Sette su undici dei nuovi membri del Consiglio di amministrazione dell'Associazione giovani imprenditori vinicoli italiani (Agivi), l'organizzazione giovanile dell'Unione italiana vini (Uiv), sono donne, a cominciare dalla nuova presidente, la toscana Violante Gardini, responsabile commerciale delle cantine (Casato Prime Donne a Montalcino e Fattoria del Colle a Trequanda) della madre Donatella Cinelli Colombini, a sua volta presidente delle Donne del Vino. Li ha eletti l’assemblea generale dell’Agivi, tenutasi presso il Gruppo Mgm Mondodelvino spa di Priocca (Cn). Come ha affermato il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti, «Agivi rappresenta il futuro di Unione italiana vini, la forza giovane dalla quale usciranno i dirigenti Uiv di domani. Per questo continueremo a stare al loro fianco con un coinvolgimento sempre maggiore ai nostri tavoli di lavoro, all’interno del nostro Cda e supportando le attività formative che organizzano».
Al fianco di Gardini due nuovi vicepresidenti, Enrico Gobino di Mgm Mondodelvino e Marzia Varvaglione di Varvaglione 1921 di Leporano (Ta). Insieme porteranno avanti le attività di Agivi, iniziate già in occasione dell’assemblea con l’approvazione dello statuto che prevede l’apertura dell’associazione, oltre che a produttori e manager, anche a nuove figure professionali come sommelier e giornalisti in qualità di soci affiliati.
Gardini: «Lavoro di squadra per far crescere Agivi»
«Credo moltissimo nel fare squadra – ha esordito Gardini dopo l’elezione avvenuta all’unanimità – e intendo applicare in Agivi lo stesso metodo di lavoro in gruppo che nelle esperienze precedenti mi ha permesso di aumentare i soci e organizzare iniziative importanti». La carica più alta di Agivi arriva infatti dopo altre importanti nomine nell’associazionismo, quali la presidenza nel 2013 del Movimento Turismo del Vino Toscana e la vicepresidenza di Agivi dal 2016 a oggi. Trentacinquenne, Gardini ha conseguito la laurea in Economia Aziendale all’Università di Firenze e poi ha frequentato a Parigi un Master Oiv che l’ha portata a visitare tutte le regioni viticole e i principali mercati enologici del mondo. Sulla base di questa formazione, oggi Gardini è assolutamente intenzionata a continuare «i viaggi di Agivi nelle regioni del vino estere, che ci servono come stimolo e confronto – ha fatto sapere illustrando il suo programma –. Così come i corsi, il primo dei quali a febbraio. Punteremo molto anche sulla comunicazione con l’utilizzo del nuovo sito dell’associazione e il suo collegamento con un network molto più ampio. La voce dei Millennials del vino italiano deve diventare più forte e portare un messaggio di rinnovamento e sostenibilità».
Un nuovo consiglio a trazione femminile
Gardini avrà al fianco, oltre ai vicepresidenti Varvaglione e Gobino, un nuovo consiglio a trazione femminile (composto da Emanuela Tamburini, Nicola Guidi, Silvia Franco, Matteo Magnabosco, Vittoria Rocca, Ernesto Rocca, Anna Maria Surricchio, Giulia Goretti), segno che il mondo vitivinicolo non ha preclusioni di genere e che nel passaggio generazionale ai vertici delle aziende come delle associazioni resta solido il valore delle capacità professionali.
Una vicepresidente pugliese, Marzia Varvaglione
Per la prima volta nel Cda ci sarà una pugliese, Marzia Varvaglione, 30 anni, tarantina, responsabile marketing di Varvaglione 1921, l’azienda vitivinicola di famiglia tra le poche centenarie in Puglia. Marzia, dopo aver conseguito una laurea in Economia a Milano, ha perfezionato gli studi tra Losanna e Londra, accumulando esperienze professionali anche negli Usa, e ha scelto di dedicare la sua vita al vino, proseguendo una tradizione e soprattutto una storia di famiglia. Oggi si occupa dei mercati esteri per l’azienda guidata dal papà Cosimo Varvaglione e si impegna attivamente in Agivi condividendo con i nuovi dirigenti obiettivi e vision che mettono al centro l’attitudine al lavoro di squadra e lo sviluppo delle conoscenze.
«Non posso nascondere la grande gioia nell’essere stata chiamata a rivestire un ruolo così impegnativo che vivo con forte senso di responsabilità, conscia del bisogno di puntare anche in Italia su formazione e conoscenza del mondo del vino che partano dai concetti di rinnovamento e sostenibilità. Questa è una bellissima opportunità per me ma anche per la mia terra che rappresento con orgoglio all’interno di un Consiglio di amministrazione variegato che si confronterà con il mondo esterno e con i vertici nazionale dell’Unione italiana vini».