POLITICA AGRICOLA

    Ultimi fuochi sulla riforma della Pac

    Domanda

    Questo contenuto è riservato agli abbonati alle riviste Edagricole. Abbonati

    Sei abbonato a Terra e Vita o ad una delle altre riviste Edagricole e hai già effettuato l’accesso al sito?
    Fai per accedere a questo articolo e a tutti i contenuti a te riservati.

    Sei abbonato ad una delle riviste Edagricole ma non hai mai effettuato l’accesso al sito?
    Registrati qui con la stessa e-mail utilizzata per la sottoscrizione del tuo abbonamento.
    Entro 24 ore verrai abilitato automaticamente alla consultazione dell’articolo e di tutti i contenuti riservati agli abbonati.

    Per qualsiasi problema scrivi a abbonamenti@newbusinessmedia.it

    Convergenza esterna,
    plafonamento o
    degressività, riserva
    di crisi, flessibilità tra i
    pilastri e livello del cofinanziamento
    nazionale. Sono i
    temi della riforma Pac rimasti
    fuori dall’accordo tra ministri
    del 26 giugno scorso,
    essendo stati già definiti nell’ambito
    dell’intesa tra capi
    di Stato e di Governo sulle
    prospettive finanziarie della
    Ue per il periodo 2014-2020.
    Temi chiave che ora l’Europarlamento
    chiede di ridiscutere
    in vista del via libero
    definitivo da parte dell’assemblea
    alla riforma (che
    nel frattempo dev’essere comunque
    definita nei dettagli
    con il lavoro di trasposizione
    dell’accordo politico nei
    testi giuridici dei regolamenti),
    «minacciando» nemmeno
    troppo velatamente di far
    slittare l’adozione dell’intero
    quadro finanziario pluriennale.

    I ministri agricoli europei
    si sono visti a Vilnius per il
    Consiglio informale della Ue
    sotto la nuova presidenza lituana.
    Lunedì 9 il presidente
    della commissione Agricoltura
    dell’Europarlamento, Paolo
    De Castro, è arrivato nella
    capitale lituana per una serie
    di incontri bilaterali con i ministri,
    culminati in una conferenza
    martedì 10. «È necessario
    – ha sottolineato De Castro
    in merito agli incontri –
    non lasciare nulla fuori dal
    negoziato, nessun capitolo
    della riforma Pac, affinché
    possa essere completato
    l’iter di approvazione della
    riforma con i voti finali in
    commissione Agricoltura prima
    e in Aula dopo e, al tempo
    stesso, possa essere adottato
    in via definitiva il quadro
    finanziario pluriennale
    dell’Unione».

    I paletti voluti dai capi di
    Stato e di Governo in campo
    agricolo riguardano proprio
    gli aspetti finanziari della riforma
    Pac, e c’è da dire che
    difficilmente potranno essere
    modificati, essendo il risultato
    di un difficile compromesso
    giunto dopo estenuanti
    trattative. Il primo riguarda
    la cosiddetta convergenza
    esterna, vale a dire le modalità
    con le quali dovrà essere
    realizzato nei prossimi anni
    il riavvicinamento degli importi
    percepiti dagli agricoltori
    dei diversi Stati membri.
    Ma le richieste di maggiore
    impatto riguardano forse il
    capitolo del plafonamento,
    il tetto agli aiuti, prima proposto
    dalla Commissione
    poi saltato o meglio, reso
    facoltativo dal Consiglio europeo.
    Il Parlamento vorrebbe
    un taglio di almeno il
    15% sui pagamenti diretti oltre
    i 150mila euro annui, taglio
    che dovrebbe salire al
    25% per gli importi superiori
    ai 300mila euro (il tetto
    proposto a suo tempo dalla
    Commissione). Per ora, l’accordo
    di giugno prevede la
    possibilità di prelievi del
    5% sui pagamenti oltre i
    150mila euro.
    L’altra richiesta dell’Europarlamento
    sarebbe volta a
    limitare la «contromodulazione
    », la possibilità concessa
    dall’accordo sul bilancio Ue
    ai Governi di trasferire fondi
    dallo sviluppo rurale ai pagamenti
    diretti, per rimpinguare
    i massimali falcidiati dalla
    tenaglia convergenza-austerità.
    Infine, Strasburgo
    vorrebbe elevare all’85%
    (dal 75%) la quota di cofinanziamento
    per le regioni
    meno sviluppate e ultraperiferiche.
    Al di là del merito
    della richieste, è chiaro che
    si gioca su questi temi una
    partita chiave per definire i
    nuovi rapporti di forza tra
    istituzioni europee nell’ambito
    della procedura di codecisione,
    estesa dal Trattato di
    Lisbona (per alcuni forse
    troppo presto) anche all’agricoltura.

    Ultimi fuochi sulla riforma della Pac
    - Ultima modifica: 2013-09-12T09:33:52+02:00
    da Redazione Terra e Vita
    Ultimi fuochi sulla riforma della Pac - Ultima modifica: 2013-09-12T09:33:52+02:00 da Redazione Terra e Vita

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento
    Per favore inserisci il tuo nome