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L’Health check della Pac aveva previsto la soppressione e il disaccoppiamento di tutti i pagamenti accoppiati, a partire dal 2012, compreso l’aiuto specifico del riso.
Fino al 2011, infatti, questo settore ha beneficiato di un pagamento accoppiato di 453 €/ha. Inoltre, il settore del riso è interessato anche al disaccoppiamento dell’aiuto alle sementi di riso; infatti, in Italia, il 73% delle sementi che percepiscono l’aiuto riguarda il riso.
Dal 2012, i produttori di riso non riceveranno più gli aiuti accoppiati e i relativi importi saranno erogati sotto forma di pagamenti disaccoppiati; questo cambiamento porterà a un aumento del valore dei titoli per gli agricoltori interessati.
L’impatto del disaccoppiamento sarà rilevante, ma ancora maggiori sono le preoccupazioni per la Pac 2014-2020. La filiera del riso è in fermento e si sta preparando al nuovo scenario sia con una forte azione di lobby presso i decisori politici sia con azioni di riorganizzazione della filiera.
GLI AIUTI FINO AL 2011
Il settore del riso aveva registrato un disaccoppiamento parziale nel 2005, quando il precedente pagamento accoppiato di 1.069,08 €/ha era stato suddiviso in due parti:
– un importo di 616,08 €/ha era stato disaccoppiato a favore dei risicoltori storici del periodo di riferimento 2000-2002 tramite l’assegnazione dei relativi titoli;
– un importo di 453 €/ha era stato mantenuto accoppiato.
Pertanto, dal 2005 al 2011, le superfici a riso hanno beneficiato di un aiuto specifico di 453 €/ha; l’aiuto è stato corrisposto per una superficie massima garantita (Smg) nazionale pari a 219.588 ettari.
IL DISACCOPPIAMENTO
A partire dal 1° gennaio 2012, lo stanziamento annuo disponibile per l’aiuto specifico per il riso (99,473 milioni di € per l’Italia), sarà integrato nel regime di pagamento unico e sarà erogato direttamente agli agricoltori, andando ad aumentare il valore dei titoli.
Per tale scopo, gli agricoltori, gli operatori dei Caa, Agea e gli Organismi pagatori regionali dovranno eseguire nei prossimi mesi una serie di procedure amministrative abbastanza lunghe e complesse, già sperimentate in occasione dell’implementazione del disaccoppiamento della riforma Fischler.
IL CALCOLO DELL’IMPORTO
I beneficiari sono i produttori che hanno incassato l’aiuto specifico per il riso per almeno un’annualità nel periodo di riferimento 2005-2008.
L’importo da disaccoppiare per ogni agricoltore viene calcolato sulla base dell’importo di 453 euro/ha, per la media degli ettari a premio nel periodo di riferimento 2005-2008 (4 annualità).
L’importo totale a disposizione dell’Italia è di 99,473 milioni di euro (v. tab.).
Nel quadriennio di riferimento, non si possono invocare le circostanze eccezionali, al contrario di quanto era avvenuto nelle precedenti procedure di disaccoppiamento (seminativi, ecc.). L’unica possibilità di avere una media diversa sui quattro anni è concessa ai nuovi agricoltori, che hanno iniziato l’attività agricola negli anni dal 2005 al 2008; in tal caso, la media si basa sugli anni in cui hanno svolto l’attività agricola.
IL CALCOLO DEI TITOLI
Il calcolo degli importi di riferimento è basato sulla media quadriennale degli importi ricevuti nel periodo di riferimento 2005-2008.
Per gli agricoltori, che hanno iniziato l’attività agricola negli anni dal 2005 al 2008, la media si basa sugli anni in cui hanno svolto l’attività agricola.
Il calcolo dei titoli prevede due casi:
– agricoltore che ha titoli in portafoglio: l’importo da disaccoppiare verrà sommato ai titoli in portafoglio di ogni singolo agricoltore; in altre parole, aumenta il valore dei titoli già in possesso dell’agricoltore, ma non il numero dei titoli;
– agricoltore che non ha titoli in portafoglio: vengono assegnati nuovi titoli pari al numero degli ettari dichiarati al 15 maggio 2012.
Il risicoltore, che – nel periodo di riferimento 2005-2008 – ha ricevuto anche l’aiuto alle sementi di riso, riceverà un ulteriore aumento del valore dei titoli, pari media quadriennale dei premi incassati.
Tali conteggi saranno effettuati da Agea che invierà ad ogni agricoltore l’importo di riferimento, il numero di ettari eligibili all’aiuto e il valore dei titoli all’aiuto.
Per la fissazione dei titoli, il beneficiario dev’essere un agricoltore con un dimensione minima dell’azienda di 0,3 ha.
