Il Tar Puglia-Bari, accogliendo il ricorso di cinque aziende agricole, con la sentenza 804 del 4 giugno 2020 ha annullato la circolare operativa (relativa alla Operazione 4.1.a del Psr Puglia) emanata nel luglio 2019 dalla precedente Autorità di Gestione del Psr Puglia 2014-2020 che fissava un criterio per la verifica della regolarità contributiva delle imprese nello stilare la graduatoria del bando.
L’effetto di questo provvedimento è che dovranno essere escluse dai benefici circa 100 aziende che ad oggi hanno già percepito parte significativa del contributo e quindi dovranno restituire quanto già ricevuto. Sulla stessa graduatoria, sempre il Tar si è espresso un mese fa su un altro ricorso con una sentenza che ha decretato l’annullamento dell’elenco dei vincitori.
Con la nuova pronuncia dei giudici amministrativi, l’Autorità di gestione della Regione Puglia dovrà redigere una nuova graduatoria escludendo quanto stabilito dalla circolare annullata.
di Gioia: «Estromesse 100 aziende che non avevano né titolo né diritto»
Dopo l’annullamento della graduatoria dell’Operazione 4.1.a – commenta l’ex assessore alle Politiche agricole Leo di Gioia – il Tar Puglia si è pronunciato su altri ricorsi afferenti il Psr sempre in merito alla Operazione 4.1.a. Anche in questo caso il giudice ha dato torto alla Regione Puglia.
Una sconfitta annunciata che, nel mese di dicembre 2019, avevo tentato di scongiurare chiedendo, in sede di Consiglio regionale, al presidente Michele Emiliano di intervenire per revocare atti che erano palesemente illegittimi e rasentavano l’illiceità.
Ma il presidente Emiliano, in quella occasione, preferì andar via. L’effetto di questa sentenza sarà quello di estromettere circa 100 aziende dichiarate beneficiarie che non avevano né titolo né diritto ai sensi del bando e delle leggi nazionali e che ad oggi hanno già percepito parte significativa del contributo».
Nardone e Fiore: «Ulteriore chiarezza nella definizione dei diritti delle aziende agricole»
«La nuova sentenza del Tar Puglia costituisce un ulteriore elemento di chiarezza nel processo di definizione dei diritti delle aziende agricole pugliesi a godere di un sostegno finanziario per i propri investimenti».
È questo, invece, il commento del direttore del Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, e dell’Autorità di Gestione del Psr Puglia, Rosa Fiore, in merito alla sentenza emessa dal Tar Puglia sulla misura 4.1A.
«L’amministrazione regionale – sottolineano – prende atto della decisione del Tar Puglia-Bari che, con la sentenza 804 del 4 giugno 2020, ha annullato la circolare operativa (relativa alla Operazione 4.1.a del PSR Puglia) emanata nel luglio 2019 dalla precedente Autorità di Gestione del PSR Puglia. La circolare in sostanza posticipava la verifica della regolarità contributiva di tutte le ditte partecipanti, al momento “finale” della concessione del finanziamento.
L’amministrazione regionale si adeguerà alla sentenza nel solco dell’impegno già intrapreso a seguito delle precedenti sentenze di annullamento della stessa graduatoria, per addivenire quanto prima alla definizione di una nuova graduatoria dopo aver verificato, per tutti i partecipanti, le domande presentate con particolare riferimento alla redditività degli investimenti proposti (il cosiddetto principio 2). A questo proposito l’esecuzione sta procedendo secondo i tempi previsti.
Ad oggi – concludono Nardone e Fiore - è stata realizzata l'istruttoria di oltre il 65% delle ditte partecipanti, confidando perciò che la nuova graduatoria potrà essere definita - in anticipo rispetto alle originarie previsioni – ai primi di luglio. Si porranno così le condizioni per completare il quadro delle concessioni e dei pagamenti alle imprese agricole che ne avranno diritto».