In Italia sono diverse le specie di cocciniglie che infestano gli agrumi e che ciclicamente possono richiedere il ricorso a interventi di controllo. Alcune appartengono al raggruppamento dei coccidi (Planococcus citri, Saissetia oleae, Ceroplastes rusci) altre a quello dei diaspidi (Aonidiella aurantii è la più importante).
Le diverse specie presentano spesso differenze notevoli nel ciclo e nelle caratteristiche biologiche; tuttavia, ciascuna di esse ha dei punti in comune importanti per la relativa gestione fitosanitaria.
Da colpire a schiusura uova
La fase di maggiore suscettibilità ai trattamenti insetticidi coincide con la schiusura delle uova e la fuoriuscita delle neanidi di prima età della generazione estiva. Le piccole neanidi sono mobili, delicate ed esposte agli agenti esterni.
Successivamente, si fissano sul substrato e si ricoprono di cere e altre sostanze isolanti e rendono più difficili i trattamenti con prodotti di contatto.
Negli agrumeti infestati, pertanto, il monitoraggio per individuare la fase di massima schiusa delle uova (o sgusciamento delle neanidi di I età) è importante per valutare se intervenire e con quale tipo di prodotto, anche tenendo conto della presenza di parassitoidi e predatori.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
Abbonati o accedi all’edicola digitale
Le diverse cocciniglie
Negli agrumeti interessati dalla cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae) o dalla cocciniglia a elmetto (Ceroplastes ruscii, C. sinensis), il monitoraggio andrà effettuato sollevando il corpo della femmina ed osservando con una lente di ingrandimento le uova sottostanti. Queste saranno di colore rossastro se ancora piene mentre i gusci vuoti appaiono come scagliette secche e traslucide.
Le piccole neanidi sono facilmente osservabili sulla pagina inferiore delle foglie, lungo le nervature.
Soglie di intervento orientative sono di 4 adulti per 40 cm di rametto o 3-5 neanidi per foglia.
La cocciniglia rossaforte (Aonidiella aurantii) alla produzione di melata, comune per gli insetti succhiatori (non solo cocciniglie ma anche afidi e mosche bianche), aggiunge la fitotossicità della saliva; quest'ultima provoca sui frutti e sulle foglie evidenti decolorazioni, e sui rametti screpolature e spaccature della corteccia.
Anche per l’Aonidiella il momento migliore per intervenire è lo sgusciamento delle neanidi. Durante questa fase, gli insetti iniziano a migrare sui frutti solitamente entro luglio, spostandosi dalle parti della chioma più interne e riparate.
Il periodo dello sgusciamento dell’Aonidiella può variare da un anno all’altro e solitamente è abbastanza scalare. Per quest’ultima caratteristica è spesso utile ripetere il trattamento a 10-15 giorni circa dalla prima applicazione, soprattutto se non si utilizzano prodotti sistemici e persistenti.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
Abbonati o accedi all’edicola digitale
I prodotti disponibili
I prodotti disponibili su agrumi contro le cocciniglie sono diversi.
Per il biologico, al classico olio minerale estivo si sono aggiunti i sali potassici degli acidi grassi (sapone molle) e l’olio essenziale di arancio dolce. Questi prodotti andranno posizionati al completamento dello sgusciamento per colpire soprattutto le neanidi in fase mobile.
Sempre più limitati i prodotti di sintesi: il regolatore di crescita pyriproxifen, da applicare in anticipo, a circa il 70% di schiusa delle uova; il neonicotinoide acetamiprid (sistemico in senso acropeto) e lo spirotetrammato (capace di sistemia ascendente e discendente, il cui uso dovrebbe scadere il prossimo anno) da applicare con più ritardo degli altri prodotti menzionati poiché per agire hanno bisogno di essere assunti con la suzione alimentare (quindi occorre dare il tempo alle neanidi per fissarsi). A questi si aggiunge il sulfoxaflor che per quest’anno ha ottenuto l’estensione di etichetta per uso di emergenza anche su agrumi in pieno campo.