Il contributo dell'agricoltura alla produzione di energia rinnovabile elettrica in Italia si attesta all'11%. Un traguardo raggiunto attraverso 48mila impianti e una capacità installata pari a 5 GW, con una produzione di 13 TWh. E le prospettive, da qui al 2030, parlano di una stima che può arrivare al 22% se si includono tutti i terreni, anche non di aziende agricole.
La capacità installata da biomasse e biogas in ambito agricolo è di 2 GW, soprattutto nel Nord Italia. Quella ad acqua fluente 30-40 MW da 350-450 impianti, principalmente in Pianura Padana. Dal fotovoltaico risulta pari a 3 GW nel Nord e nelle Isole.
È quanto emerge dal primo rapporto dell'Osservatorio sulle Agroenergie di Confagricoltura con il sostegno di Enel, presentato a Palazzo della Valle, a Roma. Il documento, elaborato dalla Confederazione partendo dai dati raccolti da un gruppo di lavoro di EY, che ha analizzato database pubblici e un campione di 400 aziende agricole di medie-grandi dimensioni, propone una fotografia delle agroenergie, e un'analisi delle prospettive di sviluppo da qui al 2030.
Il Rapporto rileva poi che la capacità installata delle fonti rinnovabili target dell'Osservatorio - bioenergie, idroelettrico e fotovoltaico - non solo generata dall'agricoltura, nel 2023 ha superato i 57 GW e risulta dislocata principalmente in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte.
Agricoltura asset strategico per il Paese
«L'osservatorio sulle energie rinnovabili e soprattutto energie rinnovabili di fonte agricola è ovviamente - commenta il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - un momento per fare il punto della situazione di dove siamo arrivati ma soprattutto sulle prospettive. Oggi la produzione da energia verde è una grande ricchezza per il Paese, contribuiamo per quasi 5 GW nella produzione di energia elettrica, io ricordo che si può rinunciare a tutto fuorché a mangiare e ad avere l'energia. Quindi oggi l'agricoltura, parte integrante nella produzione energia rinnovabile, è fondamentale nell'asset strategico del Paese sia nella funzione dei beni primari che sia nella produzione di energia elettrica».