OGM ripetono da tempo che le moderne tecnologie non fanno altro che imitare processi naturali . E che si esce da questa percezione confusa giudicando il prodotto e non il metodo e ci si orienta verso la regolamentazione relativa ai rischi effettivi del prodotto e non della tecnologia.
Proponendo prodotti a RESIDUO ZERO piuttosto che infinite diatribe sulle tecniche.
Etichettando i prodotti in modo che il consumatore possa scegliere se consumare frutti modificati ma con molti meno trattamenti o frutti e ambiente con molta chimica. Anche i frutti prodotti con metodo bio possono avere residui es. rame,zolfo. Il metodo scientifico è l’acquisizione culturale che ha saputo arginare quelli che per millenni sono stati i nostri contorcimenti cognitivi ,i bias, i pregiudizi ,gli errori cognitivi insiti nella cultura umana attraverso prove concrete basate sul doppio e triplo cieco e la statistica. Con l’istruzione su basi scientifiche, scolastica e post scolastica si può uscire dal tragico gioco illusionista dei predicatori del cibo sano e naturale eredità di una cultura pre Darwin e pre Mendel.
Le piante geneticamente modificate(resistenti, nutraceutiche, che si adattano all’ambiente),sono un ulteriore importante attrezzo da aggiungere nella cassetta degli attrezzi dell’agricoltura assieme agli altri(piante ibride ,concimi organici e inorganici,biostimolanti ,fitofarmaci,macchine ecc.)
Un grande augurio e sostegno al Prof. Bruno Mezzetti (Dipartimento di scienze agrarie Uni.Ancona)coordinatore del progetto quadriennale iPlanta (ricerca basate su metodi Silenziamento genico mediante RNAi) (iplanta.univpm.it)che ha la finalità di collegare i principali gruppi di ricerca attivi su questa tecnologia in Europa, Brasile,Argentina,USA ed esperti di EFSA ,FAO,NEPAD (organizzazione per lo sviluppo tecnologico dei paesi Centro Africani)
Con la speranza di essere in qualche modo utile Giovanni Baldini. Faenza RA bald49@libero.it
PS Ringrazio con riconoscenza la Senatrice Elena Cattaneo perché dal suo libro “Ogni Giorno”ho preso molte idee e per il lavoro che fa per tutti noi.
Non capisco perchè non si possano coltivare piante modificate grneticamente ne sperimentarle ,e poi importarre milioni di tonnellate di prodotti ogm . Ho letto che sono 58 i prodotti ogm che si possono importare dove stà la logica ?