POLITICA AGRICOLA UE

    Pac 2014-2020, accordo politico con meno vincoli ambientali

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    Il 26 giugno 2013, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sulla riforma della Pac 2014-2020.

    Questo accordo era stato preceduto dal Consiglio Agricoltura del 24-25 giugno 2013, riunitosi a Lussemburgo sotto la presidenza del ministro irlandese Simon Coveney. Il negoziato si è svolto con la presenza del Presidente del Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro e del Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos.

    La Pac 2014-2020 è quindi approvata, ma occorre precisare due aspetti:

    1. il 26 giugno 2013 è stato raggiunto un accordo politico, ma l’ufficializzazione avverrà l’approvazione dei regolamenti in tutte le lingue, prevista per settembre/ottobre;

    2. alcune decisioni sulla nuova Pac sono rimandate in sede di approvazione del bilancio pluriennale 2014-2020; anche su questo punto c’è stato un grande passo in avanti con l’accordo raggiunto nel trilogo del 27 giugno 2013 (vedi box).

    Le novità introdotte dall’accordo sulla Pac del 26 giugno 2013 sono molte e, in alcuni casi, modificano le proposte circolate negli ultimi due anni. Dopo questo accordo, gli agricoltori potranno finalmente conoscere il futuro del sostegno all’agricoltura per i prossimi sette anni.

    La riforma sulla Pac si articola su quattro importanti regolamenti:

    1. i pagamenti diretti;

    2. l’organizzazione comune di mercato unica (OCM);

    3. lo sviluppo rurale;

    4. un regolamento orizzontale sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della Pac.

    Tra le proposte di modifica più significative, si segnalano le seguenti: convergenza, assegnazione dei nuovi titoli, greening, agricoltore attivo, pagamenti accoppiati.

    Aiuti diretti, sette tipologie

    L’accordo prevede un’articolazione dei pagamenti diretti in sette tipologie (tab. 1):

    1. pagamento di base;

    2. pagamento ridistributivo per i primi ettari;

    3. pagamento ecologico o greening;

    4. pagamento alle aree svantaggiate;

    5. pagamento per i giovani agricoltori;

    6. pagamento piccoli agricoltori;

    7. pagamento accoppiato.

    L’unica componente definita in percentuale fissa e uguale tra tutti gli Stati membri (30%) è quella relativa al greening. Le altre tipologie di pagamenti diretti vengono attivate in modo facoltativo o obbligatorio entro percentuali del massimale nazionale per gli Stati membri (tab. 1).

    Rispetto alle proposte della Commissione, la novità è il pagamento ridistributivo per i primi 30 ettari. Gli Stati membri possono usare fino al 30% della dotazione nazionale per ridistribuirla tra gli agricoltori per i loro primi 30 ettari; l’importo di questo pagamento non potrà essere superiore al 65% del pagamento medio per ettaro. Se verrà applicato questo tipo di pagamento, l’effetto ridistributivo sarà considerevole.

    Il nuovo sistema di pagamenti diretti sarà attivato dal 1° gennaio 2015, in quanto i tempi tecnici di implementazione del nuovo regime non consentono di partire con il 1° gennaio 2014. Di conseguenza, nel 2014 gli agricoltori presenteranno la Domanda Pac con gli attuali titoli storici.

    Pagamento di base, si cambia

    Gli Stati membri dedicheranno al nuovo regime di pagamento di base una percentuale del plafond nazionale dei pagamenti diretti (max 70%), in funzione delle scelte che verranno fatte sulle altre tipologie di pagamenti.

    Il pagamento di base è imperniato su titoli all’aiuto disaccoppiati.

    Dal 1° gennaio 2015, gli attuali titoli storici lasceranno il posto ai nuovi titoli.

    L’assegnazione dei nuovi titoli

    I nuovi titoli saranno assegnati agli agricoltori sulla base delle superfici agricole dichiarate nella Domanda Unica 2015.

    Il numero dei titoli assegnati corrisponderà al numero di ettari ammissibili indicati nella Domanda Unica al 15 maggio 2015.

    Come già detto, non ci sono i tempi tecnici per avviare la nuova Pac dal 2014, pertanto il 2014 sarà un anno di transizione in cui gli agricoltori riceveranno i pagamenti in base ai titoli vecchi.