LA RICOGNIZIONE
Com’è avvenuto per il disaccoppiamento degli altri sostegni accoppiati, il processo di attribuzione agli agricoltori degli importi dell’aiuto specifico per il riso avviene attraverso una serie di fasi procedurali: ricognizione dei beneficiari, determinazione dei titoli provvisori, fissazione provvisoria dei titoli, fissazione definitiva dei titoli.
La ricognizione è una fase che consiste nell’invio di una comunicazione agli agricoltori da parte di Agea e/o gli Organismi pagatori regionali, entro il 31 marzo 2012. Tale comunicazione riporta i seguenti dati di riferimento: superficie a premio nel periodo di riferimento 2005-2008, importo, numero e valore dei titoli provvisori.
Gli agricoltori replicheranno alla lettera di Agea con due possibili risposte:
– la conferma dei dati;
– la comunicazione di eventi modificativi del beneficiario: successione, cambio di denominazione, fusioni, scissioni.
LA FISSAZIONE DEI TITOLI
I titoli provvisori dovranno essere “fissati”, prima di essere utilizzati. Per questo scopo l’agricoltore, entro il 15 maggio 2012, dovrà presentare ad Agea o agli Organismi pagatori regionali una domanda di fissazione dei titoli, congiuntamente alla Domanda Unica.
I titoli fissati il 15 maggio 2012 sono provvisori; infatti l’importo di riferimento e il loro valore potrà ridursi per rientrare nel massimale di spesa nazionale (99,473 milioni di €).
I titoli definitivi saranno calcolati da Agea soltanto dopo la presentazione e la verifica di tutte le domande di fissazione che perverranno agli Organismi pagatori entro il 15 maggio 2012. Dopo tali calcoli, gli agricoltori riceveranno, entro il 1° aprile 2013, un’ultima comunicazione di Agea con i titoli definitivi.
LE PREOCCUPAZIONI
Dal 2012, il settore del riso perderà gli aiuti accoppiati per circa 109 milioni di €, sommando l’aiuto specifico e l’aiuto alle sementi.
Non si tratta di un taglio al settore, infatti queste risorse rimangono nella voce dei ricavi delle imprese risicole sotto forma di pagamenti disaccoppiati, quindi senza effetti negativi sul bilancio aziendale.
Il disaccoppiamento, tuttavia, modifica i rapporti di redditività tra le varie attività produttive interne all’azienda; dal punto di vista dell’economia aziendale, il disaccoppiamento trasforma il sostegno da un ricavo variabile (associato alla produzione di riso) ad un ricavo fisso dell’azienda e, come tutti i fattori fissi, non condiziona le scelte produttive.
A questo punto, venuta meno l’azione di indirizzo della Pac, per il risicoltore divengono fondamentali tre fattori:
– andamento del mercato;
– vocazionalità territoriale;
– efficienza tecnica ed economica.
RISCHIO DISATTIVAZIONE
Nei prossimi due anni (2012-2013), il rischio è la disattivazione della produzione, in particolare nelle aree meno vocate; in altre parole, i produttori potrebbero incassare l’aiuto disaccoppiato e destinare i terreni ad altre produzioni più redditizie. Questo effetto non è particolarmente preoccupante, in quanto il disaccoppiamento mantiene le risorse finanziarie all’interno del settore.
Le maggiori preoccupazioni riguardano il periodo post 2013, quando entrerà in vigore la nuova Pac che prevede la regionalizzazione dei pagamenti diretti, per cui i risicoltori passeranno da un valore medio dei pagamenti diretti di circa 1.000 €/ha a circa 300 €/ha.
La lobby del riso si è attivata pesantemente per mantenere un aiuto differenziato, ma i nuovi obiettivi della Pac vanno nella logica del pagamento ai beni pubblici e hanno definitivamente abbandonato il sostegno settoriale. L’unica possibilità di mantenere un sostegno settoriale è il nuovo pagamento accoppiato previsto dalla Pac 2014-2020, ma le risorse dovranno rispondere alle esigenze di tutta l’agricoltura italiana e non sarà facile giustificare una buona dotazione finanziaria per il riso.
Il futuro del riso sarà quindi sempre di più legato agli andamenti di mercato e all’efficienza tecnica. Soprattutto il mercato sarà il fattore determinante per la vitalità delle imprese risicole. Da questo punto di vista, il settore ha registrato nell’ultimo quinquennio una fortissima volatilità dei prezzi (v. fig.), come per gli altri cereali.
La riorganizzazione della filiera dovrà fornire risposte in merito ad un rapporto più efficiente con il mercato, tenendo conto della grande opportunità di differenziazione della produzione italiana.