A seguito di un quesito posto dal ministero dell’Ambiente, la Commissione Ue ha ammesso l’estensione della nozione di specie protetta non soltanto a quelle specie di animali contemplati dalle direttive Uccelli ed Habitat, ma in ogni caso a tutte le specie di animali selvatici (ad es. lupo, cinghiali, cervi, caprioli ecc.).
Il ministero dell’Ambiente, in particolare aveva motivato la richiesta di parere precisando che la normativa italiana in materia di parchi nazionali stabilisce il divieto di cattura, uccisione, danneggiamento e disturbo delle specie animali che popolano i parchi e che non rientrano tra quelle protette dalla direttiva comunitaria. La presenza nei parchi di lupi, cinghiali, cervi e altre specie non protette è causa di danni alle strutture del parco così come quelli che provocano invece le specie protette e che vengono regolarmente risarciti.
L’equiparazione dei cinghiali e dei lupi che vivono nei parchi nazionali a specie protette dalla direttiva comunitaria, consente ora, di estendere il risarcimento dei danni anche a quelli provocati da tali specie.
Di conseguenza è, quindi, previsto l’obbligo di procedere al risarcimento dei danni che siano eventualmente prodotti alle coltivazioni e agli allevamenti presenti sui terreni agricoli o comunque arrecati a manufatti e opere approntate sui terreni agricoli.
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