    In base a tutto ciò, emerge che:

    – i pagamenti diretti del 2014 saranno erogati sulla base dei titoli vecchi;

    – i nuovi titoli saranno assegnati sulla base del possesso delle superfici agricole nella presentazione della Domanda Unica al 15 maggio 2015 e saranno utilizzati dal 2015 in poi.

    Per evitare speculazioni è previsto un collegamento con coloro che hanno beneficiato del regime dei pagamenti diretti nel 2013; gli Stati membri possono decidere che il numero di ettari ammissibili, e quindi il numero dei titoli, sia uguale al numero degli ettari che l’agricoltore ha dichiarato nel 2013.

    Pagamenti diretti, la convergenza

    Il nuovo sistema dei pagamenti diretti abbandonerà gradualmente i riferimenti storici, allo scopo di arrivare a una distribuzione più omogenea del sostegno per ettaro a livello nazionale o regionale. La nuova Pac procederà ad una convergenza dei pagamenti (tab. 2):

    – tra Stati membri (convergenza esterna);

    – tra gli agricoltori all’interno di ogni Stato membro (convergenza interna).

    Sia la convergenza esterna che la convergenza interna avverranno in modo graduale.

    Gli Stati membri devono prendere importanti decisioni in merito a:

    1. regionalizzazione: adottare un valore medio dei pagamenti diretti a livello nazionale oppure regionale (in base a criteri amministrativi o agronomici);

    2. convergenza interna: uniformare i pagamenti diretti agli agricoltori verso il livello medio regionale/nazionale entro il 2019 oppure realizzare un avvicinamento dei pagamenti diretti entro il 2019 senza raggiungere il livello medio.

    Il valore dei pagamenti diretti

    Il valore dei pagamenti diretti di ogni agricoltore dipenderà dalle scelte dell’Italia sulla regionalizzazione e sulla convergenza interna.

    Queste scelte dovranno essere adottate entro il 1° agosto 2014 per essere applicate dal 2015.

    L’accordo finale sulla Pac mira al mantenimento di una parte del valore dei pagamenti storici anche dopo il 2019, seppure con un graduale avvicinamento al valore uniforme dal 2015 al 2019. In altre parole, la convergenza sarà parziale e non totale, quindi nel 2019 non si raggiungerà un livello di pagamento uniformi per ettaro.

    Gli Stati membri potranno adottare tre modelli di convergenza:

    – uniformazione dei pagamenti diretti entro il 2019;

    – modello percentuale: fissazione di percentuali decrescenti di anno in anno del massimale nazionale/regionale da assegnare ai pagamenti storici dal 2015 al 2019;

    – modello convergenza esterna, così chiamato in quanto utilizzato per la convergenza tra gli Stati membri.

    In questo terzo modello, gli agricoltori che ricevono meno del 90% della media regionale/nazionale otterranno un aumento graduale, pari ad un terzo della differenza tra il loro valore di unità iniziale e il 90% del valore dell’unità nazionale o regionale nel 2019, con la garanzia che ciascun agricoltore raggiunga un pagamento minimo pari al 60% della media regionale/nazionale entro il 2019. Tenendo conto che in Italia il livello medio dei pagamenti diretti è di circa 300 euro/ha, significa che ogni agricoltore riceverà un pagamento minimo di circa 180 euro/ha entro il 2019; gli agricoltori che ricevono più della media regionale/nazionale, ovvero che hanno un alto valore dei titoli storici, subiranno una riduzione graduale, ma anche dopo il 2019 manterranno un valore più elevato della media regionale/nazionale.

    Sia con il “modello percentuale” che con il “modello convergenza esterna”, gli agricoltori che attualmente non ricevono pagamenti diretti (cioè che non hanno i titoli), o che hanno titoli di valore basso, riceveranno almeno una parte del valore medio regionale/nazionale.

    Parallelamente, gli importi a disposizione degli agricoltori che ricevono più della media regionale/nazionale saranno adeguati in proporzione, con l’opzione per gli Stati membri di limitare eventuali “perdite” al 30%.

    Giovani agricoltori, +25% per cinque anni

    Per promuovere il rinnovo generazionale, il pagamento di base accordato ai giovani agricoltori (di età inferiore a 40 anni) al loro primo insediamento viene integrato da un ulteriore 25% per i primi cinque anni di attività.

    Il suo finanziamento proverrà fino al 2% dalla dotazione nazionale e sarà obbligatorio per tutti gli Stati membri. Questa disposizione si aggiunge alle altre misure a disposizione dei giovani agricoltori nel quadro dei programmi di sviluppo rurale.

