È prevista la realizzazione di nuove infrastrutture multifunzionali per l’irrigazione, ma anche per scopi civili e per la protezione civile. L’intervento è reso possibile, grazie all’intesa con i Comuni di Ronzo Chienis e di Mori assieme a tutti i Consorzi di Miglioramento Fondiario, che operano in valle e con la condivisione del progetto da parte della Provincia Autonoma di Trento.
«Quanto sarà realizzato in Val di Gresta assume un alto valore simbolico non solo per la modernità dell’impostazione, ma perchè servirà una zona particolarmente sensibile all’equilibrio ecologico, a testimonianza che si può dotare il territorio di moderne infrastrutture nel rispetto dell’ambiente ed in sintonia con le comunità locali» commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi).
«Con questi lavori – afferma il Presidente del Consorzio Trentino di Bonifica, Luigi Stefani – il nostro ente assume un ruolo di primo piano nelle politiche di gestione complessiva della risorsa idrica e lo fa sia dal punto di vista dello sviluppo rurale, sia dal punto di vista della preservazione quantitativa e qualitativa dell’acqua».
Realizzazione di un bacino idrico e due invasi
Il sistema d’irrigazione della Val di Gresta verrà completato con la posa di condotte e tubazioni, garantendo la risorsa idrica su un territorio coltivato di oltre 300 ettari.
Per la realizzazione di queste opere è previsto un investimento di 11.200.000 euro interamente coperti dai fondi messi a disposizione dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), erogati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Fra le principali opere previste c’è la realizzazione di un bacino di accumulo idrico, in località Santa Barbara a quota 1.200 metri, per scopi irrigui ed antincendio; si estenderà su circa un ettaro ed avrà una capacità di 37.000 metri cubi.
Sono inoltre previsti altri due invasi per l’accumulo dell’acqua: il serbatoio Navìsi verrà realizzato sotto passo Bordala ed avrà una capacità di 5.000 metri cubi a scopo irriguo ed antincendio; il serbatoio Stivo sarà invece collocato sotto l’attuale campo sportivo di Ronzo Chienis, con una capacità di 3.000 metri cubi, che integreranno una vasca d’accumulo per uso potabile da 300 metri cubi come supporto alla rete idrica comunale nei momenti di bisogno. A questi si aggiungono altri serbatoi di compensazione per l’irrigazione, previsti nella zona del Nomeson a Valle San Felice e nella zona di Carzel sopra Nomesino e Manzano.
La nuova rete verrà supportata da un moderno sistema telematico di monitoraggio delle portate e dei consumi per ottimizzare e razionalizzare l’uso della risorsa idrica anche al fine di contenere i costi di esercizio.
Tutto pronto per il 2026
«L’impegno del Consorzio Trentino di Bonifica – aggiunge il Direttore dell’ente consortile, Michele Bernabè – sarà anche quello di garantire il minore impatto possibile sulla viabilità e sull’attività agricola durante i lavori; siamo riusciti ad avviarli, rispettando il cronoprogramma di progetto, che risulta particolarmente impegnativo, per quanto riguarda le tempistiche imposte dal finanziamento Pnrr, che prevede l’ultimazione delle opere entro Ottobre 2025 ed il loro collaudo a marzo 2026».
«Proseguiamo così la stagione dei cantieri nel rispetto delle tempistiche imposte dai finanziamenti comunitari. I Consorzi di bonifica ed irrigazione si confermano in sintonia con gli interessi di un Paese, che vuole la valorizzazione del territorio al centro del proprio modello di sviluppo» conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di Anbi.