La posizione del commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan secondo cui «il San Marzano non è appannaggio dei produttori italiani» è un «segnale gravissimo che rimette in discussione gli schemi vigenti di tutela delle produzioni di qualità italiane» sostiene la Flai-Cgil. Per il sindacato «ci troviamo di fronte a una impostazione che tende a sminuire le nostre eccellenze agroalimentari» e «le ripercussioni di tali prese di posizione rischiano di fare regredire l’economia di una vasta area che coinvolge 41 comuni nelle province di Avellino, Napoli e Salerno».
«Siamo sconcertati. Di questo passo si rischia di compromettere uno dei prodotti base della tradizione agroalimentare campana, senza alcun rispetto per i produttori e per i consumatori. Siamo di fronte a una strumentazione pura, a una liberalizzazione selvaggia che non fa bene a nessuno. La Regione Campania, in collaborazione con il Ministero per le Politiche agricole, intervenga per tutelare il pomodoro, il nostro oro rosso». Questo il commento di Alfonso Di Massa, Presidente della Fedagri Confcooperative Campania.
Fa eco a Di Massa, Tommaso Romano, Presidente del Consorzio di Tutela Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese Nocerino Dop e Consigliere della Fedagri Confcooperative Campania: «Si tratta di una dichiarazione molto grave. Come Consorzio avevamo già, nel mese di dicembre 2015, presentato denuncia al Ministero, segnalando la distribuzione in Belgio di prodotti etichettati San Marzano, dicitura evocativa della denominazione protetta dalla legislazione comunitaria. L’interrogazione è stata l’effetto della nostra presa di posizione e le parole di Hogan adombrano il lavoro, la storia, il folklore di un’intera area geografica e arrecano gravi danni alla dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco».