POLITICA AGRICOLA/1

    Promozione, sfida «oltre» la Pac

    Domanda

    Questo contenuto è riservato agli abbonati alle riviste Edagricole. Abbonati

    Sei abbonato a Terra e Vita o ad una delle altre riviste Edagricole e hai già effettuato l’accesso al sito?
    Fai per accedere a questo articolo e a tutti i contenuti a te riservati.

    Sei abbonato ad una delle riviste Edagricole ma non hai mai effettuato l’accesso al sito?
    Registrati qui con la stessa e-mail utilizzata per la sottoscrizione del tuo abbonamento.
    Entro 24 ore verrai abilitato automaticamente alla consultazione dell’articolo e di tutti i contenuti riservati agli abbonati.

    Per qualsiasi problema scrivi a abbonamenti@newbusinessmedia.it

    Più aiuti a progetti
    possibilmente sempre
    più mirati a promuovere
    i prodotti agroalimentari
    europei.

    La Commissione europea
    ha presentato le proposte
    per la riforma della politica
    di informazione e di
    promozione dei prodotti
    agricoli e alimentari europei,
    che sarà lanciata con lo
    slogan «Enjoy, it’s from Europe
    » («Assaggia, viene dall’Europa
    »).

    Come sottolinea lo stesso
    esecutivo Ue la nuova politica
    potrà contare su una dotazione
    di bilancio più che
    raddoppiata (da 60 a 200
    milioni) e, presto, anche sui
    servizi di un’agenzia esecutiva
    europea, prodromo nelle
    intenzioni della Commissione
    di una vera agenzia
    unica europea per la promozione.
    Grazie a queste novità,
    la politica di promozione
    sarebbe «destinata a diventare
    un vero e proprio strumento
    di conquista dei mercati
    », sottolinea con enfasi
    il comunicato ufficiale di
    Bruxelles.

    Vero obiettivo della riforma
    è migliorare il sistema
    di sostegno ai professionisti
    del settore per rafforzare la
    loro presenza sui mercati internazionali
    e «far conoscere
    ai consumatori tutte le attività
    intraprese a favore della
    qualità dei prodotti agroalimentari
    nel quadro di una
    vera strategia definita a livello
    europeo».

    Per il commissario Ue all’Agricoltura,
    Dacian Ciolos,
    «in un mondo in cui i
    consumatori sono sempre
    più sensibili alla sicurezza,
    alla qualità e alla sostenibilità
    dei modi di produzione
    alimentare, gli agricoltori e
    le piccole e medie imprese
    hanno in mano una carta formidabile
    da giocare. Il settore
    agricolo e agroalimentare
    europeo è rinomato per la
    qualità dei suoi prodotti e il
    rispetto di norme senza
    eguali nel mondo. Con già
    oltre 110 miliardi di euro di
    esportazioni, questo settore
    rappresenta una risorsa considerevole
    per dinamizzare
    la crescita e l’occupazione
    nell’Unione europea». Le
    proposte sono state presentate
    dopo un lungo dibattito
    avviato nel 2011 con la presentazione
    di un «Libro verde
    », seguito a sua volta da
    una Comunicazione, e saranno
    ora trasmesse all’Europarlamento
    e al Consiglio
    Ue. Gli elementi principali
    della riforma si possono sintetizzare
    come segue.

    Innanzitutto un aumento
    «significativo» degli aiuti
    destinati alle azioni di informazione
    e di promozione,
    «allo scopo di rafforzare la
    competitività dell’agricoltura
    europea». I contributi europei
    dovrebbero passare
    progressivamente dai 61 milioni
    del bilancio 2013 a
    200 milioni nel 2020.

    L’attuazione di una «strategia
    europea di promozione
    » che consentirà un orientamento
    più mirato delle
    azioni di promozione. Questa
    strategia dovrebbe condurre,
    secondo la Commissione,
    «all’aumento dei programmi
    destinati ai paesi terzi
    e dei programmi multipli
    (programmi presentati da organismi
    di diversi Stati
    membri) mediante un tasso
    di cofinanziamento Ue più
    elevato, che passa dal 50%
    al 60% per queste due categorie;
    sul mercato interno, a
    migliorare lo scarso livello
    di conoscenze dei consumatori
    sui meriti dei prodotti
    agricoli europei in generale
    e dei prodotti riconosciuti
    dai sistemi europei di qualità
    in particolare».

    Inoltre, la nuova strategia
    Ue dovrebbe garantire
    l’ampliamento del campo
    di applicazione delle misure
    con la possibilità regolamentata
    di menzionare l’origine
    e i marchi dei prodotti;
    l’ingresso tra i beneficiari
    delle organizzazioni dei produttori;
    l’estensione dei prodotti
    ammissibili, in particolare
    ai prodotti agroalimentari
    trasformati ammissibili
    ai sistemi europei di qualità
    (come, ad esempio, le paste
    alimentari); una semplificazione
    delle procedure amministrative
    con una selezione
    effettuata dalla Commissione
    in una sola fase in luogo
    delle due fasi attuali (Stato
    membro più Commissione
    europea) e, infine, una gestione
    facilitata dei programmi
    elaborati congiuntamente
    da organismi di diversi
    Stati membri, grazie a
    uno sportello unico alla
    Commissione.

    A chi considera comunque
    insufficienti i fondi destinati
    alla nuova politica di
    promozione il commissario
    risponde che « se Parlamento
    e Consiglio vogliono aumentarne
    la dotazione devono
    dirci dove prendere i soldi
    ». E aggiunge: «Spero
    che, intanto, il settore sia in
    grado di assorbire quelli
    proposti».

    Promozione, sfida «oltre» la Pac
    - Ultima modifica: 2013-11-28T12:05:45+01:00
    da Redazione Terra e Vita
    Promozione, sfida «oltre» la Pac - Ultima modifica: 2013-11-28T12:05:45+01:00 da Redazione Terra e Vita

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento
    Per favore inserisci il tuo nome