POLITICA AGRICOLA

    Nuova Pac, agricoltori Ue in allarme

    ritenzione

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    È iniziato il conto alla
    rovescia per la riunione
    del Consiglio agricolo
    Ue in programma dal 24
    giugno a Lussemburgo, che
    potrebbe risultare decisiva per
    la chiusura dell’accordo con il
    Parlamento europeo sulla riforma
    della Pac. Mentre restano
    da definire nei dettagli alcuni
    aspetti chiave della riforma
    particolarmente importanti
    per l’Italia (flessibilità della
    convergenza interna, misure
    equivalenti al greening, eventuale
    plafonamento degli aiuti),
    in alcuni Stati membri salgono
    le tensioni all’interno
    del mondo agricolo. In Spagna,
    in particolare, sulla questione
    della convergenza interna
    degli aiuti diretti è in corso
    una dura polemica tra Governo
    e Comunità autonome.

    «Sulla base delle proposte
    che sono in discussione – ha
    dichiarato nei giorni scorsi il
    ministro spagnolo dell’Agricoltura,
    Canete -, si avrebbe
    un consistente trasferimento
    di fondi tra territori e settori
    produttivi, a svantaggio delle
    colture irrigue, del tabacco e
    della barbabietola. E l’Andalusia
    sarebbe la Comunità autonoma
    più colpita». In assenza
    di rilevanti fatti nuovi, ha
    aggiunto il ministro, «la Spagna
    è pronta a votare contro
    l’accordo sulla nuova Pac. E
    non escludo il ricorso dinanzi
    ai tribunali europei». Stando
    alle cifre fornite dalla giunta
    dell’Andalusia, c’è il rischio
    di perdere circa il 30% dei
    trasferimenti (2 miliardi di
    euro) che gli agricoltori locali
    ricevono ogni anno dal bilancio
    comunitario.

    Ma altre Comunità autonome
    sono invece favorevoli alla
    convergenza interna. Anzi,
    la soluzione migliore sarebbe
    quella di stabilire un importo
    unico per l’intero territorio nazionale
    (il cosiddetto «flat rate
    »). E per sostenere questa
    impostazione, in contrasto
    con quella tenuta dal ministro
    nel corso del negoziato, i vertici
    della Comunità di Castiglia-
    La Mancha si sono recati
    a Bruxelles per incontrare il
    commissario Ciolos.

    Anche in Francia sono finiti
    sotto accusa i nuovi criteri
    che dovrebbero presiedere al
    calcolo degli aiuti diretti della
    Pac. Secondo l’Associazione
    dei produttori di cereali
    (Agpb), «alcune imprese potrebbe
    subire nel 2015 un taglio
    dei trasferimenti fino al
    50 per cento». Dal canto suo,
    la Fnsea, la maggiore associazione
    agricola del paese, ha
    chiesto al ministro Le Foll di
    negoziare a livello comunitario
    la fissazione di rigorosi
    limiti al processo di convergenza
    interna, per evitare le
    riduzioni che si profilano, e
    che potrebbero «destabilizzare
    sotto il profilo economico
    le singole imprese». Secondo
    la Fnsea, la diminuzione da
    un anno all’altro non dovrebbe
    superare il 7 per cento.

    Sul greening è stato proposto
    che la percentuale sia stabilita
    sulla base dell’ammontare
    dei pagamenti destinati alle
    singole imprese, e non in misura
    forfettaria (il 30%) sul
    massimale nazionale.

    Inoltre, come noto, è stato
    chiesto (in sintonia con la posizione
    italiana) di elevare la
    quota di aiuti accoppiati (dal
    12 al 15%), in modo da poter
    garantire l’indispensabile sostegno
    agli allevamenti da latte.
    Infine, la Fnsea ha proposto
    al Governo di prevedere
    uno spostamento di fondi (almeno
    150 milioni l’anno) dal
    secondo al primo pilastro, come
    previsto dall’accordo tra i
    capi di Stato e di Governo sul
    bilancio 2014-2020.

    Nuova Pac, agricoltori Ue in allarme
    - Ultima modifica: 2013-06-21T15:22:49+02:00
    da Redazione Terra e Vita
    Nuova Pac, agricoltori Ue in allarme - Ultima modifica: 2013-06-21T15:22:49+02:00 da Redazione Terra e Vita

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