Concimazione, l’importanza di partire col piede giusto

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Alla fine del periodo invernale la nutrizione del terreno è un passaggio fondamentale per preparare al meglio la stagione degli alberi da frutto e delle orticole in serra e in pieno campo. Ecco qualche consiglio per non sbagliare

L’inverno è ormai agli sgoccioli e per gli alberi da frutto è tempo di risvegliarsi e iniziare l’attività vegetativa che determinerà, nel bene o nel male, le sorti dell’annata produttiva, mentre per le orticole in serra o in pieno campo è l'ora dei trapianti. In questo delicato periodo del ciclo colturale è quindi fondamentale fare scelte di concimazione corrette, per evitare partenze ad handicap che potrebbero avere ripercussioni negative sul risultato finale e quindi sul reddito degli agricoltori. Un aspetto, quello economico, diventato di assoluta centralità in tempi di prezzi dei prodotti ortofrutticoli stazionari o in calo a causa soprattutto della concorrenza di Paesi con regole produttive diverse dall’Italia e con la prospettiva di una Pac meno generosa per via della Brexit.

Terreni sempre più poveri

Quella della rigenerazione del terreno dopo i mesi freddi è una necessità sempre più imprescindibile sia per l’ormai cronica carenza di sostanza organica di cui soffrono i suoli agricoli italiani dopo decenni di sfruttamento intensivo, sia per la sempre maggiore richiesta di prodotti alimentari per sfamare una popolazione mondiale in crescita: sono molteplici i fattori su cui agire per produrre di più senza aumentare le superfici coltivate, uno di questi è la concimazione. Come noto, i trend attuali sulla percentuale di sostanza organica non sono confortanti, tanto che la classificazione dei terreni in termini di dotazione è stata rivista al ribasso e se trent’anni fa si considerava mediamente dotato un suolo con percentuale di sostanza organica dal 2 al 5%, oggi le superfici mediamente dotate non vanno oltre il 3% e quelle povere possiedono una concentrazione inferiore all’1,5%. Percentuali che rendono necessari interventi di supporto robusti ed efficaci.

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La nutrizione dei frutteti

Per gli alberi da frutto è importante apportare sostanze nutritive in post raccolta, che serviranno alla pianta come riserva durante l’inverno e poi alla ripresa del ciclo vegetativo in primavera. Anche se pomacee e drupacee iniziano ad assorbire gli elementi nutritivi dalla soluzione circolante del suolo in massima parte verso il termine della fioritura, è bene preparare al meglio il terreno nelle settimane precedenti. Quali prodotti distribuire e in che quantità vengono somministrati dipende soprattutto dalla modalità di distribuzione. In quasi tutti gli impianti moderni è presente la microirrigazione che consente un agevole frazionamento, una localizzazione delle sostanze in prossimità dell’apparato radicale assorbente e conferisce mobilità ad elementi molto trattenuti dal suolo come fosforo e potassio.
Le fertirrigazioni vengono avviate in corrispondenza della fioritura: la prima o le prime della stagione è bene siano effettuate con un apporto prevalente di fosforo, in quanto è il nutriente chiave per la crescita e il rinnovo dell’apparato radicale: il primo processo che la pianta intraprende in quel periodo.

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Orticole, obiettivo antistress

Per quanto riguarda la concimazione al trapianto, è ormai molto diffusa la tecnica di localizzare fertilizzanti liquidi che favoriscono la partenza della coltura (effetto starter) contribuendo a limitare al minimo lo stress: si privilegiano fertilizzanti con prevalenza di fosforo, una piccola quantità di azoto e possibilmente un microelemento come lo zinco che è basilare per l’accrescimento vegetativo.
Proprio per la sua prerogativa di poter fornire basse quantità di nutrienti in interventi ripetuti, la fertirrigazione permette di ottimizzare la nutrizione minerale delle colture, apportando i nutrienti direttamente nella zona radicale esplorata dalle radici e al momento in cui questi sono maggiormente assorbiti dalla coltura. Anni di sperimentazione condotte sulle colture ortive in serra e in pieno campo, hanno dimostrato che quasi sempre le rese e la qualità delle produzioni ottenute aumentano rispetto alla fertilizzazione tradizionale.
I vantaggi della fertirrigazione sono esaltati dall’uso di impianti con micro portate e con un'efficiente gestione dell’irrigazione, in modo da limitare anche la lisciviazione dei nutrienti.

Turbo Root WG, soluzione versatile

Proprio per soddisfare le esigenze degli imprenditori agricoli interessati a ottenere il massimo dai propri impianti frutticoli e dalle colture orticole, dalla ricerca Tradecorp è nato Turbo Root WG: un innovativo concime speciale ideale per la rigenerazione della fertilità del suolo, perché ne potenzia la biologia, le proprietà fisico-chimiche (favorisce lo scambio cationico CSC) e la concentrazione degli elementi nutritivi. Si tratta di un prodotto completamente solubile in acqua che si applica per via radicale. La composizione di Turbo Root WG garantisce una maggiore efficacia rispetto ai fertilizzanti tradizionali del terreno, contribuisce ad abbassare l’impatto ambientale delle comuni pratiche e ottimizza lo sviluppo di un apparato radicale forte ed efficiente. Turbo Root WG racchiude infatti tutti i macro e i micro elementi sotto forma chelata necessari alla crescita della pianta abbinati a un elevato titolo (29%) in acidi umici Tradecorp (Humifirst SL, ricavati dalla Leonardite del Nord Dakota) e più della metà del prodotto è costituita da sostanza organica. Turbo Root WG contiene catalizzatori naturali come Fe-EDDHA, Mn-EDTA, Zn-EDTA e molibdeno, insieme ad azoto in esclusiva forma amminoacidica per promuovere la rapida crescita dei tessuti, fosforo solubile per lo sviluppo radicale e aumentare il metabolismo energetico e potassio assimilabile per l’osmoregolazione cellulare.


Come tutti i prodotti del catalogo Tradecorp, le materie prime impiegate in Turbo Root WG sono di alta qualità e completamente solubili per garantire sia la massima efficacia fertilizzante sia una grande versatilità per l’impiego tal quale oppure disciolto in acqua. In base al tipo di coltivazione, un’unica applicazione alla dose generale di 40 kg/ha oppure frazionata in due interventi durante il ciclo colturale, consentono convenienza e praticità per l’operatore, garantiscono la rigenerazione della fertilità del suolo e assicurano un risultato certo per il buon esito produttivo. Inoltre, nei casi di piante deboli o stressate per condizioni avverse alla coltura, ne favorisce il recupero. (guarda il video)
Grazie alla sua formulazione Turbo Root WG svolge quindi le funzioni di un biostimolante, offrendo alle piante quella riserva di energia necessaria al perfetto sviluppo del ciclo colturale o a superare senza problemi un periodo di stress. Le prove in campo eseguite nel corso degli anni su alberi da frutto appena impiantati, in piena produzione e sulle orticole, hanno confermato i risultati: Turbo Root WG è il prodotto ideale per chi pratica un’agricoltura moderna, che esige input a basso impatto ambientale, efficaci e convenienti.

Il parere di chi lo usa

Fioritura più omogenea, vegetazione più equilibrata, pezzatura uniforme e di calibro più grande, rese superiori del 15% circa. Questi i vantaggi tangibili che Gaetano Sciacchitano, frutticoltore di Mazzarino (Caltanissetta), ha riscontrato con l’impiego di Turbo Root WG nei suoi 15 ettari di impianti con albicocche e pesche di varietà precoci e tardive, uva da tavola.
«Utilizzo Turbo Root da due anni – spiega l’imprenditore siciliano – ne distribuisco metà dose a settembre e un’altra metà a fine febbraio, al risveglio delle colture. La caratteristica principale di questo prodotto è che l’attività vegetativa delle piante non si ferma mai, anche in presenza di fattori atmosferici antagonisti, come ad esempio il caldo torrido delle ultime estati. Con i concimi tradizionali – racconta Sciacchitano – c’era una partenza sprint della vegetazione, ma poi si fermava, mentre con Turbo Root la partenza è più lenta ma rimane costante nel tempo e alla raccolta i benefici sono tangibili, con rese superiori anche del 15%».
Da quando utilizza Turbo Root WG Sciacchitano ha notato anche una maggiore uniformità dei calibri dei frutti, un fattore importante, che permette di programmare al meglio le attività di vendita e quindi di massimizzare i ricavi. Il concime di Tradecorp si fa apprezzare anche per la sua versatilità: «Dato che ha un’ottima solubilità lo distribuisco tramite fertirrigazione – conclude Gaetano – una tecnica che consente di risparmiare sulle quantità di prodotto, sulla manodopera e sul carburante, oltre a impattare meno sull’ambiente».

Concimazione, l’importanza di partire col piede giusto - Ultima modifica: 2018-02-12T14:58:43+01:00 da Simone Martarello

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