Con l’incontro tecnico-dimostrativo dell’11 giugno scorso presso l’Acqua Campus del Cer (Canale Emiliano-Romagnolo) di Budrio (Bo), è arrivato a conclusione il progetto Aladin-Agroalimentare Idrointelligente, un servizio finanziato dalla regione Emilia-Romagna (Bando Por Fesr) che rende possibile un’irrigazione di precisione a rateo variabile.
È inoltre in programma per lunedì 25 giugno 2018 il convegno conclusivo del progetto Aladin, dal titolo "Agroalimentare idrointelligente. L'irrigazione di precisione per l'agricoltura sostenibile".
Il progetto è stato sviluppato in modo da rendere molto semplice, come è stato spiegato nel corso dell’incontro, l’impiego del servizio da parte dell’agricoltore. Questi infatti dovrà solo registrare campi e colture sul server Aladin e mettere in postazione la macchina irrigatrice che poi viene comandata tramite un’apposita app (Aladin Mobile App)
Il resto lo farà Aladin che, a partire dalla misura dello stress idrico delle coltivazioni in atto, con l’individuazione delle aree omogenee di esigenza idrica entro ogni appezzamento, gestisce automaticamente l’informazione fino alla produzione di una sequenza di comandi per governare la distribuzione dell’acqua di una macchina irrigatrice a rateo variabile.
Aladin integra protocolli operativi e nuove tecnologie informatiche e meccaniche per l’irrigazione a rateo variabile. Si creano così le condizioni per l’irrigazione di precisione per le colture, in questo momento mais e pomodoro in particolare (su queste colture infatti sono state condotte le prove effettuate fino ad oggi).
La sperimentazione, durata due anni, delle nuove tecnologie ha interessato campi prova nelle province di Bologna e Parma. I dati sullo stato delle colture sono stati acquisiti da remoto, impiegando droni e dati satellitari open source e con misure a terra, attraverso sensori e onde elettromagnetiche, semiconduttori e rilevatori di radionuclidi.
La struttura del progetto, che mira a importanti risparmi idrici e a un’irrigazione di precisione prevede:
- Sensori per il rilievo delle condizioni di stress idrico delle colture e tecniche informatiche per l’aggregazione dei dati in porzioni omogenee in campo.
- Piattaforma per l’integrazione dei livelli di stress del sistema esperto IrriNet del Cer che restituisce una mappa di precisione dell’esigenza idrica.
- Elettronica special-purpose di interfacciamento alle macchine irrigue a rateo variabile.
- Irrigatori con possibilità di variare flusso idrico, velocità di arretramento e settore angolare dei getti.
Fino a qui tutto molto bello e interessante. Le prospettive che caratterizzano il progetto sono infatti molto allettanti in quanto ci proiettano verso un’agricoltura di precisione che, oltre a permetterci di risparmiare acqua, farà sì che la potremo utilizzare in modo mirato per intervenire sulla qualità e le rese delle produzioni agricole. Il grosso limite è che, per il momento, sono state caratterizzate due colture (mais e pomodoro) una superficie di circa 1 ettaro… La possibilità di andare oltre questi limiti (nell’ambito dei quali il sistema ha dimostrato la piena funzionalità) è strettamente legata all’inserimento in un sistema più ampio che, assieme all’irrigazione, preveda anche la gestione di altre pratiche come la fertilizzazione, la difesa ecc. che consenta di contenere le spese e ottimizzare la gestione.
I Partner del progetto
I partecipanti si raggruppano in cinque organismi di ricerca: Cidea, Terra & Acqua Tech, Crpa Lab, Ssica, Cer. Il progetto prevede inoltre la partecipazione attiva di ricercatori di Arpa Idro-Meteo-Clima (Bologna), Azienda Sperimentale Stuard (Parma) e Dipartimento di Scienze Agrarie (DipSA - Unibo).
Le quattro imprese, che hanno collaborato in fase di stesura del progetto, che hanno formalmente aderito sono: AeroDron srl, Sacmi Imola sc, Rm spa Costruzione macchine per l'irrigazione, Tomato Colors sc.