Domanda

Siamo una grossa Cooperativa agricola di conduzione terreni di circa 3.500 ettari di cui il 40% certificato biologico. Tenendo conto che la parte biologica è esente da obbligo di greening e non considerando frutteti e vigneti dal conto dei terreni convenzionali da assoggettare a greening, avremmo bisogno per il 2018 di almeno 100 ettari di Efa, che solitamente abbiamo sempre assolto con le colture azotofissatrici.
Facendo biologico facciamo molte leguminose per le rotazioni, in particolare pisello sia verde che proteico sia ceci e fagiolo. La soia di solito scivola in 2° raccolto per cui non si conteggia per gli Efa. La questione è la seguente: il sopraggiunto divieto all’utilizzo di “prodotti fitosanitari” nelle Efa pone alcuni interrogativi in quanto noi non abbiamo problemi a non diserbare le leguminose in biologico in quanto siamo abituati al divieto, ma sovviene la possibilità di dover intervenire con del rame o con dei piretroidi consentiti per l’agricoltura bio, e questi ultimi sono pur sempre prodotti fitosanitari. Sappiamo bene quanto un trattamento mirato con questi prodotti consentiti possa salvare un raccolto. È assurdo da un lato privilegiare l’agricoltura biologica esentandola dall’obbligo delle Efa e poi non avvallare la possibilità di utilizzarne i prodotti consentiti per fare le Efa. È una forte contraddizione.