Durante le settimane più difficili della pandemia da Covid-19 le aziende agricole non si sono mai fermate. Ma questo non significa che il settore primario non sia stato colpito dall'emergenza, soprattutto in alcuni comparti, come il florovivaismo, l'agriturismo, la zootecnia e la vitivinicoltura, che più di altri hanno pagato lo stop forzato di tutte le attività lavorative e ricreative.
Ora siamo finalmente approdati alla Fase 3 della gestione emergenziale, fatta di una ripartenza non solo produttiva-gestionale, ma anche fisica, con la libertà di spostamento interregionale. Da adesso tutto il Sistema paese, ha di fronte a sé un insieme di scelte da compiere che determineranno il proprio futuro e tutte riconducono a uno scenario tecnologico.
È chiaro a tutti che se il lockdown da un lato ha permesso di contenere il contagio da Covid-19, dall’altro ha comportato per milioni di lavoratori e piccole imprese una interruzione brusca e duratura delle proprie attività lavorative e professionali.
Le conseguenze del lockdown si sono manifestate con la Fase 2 e continuano ad avere effetto anche nella Fase 3: non poche difficoltà stanno accompagnando la faticosa riapertura delle attività sospese per decreto.
Le aziende agricole italiane si stanno confrontando con una sfida di portata epocale, in cui alla carenza di liquidità si vanno a sommare le non poche regole e misure sanitarie tuttora vigenti, e destinate ad accompagnare la nostra vita per lungo tempo. Non a caso si parla ormai sempre più spesso di “new normal”, la nuova normalità. Pensiamo, soprattutto, agli agriturismi.
Smart working anche nei campi
Dal monitoraggio a distanza delle fasi vegetative a quello della situazione idrica e di eventuali attacchi di patogeni. Dalla rilevazione dei dati meteo al controllo dei percorsi delle macchine agricole e la regolazione della distribuzione di sementi, concimi e fitofarmaci. Sono molteplici le attività che gli imprenditori agricoli possono svolgere a distanza, cioè senza essere fisicamente presenti in campo, se dotati degli strumenti adatti.
Un modo di svolgere il lavoro agricolo che già prima della pandemia stava prendendo sempre più piede e che ora subirà di certo un'accelerazione.
Da questo punto di vista, è fondamentale che le imprese, superata la fase emergenziale, anche grazie all’intervento di system integrator, sviluppino dei veri e definitivi piani di ripartenza basati sulla trasformazione digitale, facendo tesoro dei vantaggi e degli errori notati in questa esperienza.
Aziende agricole, ripartenza in digitale
Senza dubbio, un posto di primo piano va quindi dedicato agli strumenti atti ad abilitare collaboration e smart working, pietre angolari della nuova normalità.
Le più importanti società nel mercato telco e software hanno avviato collaborazioni finalizzare ad accompagnare nel percorso di trasformazione digitale tutte le aziende italiane, comprese le aziende agricole.
Sappiamo bene come dal destino di queste ultime dipenda infatti la capacità di riprendersi del nostro Paese. Si stanno attivamente sviluppando soluzioni che supportino le imprese nel processo di digitalizzazione delle modalità di lavoro, integrando armoniosamente soluzioni hardware e software per ufficio con servizi innovativi (IoT su tutti), declinati secondo le più moderne offerte commerciali di tipo as-a-service.
Al tempo stesso, si fa sempre più strada il cloud computing nella sua modalità ibrida, basata sulle migliori proposte di cloud pubblico e privato. Tutto questo nell’ottica di garantire alle aziende il massimo di flessibilità e scalabilità, senza mai perdere di vista la sicurezza informatica.
Peraltro nessun progetto di digitalizzazione dei processi di business può prescindere dalla gestione dei clienti e delle risorse con piattaforme Crm ed Erp e da soluzioni complesse di data analytics: anche in questo caso si rivela fondamentale per le imprese italiane affidarsi ad attori di grande spessore e competenza in grado di creare soluzioni specificamente indirizzare a settori verticali, le cui esigenze sono uniche e peculiari.
Smart farming, quanto conta la connettività
A monte di ogni soluzione di smart farming e della conseguente trasformazione digitale la pandemia ha evidenziato l’importanza strategica delle infrastrutture digitali. Declinata nelle concrete esigenze di una moderna azienda agricola è importante poter contare su connettività a banda ultralarga, tanto sulla rete fissa quanto su quella mobile.
Solamente così è possibile affrontare il grande problema del digital divide, e le telco ne sono ben consapevoli. L’evoluzione della rete mobile verso il 5G e della rete fissa con la Fibra garantirà benefici immediati migliorando ulteriormente le prestazioni dei collegamenti.
Approcciare la ripartenza basandosi sulla trasformazione digitale implica, ormai è chiaro, apportare cambiamenti profondi nel modo di lavorare e gestire i processi produttivi e gestionali. Compito complesso in aziende strutturate, quasi arduo per una piccola impresa.
Sicuramente è preferibile scegliere partner commerciali in grado di erogare soluzioni chiavi in mano, che quindi richiedono pochi sforzi per essere implementate e gestite nel tempo. Il supporto di un system integrator è altrettanto importante, perché la regia di una trasformazione digitale va affidata a partner esperti e competenti.
Soluzioni tecnologiche per la ripartenza sicura
Oltre alla gestione della componente puramente digitale, le aziende italiane devono anche gestire spostamenti e presenze delle persone. In soccorso delle aziende agricole (ma non solo) viene l’Internet of Things. Dispositivi connessi a internet e in grado di gestire una serie di situazioni senza l’intervento umano.
Un esempio calzante per la gestione corrente della ripartenza sono i DSS. Abilitati da piattaforme dedicate all’IoT, i Sistemi di supporto alle decisioni sono in grado di fornire agli imprenditori agricoli degli avvisi e dei suggerimenti sulle azioni più opportune da intraprendere dopo aver elaborato una serie di dati raccolti da sensori posti in campo e collegati tra loro. Ad esempio: sullo smartphone dell'agricoltore arriva un allarme che indica carenza d'acqua per una certa coltura in una precisa zona di campo. L'avviso indica anche quanta acqua fornire, evitando sprechi.
Ovviamente, oltre a questi esempi esistono una quantità di tecnologie che possono fare la differenza in un mercato globale e altamente competitivo. Cloud, edge computing, intelligenza artificiale, machine learning sono solo alcuni esempi delle tecnologie che consolideranno la ripartenza. Anche in questo caso, avrà un ruolo importante il gioco di squadra che verrà messo in atto tra aziende agricole e partner tecnologico scelto.