L’agricoltura rimane strategica e l’agricoltore si evolve

agricoltura
In un momento così difficile l'agricoltura continua a dimostrare i propri punti di forza. E l'agricoltore non si ferma. Così come Terra e Vita che lo segue

Ci lasciamo alle spalle un anno destrutturante. Non inquadrabile. Con molte sicurezze volatilizzatesi in pochi mesi. E con nuove certezze che ancora non fanno capolino. Che non hanno preso forma.

Pare ormai evidente che quel speranzoso «andrà tutto bene!» di inizio anno fosse irrealistico.

Nel 2020, sia a livello sanitario che economico, non è andato tutto bene. E nel 2021 ci sarà comunque da adattarsi. Da resistere.

In questo scenario, a dir poco grigiastro, l’agricoltura ancora una volta ha dimostrato di essere strategica. Centrale. E in grado di rispondere a ogni emergenza.

Al di là dell’ormai ridondante enunciato sull’anticiclicità del settore, peraltro ancora una volta confermato dai fatti - un po’ come l’acquisto di oro, bene rifugio in tempi bellici o di crisi -

agricoltura e agricoltori hanno continuato a macinare lavoro e rese.
Nessuno stop, nessuna titubanza.

E la volontà di fare al meglio quello che hanno sempre fatto: produrre beni.

Il rilancio dei seminativi

Anzi, quasi per paradosso, il 2020 per l'agricoltura non è stato così male.

Certo per diversi ortofrutticoli, per parte della viticoltura e per alcuni altri comparti il meno è stato dominante. Ma molti settori hanno rialzato la testa e dato soddisfazioni. Con risultati che non si vedevano da tempo. In primis gran parte dei seminativi. E della zootecnia. Per mais, soia, barbabietola da zucchero, ma in molte aree anche per i grani, il 2020 è stato un anno di riscossa.

Da marchiare con il circoletto rosso, come amava fare il grande Rino Tommasi, maestro di giornalismo, di fronte a un supercolpo di tennis.

Editoriale del numero 1 di Terra e Vita

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Pur con tante difficoltà (burocrazia imperante, margini restringenti e insetti ‘mangiatutto’ dilaganti) il settore tiene il passo. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, migliora la propria posizione relativa.

I segnali dall'Europa

Inoltre, dalla tanto bistrattata Europa, i segnali che arrivano non sono negativi.

Il via libera al regolamento transitorio garantirà per altri due anni l’attuale Pac. La nuova politica dal 2023 in avanti, ora in discussione, mantiene un impianto che, se così andasse in porto, sarebbe quasi da sottoscrivere. E ancora. Fra Recovery Plan e aiuti allo sviluppo rurale arriveranno risorse fino a poco tempo fa difficilmente immaginabili per l’agricoltura italiana.

La crescita del produttore

A tutto ciò si aggiunge la lenta, ma progressiva e costante capacità di crescita dell’agricoltore stesso. Che non considera più la tecnologia come un Ufo. Che si aggiorna continuamente.

Che comincia a utilizzare l’agricoltura di precisione con normalità e non come eccezione.

L’agricoltore si evolve. E - veniamo a noi - Terra e Vita lo segue.

In quest’ultimo anno il peso dell’informazione on line è aumentato a dismisura. Il sito di Terra e Vita e, più in generale di tutte le riviste Edagricole, hanno avuto incrementi esponenziali. La carta ha dovuto ‘inchinarsi’ alla velocità d’informazione, all’immediatezza del video.

Digitale e cartaceo insieme

A partire da questo numero si consolida il percorso d’integrazione fra digitale e cartaceo. Gran parte delle notizie di attualità - regionale, nazionale, internazionale - vireranno sull’on line, di celere fruizione. Senza il rischio di perdere qualcosa a causa di distribuzioni ritardate o indefiniti problemi postali.

La rivista cartacea – che rimane, invero, il nostro primo grande amore – sarà più spostata sulla tecnica, sarà collettore di approfondimenti economici, sarà contenitore di interviste e opinioni e continuerà a essere di supporto dei professionisti agricoli.

La forza della conoscenza

Uno strumento in grado di ‘reggere’ l’urto della velocità informativa dei tempi attuali.

Un binomio, digitale-carta appunto, che possa rispondere alle nuove esigenze, con la forza di un bagaglio di conoscenze consolidato in oltre 60 anni.

Robert Oppenheimer, fisico nucleare di straordinaria caratura, diceva che «l’ottimista pensa che questo sia il migliore dei mondi possibili. Il pessimista sa che è vero».

Proviamo ad andare oltre e pensare invece che, qualunque sia lo status quo, l’agricoltore e l’agricoltura possono contribuire a migliorarlo.

L’agricoltura rimane strategica e l’agricoltore si evolve - Ultima modifica: 2021-01-14T09:23:51+01:00 da Gianni Gnudi

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