POLITICA AGRICOLA

    La Pac divide il sindacato francese

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    È già scontro aperto, in
    Francia, sulla scelta
    delle modalità di applicazione
    della nuova Pac.

    La Fnsea, che è l’organizzazione
    professionale più rappresentativa
    delle imprese
    agricole, rischia addirittura
    una clamorosa spaccatura al
    proprio interno.

    Il punto di contrasto è rappresentato
    dalla proposta avanzata
    dal ministro Le Foll di
    assegnare un premio maggiorato
    ai primi 52 ettari di ogni
    azienda, con l’obiettivo di redistribuire
    agli allevamenti una
    parte del sostegno sinora assegnato
    a cereali e semi oleosi.

    Tenuto conto che, sulla
    base dell’accordo raggiunto
    tra Consiglio e Parlamento
    europeo, è possibile mobilitare
    a tal fine fino al 30%
    del massimale finanziario nazionale,
    l’aiuto maggiorato
    si attesterebbe attorno a 150
    euro all’ettaro.

    All’interno della Fnsea, la
    proposta ministeriale ha incassato
    il pieno sostegno delle
    associazioni rappresentative
    del settore zootecnico e della
    Federazione dei giovani agricoltori.
    Una sonora, e scontata,
    bocciatura è invece arrivata
    dalle organizzazioni dei produttori
    di cereali e semi oleosi
    che nei giorni scorsi hanno deciso
    di rivolgersi direttamente
    al ministro con un «appello
    solenne».

    Nel documento inviato a
    Le Foll si sottolinea che «il
    pagamento di redistribuzione
    avrebbe conseguenze disastrose
    sui cerealicoltori, in
    particolare nelle zone dove
    si ottengono rese inferiori alla
    media. Con il risultato di
    provocare una perdita di
    competitività nei confronti
    degli altri grandi paesi produttori
    nell’Unione europea,
    a partire dalla Germania».

    La replica del ministro non
    si è fatta attendere. «Non potranno
    essere soddisfatte tutte
    le richieste – ha dichiarato Le
    Foll – ma le scelte finali non
    potranno che andare a favore
    degli allevamenti». Posizione
    ribadita nei giorni scorsi anche
    dal primo ministro Jean-
    Marc Ayrault.

    Per ora, sulla delicata questione
    del pagamento di redistribuzione,
    i vertici della Fnsea hanno sposato la
    linea espressa dalle associazioni
    dei produttori di cereali.
    Ma hanno pure invitato il ministro
    – che vorrebbe assumere
    le decisioni finali entro la
    fine di settembre – a procedere
    con grande prudenza, per
    avere tutto il tempo necessario
    a valutare in modo approfondito
    il possibile impatto di tutte
    le opzioni consentite dall’intesa
    sulla nuova Pac raggiunta
    tra Parlamento europeo e Consiglio.
    Al riguardo, i tecnici
    della Fnsea hanno fatto presente
    che la scelta di assegnare
    un premio maggiorato sui primi
    52 ettari su base aziendale,
    consentirebbe di evitare il taglio
    dei pagamenti alle imprese
    che riceveranno aiuti diretti
    per un importo annuale superiore
    a 150mila euro.

    Quindi, il conteggio dei
    vantaggi e svantaggi risulta
    complesso e deve essere valutato
    a livello di singole imprese.

    Inoltre, la Fnsea intende
    proporre il trasferimento di almeno
    un miliardo di euro dalla
    dotazione per i programmi
    di sviluppo rurale al «primo
    pilastro» della Pac (aiuti diretti
    e gestione dei mercati).
    La disponibilità di maggiori
    fondi consentirebbe di
    limitare, di fatto, le conseguenze
    della redistribuzione
    del sostegno dai seminativi
    agli allevamenti.

    La Pac divide il sindacato francese
    - Ultima modifica: 2013-09-18T15:48:16+02:00
    da Redazione Terra e Vita
    La Pac divide il sindacato francese - Ultima modifica: 2013-09-18T15:48:16+02:00 da Redazione Terra e Vita

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