Agevolare l’accesso al mercato Ue dei concimi organici e ricavati dai rifiuti, a pari condizioni di concorrenza con quelli tradizionali.
Questo l’obiettivo del nuovo regolamento proposto dalla Commissione europea, nell’ambito del pacchetto sulla cosiddetta “economia circolare”, che punta a ridurre la quantità di rifiuti prodotti, il consumo energetico e i danni ambientali.
«Delle abbondantissime risorse in rifiuti organici, solo una minima quantità è trasformata in prodotti fertilizzanti di valore» spiega Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione europea. «I nostri agricoltori – aggiunge Katainen – utilizzano concimi ottenuti da risorse importate o mediante processi produttivi ad elevata intensità di energia, benché la nostra industria sia in grado di sfruttare i rifiuti organici trasformandoli in nutrienti riciclati».
Il nuovo regolamento, che si applica a tutti i tipi di concimi, stabilisce le norme comuni per la conversione dei rifiuti organici in materie prime che possano essere impiegate per fabbricare prodotti fertilizzanti. La normativa definisce inoltre i criteri in materia di etichettatura, sicurezza e qualità che tutti i prodotti fertilizzanti dovranno rispettare. Il regolamento introduce limiti rigorosi per il cadmio nei concimi fosfatici, che saranno rafforzati e passeranno da 60 mg/kg a 40 mg/kg dopo tre anni e a 20 dopo dodici anni.