In questo periodo dell’anno la situazione delle colture orticole non è facilmente inquadrabile perché dipendente dalla specie, dall’epoca di semina o trapianto e del primo o secondo raccolto: essendo un raggruppamento colturale estremamente variegato per alcuni impianti la raccolta è avvenuta, per altri è in corso, per altri lo sarà solo in futuro. Un aspetto che caratterizza le colture orticole è quello di mettere maggiormente sotto pressione il terreno a livello agronomico:
- per i ripetuti cicli di coltivazione che vengono effettuati nel corso dell’anno;
- per le irrigazioni che, soprattutto se a pioggia con volumi unitari massicci, possono provocare dilavamenti e costipazione del terreno;
- per il passaggio di attrezzature pesanti che danneggiano la struttura.
Per tutti questi motivi, se nel nostro piano è inserita una coltura orticola vale sicuramente la pena, prima di effettuare le lavorazioni alla fine dell’estate, compiere una distribuzione di materiale organico: le fertilizzazioni organiche con letame maturo o altri materiali di qualità sono da considerare come essenziali nelle aziende che attuano rotazioni strette, con più cicli di colture orticole e che quindi mettono a dura prova la struttura del suolo e, in ultima analisi, la sua fertilità.
…
Coordinamento di Alessandro Maresca
Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 31-32/2016 L’Edicola di Terra e Vita