    Pagamenti accoppiati anche per le proteiche

    L’accordo prevede la possibilità per gli Stati membri di concedere pagamenti “accoppiati” di importo limitato, collegati a un prodotto specifico, allo scopo di risolvere gli effetti potenzialmente negativi della convergenza interna per settori specifici in determinate regioni. Sono esclusi il tabacco, le patate e il settore vitivinicolo.

    In altre parole il pagamento accoppiato deve essere finalizzato a quei settori che subiscono gli effetti negativi della uniformazione dei titoli, come la zootecnica, l’olio di oliva, il pomodoro da industria, la barbabietola, ecc.

    Per l’Italia, questi pagamenti possono raggiungere il 13% della dotazione nazionale (circa 520 milioni di euro annui). Inoltre è possibile fornire un sostegno “accoppiato” per le colture proteiche con un incremento sino al 2% del massimale dei pagamenti accoppiati, che in questo caso può raggiungere il 15% della dotazione nazionale.

    Agricoltore attivo, la lista nera

    Sono esclusi dai pagamenti diretti, una lista “nera” di soggetti quali: aeroporti, servizi ferroviari, opere idrauliche, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti.

    Gli Stati membri potranno ampliare la lista nera aggiungendovi altre attività economiche. Quindi gli Stati membri avranno una notevole flessibilità nell’individuazione del concetto di “agricoltore attivo” ovvero i soggetti cui spettano i pagamenti diretti.

    Capping e degressività in attesa del bilancio

    Le decisioni sul capping rimangono in sospeso in attesa della definizione del bilancio 2014-2020.

    L’accordo prevede un’applicazione obbligatoria di due quote di riduzione progressiva, a partire da 150.00 euro a 300.000 euro e oltre 300.000 euro.

    Gli Stati membri possono decidere che l’importo sia calcolato sottraendo le retribuzioni del lavoro, legate all’attività agricola, effettivamente pagate e dichiarate dall’agricoltore nell’anno precedente, comprese le imposte e i contributi sociali.

    Gli Stati membri che decidono di applicare il pagamento redistributivo per i primi ettari possono decidere di non applicare il capping.

    Ocm unica, Op e Oi per tutti i settori

    Il frumento duro è stato inserito tra i prodotti ammissibili all’intervento pubblico. I formaggi a pasta dura Dop e Igp sono stati inseriti nella lista dei prodotti ammissibili all’aiuto all’ammasso privato.

    Le organizzazioni dei produttori e le organizzazioni interprofessionali possono essere riconosciute per tutti i settori, allo scopo di rafforzare il potere contrattuale degli agricoltori nella filiera agroalimentare. Sono previste nuove possibilità di costituzione di questi tipi di organizzazioni il cui finanziamento all’interno della politica di sviluppo rurale.

    Si prevede inoltre che gli agricoltori possano negoziare contratti collettivi per l’olio d’oliva e le carni bovine, i cereali e taluni altri seminativi. È prevista la programmazione produttiva per i prosciutti crudi a denominazione d’origine.

    Saranno prorogati i regimi “Frutta nelle scuole” e “Latte nelle scuole” e il bilancio annuale per il regime di frutta nelle scuole è aumentato da 90 a 150 milioni di euro all’anno.

    Quote di produzione, la fine dei regimi

    Latte: le quote latte terminano il 31 marzo 2015. Vengono confermate le regole contrattuali approvate nel “pacchetto latte”, inclusa la programmazione produttiva dei formaggi a denominazione d’origine.

    Zucchero: la riforma prevede la fine del regime delle quote dello zucchero il 30 settembre 2017 e, per il periodo successivo, viene stabilito un nuovo sistema di relazioni contrattuali.

    Vigneti: l’accordo prevede la fine al regime dei diritti di impianto nel settore vitivinicolo al 31 dicembre 2015, con l’introduzione di un regime di autorizzazioni per i nuovi impianti di viti dal 2016 – secondo le raccomandazioni del gruppo di alto livello sul vino formulate nel dicembre 2012 – con crescita limitata all’1% all’anno. 

    Pac 2014-2020, accordo politico con meno vincoli ambientali
    - Ultima modifica: 2013-07-05T10:39:56+02:00
    da Redazione Terra e Vita
    Pac 2014-2020, accordo politico con meno vincoli ambientali - Ultima modifica: 2013-07-05T10:39:56+02:00 da Redazione Terra e Vita

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