Cedui a turno breve, scelta veramente ‘greening’

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Nella nuova Pac c’è l’obbligo di destinare il 5% della superficie ad Area di interesse ecologico

Con l’entrata in vigore della nuova Pac e della componente ‘greening’ (o pagamenti agro ambientali) i coltivatori di aziende con superficie a seminativo maggiore di 15 ha dovranno destinare il 5% di questa superficie ad Area di interesse ecologico; tra le opzioni, per chi vuole accedere ai finanziamenti dedicati e in un secondo tempo, anche al pagamento di base, si ricordano: terreni a riposo, colture azotofissatrici, terreni imboschiti e coltivazioni arboree, tra cui anche i Cedui a turno breve (Ctb) con ciclo di vita complessivo di 8 anni.

Queste ultime, grazie alle caratteristiche delle specie utilizzate (pioppo, salice) possono essere la soluzione ottimale, sia ai fini della creazione di Aree di interesse ecologico, sia per assicurare un ulteriore reddito alle aziende coinvolte. Fonte di reddito che potrebbe risultare interessante per chi si è già dotato o vorrebbe dotarsi di un proprio impianto di cogenerazione, e per chi si trova entro i 70 km di distanza dalle centrali più grandi, affamate di cippato di legno. I Ctb sono anche fonte di innumerevoli benefici ambientali a breve e a lungo termine come vedremo tra poco.

Se in passato, l’aspetto ambientale di una Ctb di pioppo o salice, o altra specie a rapida crescita risultava secondario rispetto all’aspetto produttivo, oggi, si verifica in alcuni casi, la situazione opposta; per il recupero di cave, terreni inquinati o per la protezione di argini fluviali, spesso si sceglie di utilizzare un Ctb che consente di controllare l’erosione del suolo, in zone ad elevato rischio idrogeologico, favorire la rimozione di inquinanti, creare corridoi ecologici per la migrazione di specie selvatiche e un generale aumento della biodiversità del territorio, avendo contemporaneamente la possibilità di produrre cippato da destinare alla produzione di bioenergia. L’Unione europea ha inserito queste coltivazioni come possibili Aree di interesse ecologico ed ha previsto quindi il pagamento ambientale anche per chi coltiva Ctb; vediamo quindi alcuni dei più importanti aspetti ambientali di queste coltivazioni, valutando nel contempo le scelte più opportune di modello colturale e specie (tabella 1).

Le specie a rapido accrescimento attualmente più diffuse e studiate per le coltivazioni Ctb hanno caratteristiche in parte naturali e in parte selezionate nel tempo dalla ricerca, che le rendono particolarmente adatte all’utilizzo per i più svariati scopi ambientali: in tabella 2 sono riportate alcune specie a rapida crescita e le relative principali caratteristiche.

Fasce tampone “Buffer strips” e corridoi ecologici

Sono previste dal greening e si possono felicemente accoppiare alla produzione di biomassa per energia. Le fasce tampone sono strutture lineari, di altezza e spessore variabile che si snodano lungo i corsi d’acqua ed hanno finalità varie, la più importante delle quali, in zone intensamente coltivate, è quella di fornire un fitto sistema di filtraggio delle acque percolanti dai campi verso i corpi idrici di raccolta; le acque filtrate contengono, oltre a pesticidi ed erbicidi residuali, grandi quantità di composti azotati che essendo facilmente lisciviati a livello del terreno possono raggiungere la falda e le acque di superficie: recenti stime indicano che le pratiche agricole sono responsabili per il 50-80% dell’apporto complessivo di azoto verso i corpi idrici. Le strutture lineari migliori sono composte da più specie, arboree ed erbacee: sviluppano un sistema radicale molto esteso sia in superficie che in profondità, formando una fitta barriera filtrante. L’azione di depurazione è esplicata su due fronti: assorbimento delle acque eutrofiche da parte delle specie vegetali, e rimozione/rielaborazione degli inquinanti per attività respiratoria delle comunità microbiche del suolo. Più di altre specie a rapida crescita, pioppo e salice possono avvantaggiarsi della vicinanza all’acqua, e assicurare produzioni elevate; con la scelta del modello di impianto fitto (5.000-8.000 p/ha) possono essere ceduati con cadenza biennale o triennale. In caso sia possibile piantare più file parallele, al fine di mantenere una costante attività di filtraggio, è consigliabile procedere alla raccolta solo di alcune file ad anni alterni (ad esempio, in caso di 4 file, 2 ceduate in un anno e 2 nell’anno seguente) in modo da assicurare una disponibilità continua di materiale, senza danneggiare la funzione protettiva. Fasce tampone caratterizzate da più specie alternate (foto 1) fungono anche da corridoio ecologico per molte specie di insetti, uccelli e piccoli mammiferi favorendo l’aumento di biodiversità.

 

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Cedui a turno breve, scelta veramente ‘greening’ - Ultima modifica: 2016-01-27T15:30:12+01:00 da Sandra Osti

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