L’Arancia Rossa di Sicilia Igp a prova di blockchain

Con il progetto "Rouge" il Consorzio di tutela punta a garantire l'autenticità dei frutti. Selvaggi: «Cambio culturale per essere competitivi»

Controllo della produzione, agricoltura di precisione, best practice, riduzione dell’impatto ambientale, cooperazione di filiera, economia circolare, intelligenza artificiale, semplificazioni doganali e amministrative, trasparenza, incremento della competitività, mercato globale, marketing, promozione e condivisione. Tutto ciò, oggi, si chiama blockchain. Per questo motivo il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp ha optato per una "digital transformation" che è stata presentata questa mattina alla Sala Cavour del ministero delle Politiche agricole.

Grazie a una piattaforma digitale ad hoc, il progetto Rouge (Red orange upgrading green economy) racconta l’origine e le caratteristiche dei frutti, facilita le procedure doganali e assicura autenticità e integrità dell’Igp in Italia e all’estero. Insomma, come lo ha definito Filippo Gallinella, presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati: «Uno strumento che aiuterà anche le istituzioni nelle attività quotidiane».

Tutela e valorizzazione dell'indicazione geografica

«Contraffazioni e frodi rappresentano un grave danno sia per i produttori, sia per il consumatore - ha esordito Giovanni Selvaggi, presidente del Consorzio di tutela - La piattaforma nasce, dunque, per tutelare l’Arancia Rossa di Sicilia Igp e l’export di questo prodotto unico al mondo che, quest’anno, ha raggiunto anche il mercato cinese. Grazie alla certificazione della gdo, poi, sarà possibile semplificare e snellire gli adempimenti amministrativi, standardizzando le modalità di controllo e riducendo così tempi e costi dell'intero processo di sdoganamento».

Da sinistra, Elena Albertini, Giovanni Selvaggi, Cristina Giannetti del Crea, Filippo Gallinella

Il Consorzio certifica circa 6.000 ettari, il 10% del complessivo areale dell’arancia rossa. «Un dato molto basso – ha continuato Selvaggi - Nostro compito è valorizzare e tutelare il prodotto a identificazione geografica, raccontarne la filiera nella sua interezza. La tecnologia ci aiuta a comunicarne l’unicità e a renderlo più riconoscibile».

Gli obiettivi

Tra i risultati attesi, l’ottimizzazione delle operazioni di controllo, e quindi della tutela della denominazione, la riduzione dei mezzi tecnici, la semplificazione degli adempimenti burocratici e la diminuzione della documentazione cartacea, la riduzione degli errori di imputazione dei dati, il monitoraggio del settore da parte dell'Amministrazione e la possibilità di attuare strategie di promozione dell’Arancia Rossa di Sicilia Igp sul mercato globale.

«Il consorzio deve portare valore a tutta la filiera, dai produttori ai consumatori, passando per logistica e aziende di confezionamento – ha spiegato la vicepresidente, Elena Eloisa Albertini – Abbiamo 400 produttori e 72 confezionatori su 6mila ettari, ma l’areale di produzione tra le provincie di Catania, Siracusa ed Enna arriva a 45mila ettari. Ci sono quindi grandi potenzialità di crescita. Dall’altra parte, il consumatore vuole il prodotto originale, la trasparenza, conoscere sempre di più il territorio di provenienza, la storia del prodotto, chi lo produce. Rouge ha funzione di polo aggregativo: fare crescere l’identità corporativa, agevolare la condivisione dei dati, riuscire a dare risposte ai propri confezionatori, aprire nuovi mercati».

La piattaforma digitale

Progettata e realizzata da Almaviva Spa, la piattaforma unisce i dati provenienti sia dalla pubblica amministrazione, sia dalle aziende private legate al Consorzio. E unisce le competenze del Crea, che raccoglie ed elabora i dati di produzione, dell’Università di Catania (che sviluppa modelli economici rispetto ai dati raccolti sul campo), del Consorzio e dei soci che tracciano il precorso delle produzioni. «La piattaforma è un modello ibrido che integra sistemi diversi e in grado di accogliere sistemi differenti - ha dichiarato Fulvio Conti, responsabile practice agricoltura e ambiente di Almaviva, riferendosi in particolare ai protocolli cinesi - Attraverso un bollino hi-tech apposto sul packaging e sofisticati sensori che verificano le condizioni di viaggio, il consumatore può conoscere tutta la storia di ogni singola confezione di Arancia Rossa di Sicilia Igp attraverso il proprio smartphone». E conoscere anche eventuali strutture recettive (turismo di ritorno): la apposita App sarà disponibile entro la fine di dicembre con le prime cinque aziende campione.

Un modello da replicare

Per Alessandro Apolito, dirigente Politiche di filiera del Mipaaft, il progetto Rouge rappresenta un modo efficace per distinguersi in un mondo che ancora identifica il prodotto agricolo con una commodity. «La blockchain è uno strumento, non una soluzione, e come tale va utilizzato. In particolare, mi convince che un brand con la sua storia impieghi la blockchain come ulteriore strumento di trasparenza. Come a dire, non solo non abbiamo nulla da nascondere, ma abbiamo qualcosa da raccontare. E, se i cambiamenti possono essere guidati o subiti, questo è un esempio di cambiamento guidato».

Rouge sarà operativa da subito per la tracciabilità smart della produzione 2019/20. Prossimo appuntamento a febbraio, al Fruit Logistica di Berlino, con la presentazione dei dati relativi alla raccolta, al confezionamento e alla commercializzazione.

L’Arancia Rossa di Sicilia Igp a prova di blockchain - Ultima modifica: 2019-12-11T20:20:34+01:00 da Raffaella Quadretti

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