Una volta a terra, le potature di melo possono essere triturate e incorporate nel suolo, come tradizionalmente viene fatto, oppure triturate e recuperate, usando macchinari dotati di martelli o lame.
Nel 2014 Libera Università di Bolzano e CNR Ivalsa, sede di Sesto Fiorentino, hanno testato su impianti di melo di proprietà del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg (BZ) una macchina completamente nuova nel panorama delle attrezzature per il recupero delle potature: la trincia-mais opportunamente modificata.
Tutti i risultati delle prove nell'articolo pubblicato su Bioenergie e agricoltura allegato a Terra e Vita n. 13/2015 (a firma di Carla Nati, Martina Boschiero, Giovanni Mastrolonardo, Markus Kelderer, Stefan Zerbe).